martedì 17 giugno 2025

Monterey Pop Festival: la storia dei grandi raduni rock all'aperto iniziava il 16 giugno 1967



Nel cuore della "Summer of Love", un evento diede il via a un'epoca. Il Monterey Pop Festival, dal 16 al 18 giugno 1967, non fu un semplice concerto, ma un crocevia culturale che lanciò leggende come Jimi Hendrix e Janis Joplin, definendo per sempre il modello dei festival musicali moderni e incarnando lo spirito di pace, amore e musica che ancora oggi risuona

 

Il Monterey Pop Festival, tenutosi dal 16 al 18 giugno 1967, fu un evento epocale che occupa un posto di rilievo nella storia della musica. Spesso considerato il primo festival rock su larga scala e un momento cruciale della "Summer of Love", gettò le basi per molti dei festival musicali che seguirono, incluso l'iconico Woodstock.

 

Ideazione e organizzazione

Il festival fu ideato da Lou Adler, John Phillips (dei The Mamas & the Papas), Alan Pariser e Derek Taylor (il pubblicista dei Beatles).

La loro visione era quella di creare un festival rock di alta qualità che mostrasse la scena musicale diversificata e in rapida crescita dell'epoca, con un'attenzione al merito artistico piuttosto che al solo successo commerciale.

Un aspetto importante era che gli organizzatori intendevano che il festival fosse un evento di beneficenza, con i proventi destinati a varie organizzazioni non profit.

Il festival si svolse presso il Monterey County Fairgrounds a Monterey, in California.

 

Significato e impatto

Monterey Pop fu un importante punto di svolta per diversi artisti che sarebbero diventati leggende. Fu la prima grande esibizione americana per la Jimi Hendrix Experience e The Who, entrambi i quali offrirono set elettrizzanti e indimenticabili che li presentarono a un vasto pubblico americano. Segnò anche il significativo debutto pubblico di Janis Joplin con i Big Brother and the Holding Company e presentò Otis Redding a un pubblico rock prevalentemente bianco (sarebbe tragicamente scomparso pochi mesi dopo).

Tenutosi durante il culmine del movimento controculturale, il festival incarnò perfettamente gli ideali di pace, amore ed espressione artistica che definirono la "Summer of Love". L'atmosfera era generalmente positiva e comunitaria.

Monterey Pop stabilì un modello per i futuri grandi festival musicali. Dimostrò la fattibilità di riunire artisti diversi e grandi folle per un evento musicale di più giorni. Aspetti come l'ambientazione all'aperto, il campeggio (non ufficiale per molti) e l'atmosfera generale divennero i tratti distintivi dell'esperienza del festival.

Il festival svolse un ruolo cruciale nel rendere popolare il rock psichedelico e nell'introdurre molti americani ai suoni e all'estetica della scena musicale della West Coast.

Monterey Pop è ricordato come un momento cruciale nell'evoluzione della musica rock e della cultura giovanile, catturando uno specifico momento nel tempo e lasciando un'eredità duratura sull'industria musicale e sulla cultura dei festival.

Il documentario "Monterey Pop" di D.A. Pennebaker, uscito nel 1968, consolidò ulteriormente lo status iconico del festival, catturando l'energia, le esibizioni e lo spirito dell'evento per un pubblico più vasto.


Esibizioni e artisti chiave

Il festival vantò una line-up incredibilmente diversificata e influente nel corso dei suoi tre giorni:

Venerdì 16 giugno: The Association, The Paupers, Lou Rawls, Beverly, Johnny Rivers, The Animals, Simon & Garfunkel.

Sabato 17 giugno: Canned Heat, Big Brother & the Holding Company (con Janis Joplin), Country Joe and the Fish, Al Kooper, The Butterfield Blues Band, Quicksilver Messenger Service, Steve Miller Band, Moby Grape, Hugh Masekela, The Byrds, Laura Nyro, Jefferson Airplane, Booker T. & the M.G.'s, Otis Redding.  

Domenica 18 giugno: Ravi Shankar, The Blues Project, Big Brother & the Holding Company, The Jimi Hendrix Experience, The Who, Grateful Dead, The Mamas & the Papas, Scott McKenzie.

Definirlo un semplice concerto sminuirebbe il Monterey Pop Festival del 1967. Fu un vero e proprio spartiacque culturale, una festa di musica, arte e di quella controcultura che stava riscrivendo le regole. Per innumerevoli artisti segnò l'inizio di tutto, e per i festival musicali fu la pietra angolare. L'impronta che lasciò sulla musica popolare e sul tessuto culturale della fine degli anni '60 è ancora oggi profondamente sentita.