Il 19 agosto 1939 nasceva Peter Edward "Ginger" Baker, un nome destinato a scolpire il suono della batteria nella storia del rock. Ben più che un semplice percussionista, Baker è stato un pioniere, un batterista fusion che ha fuso la potenza del rock con la complessità del jazz e l'anima ritmica dell'Africa, creando uno stile inimitabile e profondamente influente. La sua carriera, segnata da un talento torrenziale e una personalità vulcanica, lo ha reso una figura leggendaria e controversa del panorama musicale.
Prima di diventare una star del rock, Baker era un musicista
jazz. Cresciuto a Londra, si immerse nella scena del trad jazz britannico,
assorbendo lezioni fondamentali sull'improvvisazione e sulla poliritmia. I suoi
primi eroi non furono i batteristi rock, ma giganti del jazz come Max Roach e,
soprattutto, Phil Seamen, il suo mentore. Da loro imparò la fluidità, la
tecnica e la capacità di raccontare una storia con le percussioni, competenze
che portò con sé quando la musica si fece più rumorosa.
Il punto di svolta arrivò con la formazione dei Cream nel 1966, un supergruppo con Eric Clapton alla chitarra e Jack Bruce al basso. Qui, il talento di Baker esplose in tutta la sua potenza.
Nei Cream, la batteria non era un semplice accompagnamento, ma una voce solista che si intrecciava in intricate conversazioni con gli altri strumenti. Brani come "Toad" non erano solo assoli, ma manifestazioni di un virtuosismo senza precedenti nel rock. Baker introduceva nel genere schemi ritmici complessi e un'improvvisazione che lo distinguevano da tutti i suoi contemporanei.
Dopo la breve ma intensissima avventura con i Cream, Baker
seguì una passione che covava da tempo: la musica africana. Il suo viaggio in
Nigeria fu una vera e propria epifania. Qui, studiò e collaborò con il
leggendario Fela Kuti, immergendosi nelle poliritmie complesse
dell'afrobeat. Questa esperienza non fu solo un'ispirazione, ma una
trasformazione profonda. Il suo stile si arricchì di nuovi colori e texture,
portandolo a fondare la band Ginger Baker's Air Force, un collettivo
multiculturale che combinava rock, jazz e ritmi africani in un audace
esperimento sonoro.
Il resto della sua carriera fu una continua esplorazione, tra progetti solisti, collaborazioni con artisti del calibro di Fela Kuti e Bill Frisell, e la formazione di diverse band. Nonostante le difficoltà personali e i problemi di salute, Baker ha sempre mantenuto una devozione incrollabile per il suo strumento e per la musica.
Ginger Baker è scomparso il 6 ottobre 2019. Non è stato solo
un maestro della batteria, ma un pioniere che ha spinto i confini del suo
strumento e ha dimostrato che la tecnica jazz poteva coesistere con l'energia
del rock. La sua influenza si ritrova in generazioni di batteristi che hanno
cercato di emulare la sua potenza, la sua grazia e la sua inventiva.
La sua musica è un'affermazione del fatto che il ritmo può
essere un linguaggio universale, capace di unire stili e culture apparentemente
distanti. Ginger Baker rimarrà per sempre uno dei grandi, un vero artigiano del
ritmo il cui battito continua a risuonare nella storia della musica.
