Ricomincio il mio
percorso nel ” labirinto “della musica Prog, occupandomi del
top.
Ogni
volta che leggo interviste a esperti e musicisti, datate o recenti, sento un
giudizio positivo, incondizionato, verso i Gentle Giant.
Per
molti sono stati un riferimento, un esempio di tecnica, fantasia ed
innovazione, e spesso mi e’ capitato di apprendere con stupore che anche
ragazzi giovanissimi ne sono innamorati.
Il
problema e’ riuscire ad avvicinarsi a loro, ovvero avere qualcuno che ti
introduce nel mondo “G.G.”, ma una volta entrati si resta folgorati.
Io
ascolto regolarmente i loro dischi che trovo ancora freschi, attuali, per molti
versi irraggiungibili.
Lo
scorso anno ho avuto la possibilità di conoscere personalmente il batterista John
-Pugwash Weathers, purtroppo relegato
a percussioni meno articolate, a causa di una malattia.
Ancora
oggi, rivedendo i vecchi filmati, faccio enorme fatica a seguire i sui tempi …
io che ritengo di avere il ritmo nel sangue!!!
Ma il mio
ricordo più felice e’
legato a un concerto a cui ho avuto la fortuna di partecipare, nel 1973.
Come
ricordato più volte, i miei concerti di allora era pomeridiani, al teatro
Alcione di Genova.
Era
appena uscito il mio disco preferito,”In a Glass
House” ed era quindi il tour di promozione. Il disco inizia col
brano” The Runaway”, caratterizzato
da suoni che ricordano un martello che frantuma vetri o specchi.
E’
con questa “immagine musicale”
che iniziò il concerto, su di un palco ancora vuoto.
E
poi l’esplosione .
Cori
impossibili, fraseggi inusuali, ritmi incomprensibili, il tutto miscelato alla
perfezione .
Il
risultato fu il superamento dell’esibizionismo tecnico, a favore di una
sostanza creativa ed esecutiva che raramente ho ritrovato .
A
35 anni di distanza quell’esplosione di “The Runaway” e’ ben impressa nella mia
mente, incancellabile .
Ma
chi erano i Gentle Giant?
Sintetizzo
la loro storia.
“Nonostante una carriera che abbraccia tutta
l’era progressiva e raccoglie la stima della critica,i Gentle Giant resteranno
un gruppo di modesta popolarità in patria (situazione molto diversa in Italia ), pur essendo stati tra gli
esponenti più interessanti di un certo prog colto.
Nascono nel 1969 per opera dei 3 fratelli Shulman a cui si aggiungono
strumentisti di assoluto valore.
I primi 3 album sono
testi base per la definizione di “musica progressiva”: uno stile che, nel
caso dei Giant, fonde con originalità strutture hard e complessi cambi armonici
con vaghe melodie medievali e con arie classiche . E anche quando c’e’ melodia
non e’ mai prevedibile ne banale.
Con Octopus il suono arriva a
compimento, ma la defezione di Phil Shulman provoca una crisi interna ,
aggravata dal mancato rinnovo del contratto.
Da “Free Hand”(1975) inizia un inarrestabile calo di notorietà che, nonostante la creazione di alcuni album pregevoli e tutt’altro che facili, li condurrà verso la fine della loro storia”.
Da “Free Hand”(1975) inizia un inarrestabile calo di notorietà che, nonostante la creazione di alcuni album pregevoli e tutt’altro che facili, li condurrà verso la fine della loro storia”.
Formazione:
-Ray
Shulman-basso,violino,cori
-Derek Shulman-voce solista,sax
- Phil Shulman sax,tromba,voce
-Kerry Minnear-voce solista, tastiere, vibrafono, percussioni
-Gary Green-chitarra, cori
-John Weathers-batteria
E ora ascoltiamoli in "Proclamation"
Sera, ho 17 anni e la penso esattamente come te! I Gentle Giant sono il più grande gruppo della storia, non mi stanco mai di ascoltarli.
RispondiEliminaP.S.
Buona Pasqua!