Arianuova -“Volevo Andare Altrove”
LizardRecords
Ci sono dischi che non si limitano a essere ascoltati: si
attraversano, come si percorre un paesaggio mutevole. Volevo Andare Altrove, esordio degli Arianuova,
è uno di questi. Non è soltanto un album, ma un viaggio che mette in scena la
tensione umana verso un altrove indefinito, un bisogno che ci accompagna da
sempre e che diventa qui materia sonora.
L’apertura con Rota Fortunae è come un varco
improvviso: scale discendenti e vortici strumentali che evocano la ruota della
sorte, la vita che gira senza preavviso. È un preludio che non concede
certezze, ma prepara all’ignoto. Subito dopo, La strada buona diventa
manifesto: un canto di liberazione, il desiderio di cambiare direzione, di
respirare aria nuova. La voce si fa confessione, le tastiere disegnano scenari
che oscillano tra malinconia e speranza, mentre la chitarra apre squarci di
luce.
Il ponte dell’arcobaleno di Rainbow bridge ci porta in
una dimensione sospesa, dove mito e leggenda si intrecciano con la memoria
personale. Qui la musica diventa carezza, un conforto che non indulge nel
sentimentalismo ma lascia spazio a un respiro cosmico. Downfall, al
contrario, è tensione pura: riff incalzanti, voci campionate, un ritmo che
precipita fino al silenzio del piano elettrico. È la caduta, la fragilità di
chi rincorre il successo e si ritrova improvvisamente senza appigli.
La tempesta arriva e passa in La quiete dopo la tempesta,
otto minuti di progressione strumentale che alternano calma e turbolenza, fino
a un finale epico. È il brano che meglio mostra la capacità della band di
trasformare la narrazione in musica, senza mai perdere coerenza. Poi, La
commedia è finita: una ballata che riflette sulla fine dello spettacolo,
sul tramonto della musica dal vivo, ma anche sulla dignità di chi continua a
credere nel palco e nel pubblico. La voce di Zanon restituisce tutta la nostalgia
di chi sente svanire il calore delle mani che applaudono.
Il cuore del disco è la lunga suite L’orologio che andava
all’indietro. Sedici minuti che diventano un viaggio nel tempo, tra paure,
cadute, fughe verso la luce e ritorni alle origini. È un brano che chiede
ascolto attento, ma ripaga con intensità emotiva e costruzione narrativa. Qui
il tempo non è solo misura musicale: è esperienza, memoria, vertigine. A
chiudere, Fortunae rota volvitur riprende il tema iniziale della sorte,
riportando l’ascoltatore al punto di partenza, ma con la consapevolezza di aver
attraversato un cammino.
Volevo Andare Altrove è un album che si legge come un racconto e si ascolta come
un viaggio. Gli Arianuova non si limitano a citare il progressive, ma lo
reinventano come linguaggio per parlare di inquietudini contemporanee. È un
disco che chiede tempo e attenzione, ma che restituisce emozioni autentiche e
la sensazione di aver compiuto un percorso insieme agli autori.
Formazione
Daniele
Olia-tastiere, chitarre,
liuto, voci
Luca
Bonomi-batteria
Massimo
Zanon-voce
Michele
Spinoni-chitarra
Lista brani
1-Rota
Fortunae-3'30''
2-La
strada buona-5'20''
3-Rainbow
bridge-6'12''
4-Downfall-4'57''
5-La
quiete dopo la tempesta-8'10''
6-La
commedia è finita-6'45''
7-L’orologio
che andava all’indietro-15'45''
8-Fortunae Rota volvitur-2'10''
Musica, testo e arrangiamenti: Daniele Olia
Mix e
masterizzazione: Luca Bonomi
Progetto
grafico: Daniele Olia
Tutti
i brani sono registrati e depositati presso SOUNDREEF
Distribuzione album
Volevo andare altrove è disponibile presso:
BTF www.btf.it , GT Music www.gtmusic.it , MaRaCash www.maracash.com , Pick Up www.pickuprecords.it , Syn-Phonic
www.synphonicmusic.com
Inoltre, è disponibile in download
digitale sulle principali piattaforme di streaming
Info e Contatti












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