Gli Iron Butterfly,
formati dall'organista Doug Ingle nel 1966 a San Diego, funsero da trait
d'union fra il garage-rock e l'acid-rock .
Finirono per essere
più influenti come precursori dell'heavy-metal, pur conservando la virulenza
dei due stili citati.
Il primo album, "Heavy" ( 1967), mise in mostra
soprattutto una grinta insolita per il rock psichedelico.
Il secondo, "In A Gadda Da Vida" (1968), facente
seguito a un cambio di formazione (con il chitarrista Erik Braunn al posto di
Danny Weis, passato ai Rhinoceros), divenne uno degli album più venduti di
tutti i tempi.
L'"Iron Butterfly Theme" che scorazzò
per le spiagge occidentali nel 1968 è il brano che sancì il loro successo di
pubblico.
Sul disco troneggia
una suite di diciassette minuti,” In A
Gadda Da Vida”: un riff d'attacco alla Cream con improvvisazione collettiva
a tema guidata dalla chitarra, un chilometrico assolo di batteria a cui si
sovrappone una litania ecclesiastica d'organo con variazioni
"Bachiane", e al centro il supersonico lavoro di chitarra, sino al
ritorno incandescente del leit-motiv.
Fu il primo album di
platino della storia del rock, con oltre tre milioni di copie vendute. .
"Ball" (1969) e "Metamorphosis" (1970) continuarono
l'evoluzione del gruppo verso l'hard-rock, che era diventato di moda grazie
anche loro .
Ingle stava anche
tentando di incorporare stili differenti come il funk e il jazz, mentre al
tempo stesso cercava di tenere a freno i ritmi furibondi e le selvagge
improvvisazioni dei loro classici.
I risultati furono
originali e a volte anche audaci, ma non sempre piacevoli.
Il gruppo si sciolse
nel 1971 e si riformò per “Sun and Steel”
(1974) e “ Scorching Beauty” (1975),
due dischi oscuri, dominati dal cantante e chitarrista Erik Braunn.
Ascoltiamoli nel loro
pezzo più famoso...
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