Rolling Stones al centro della terza lezione UniSavona, mentre i Led Zeppelin restano in attesa del prossimo capitolo
Savona, 18 novembre 2025 – La terza tappa del percorso Il rock negli anni ’70 e dintorni non è stata una semplice lezione, ma un vero e proprio racconto collettivo. La Sala Stella Maris si è trasformata in un salotto musicale dove docente e partecipanti hanno intrecciato memorie, ascolti e riflessioni, con i Rolling Stones al centro della scena e i Led Zeppelin lasciati in sospeso, pronti a tornare protagonisti nel prossimo incontro.
Il cuore della serata è stato dedicato a Mick Jagger e soci e al loro decennio d’oro, dal 1965 al 1975. Brani come Time Is On My Side, Get Off My Cloud e Paint It Black hanno scandito il racconto, accompagnando la presentazione delle caratteristiche dei cinque membri storici – Jagger, Richards, Watts, Wyman, Jones – con l’aggiunta di Ian Stewart, il “sesto Stone” rimasto spesso nell’ombra ma essenziale per il suono della band. Non si è trattato di un elenco di date e nomi, ma di un viaggio sonoro: ogni ascolto ha aperto una finestra su un’epoca, ogni commento ha acceso un ricordo o una suggestione.
La lezione ha preso vita grazie agli interventi dei presenti.
Antonella e Renata hanno portato contributi e materiali che hanno
arricchito la discussione, Fabrizio ha fatto rivivere l’esperienza del
vinile con il giradischi, e altri interventi spontanei (Gianni, Franco…)
– alcuni immortalati in video – hanno reso la lezione corale e partecipata.
I Led Zeppelin hanno fatto capolino nella seconda parte, con accenni alla loro parabola artistica e ai legami con l’Italia. Ma il discorso è rimasto aperto per mancanza di tempo: il prossimo incontro partirà da loro, per esplorare la potenza di Page, Plant, Jones e Bonham e il mito che ancora oggi li circonda.
La mattinata si è chiusa con l’intervento di Giacomo, che ha raccolto i fili della discussione e salutato i partecipanti con un invito a proseguire il viaggio insieme.
L’impressione finale è stata quella di un’esperienza corale, dove la musica non è solo oggetto di studio, ma occasione di incontro, di memoria e di emozione condivisa.
Tra i tanti presenti maturi e appassionati, si èsegnala anche la presenza di un giovanissimo spettatore/spettatrice, forse troppo
giovane per cogliere il senso della lezione. Un dettaglio che ha strappato un
sorriso e che ricorda come l’amore per la musica possa attraversare le
generazioni, insinuandosi persino nelle orecchie di chi, per ora, ascolta senza
capire. Chissà se, un giorno, quella scintilla si trasformerà in curiosità e
passione!
