Il 9 aprile del 1932 nasceva Carl Lee Perkins, influente
chitarrista, cantante e cantautore statunitense, riconosciuto come una figura
chiave del rockabilly e un pioniere del rock and roll. La sua carriera
discografica decollò nel 1954 presso il Sun Studio di Memphis.
Perkins è celebre per brani iconici come "Blue Suede Shoes", "Honey Don't", "Matchbox" ed "Everybody's Trying to Be My Baby".
Considerato da colleghi come Charlie Daniels l'incarnazione dell'era rockabilly, il suo stile musicale inconfondibile ha influenzato profondamente il genere. La sua importanza nella storia della musica popolare è ulteriormente sottolineata dal fatto che le sue canzoni sono state reinterpretate da artisti di fama mondiale come Elvis Presley, i Beatles, Jimi Hendrix, Johnny Cash, Ricky Nelson ed Eric Clapton.
Soprannominato il "Re del Rockabilly", Perkins ha ricevuto numerosi riconoscimenti postumi e in vita, tra cui l'inserimento nella Rock and Roll Hall of Fame, nella Rockabilly Hall of Fame, nella Memphis Music Hall of Fame e nella Nashville Songwriters Hall of Fame. La sua registrazione di "Blue Suede Shoes" è stata onorata con l'ingresso nella Grammy Hall of Fame.
La biografia ripercorre la sua infanzia modesta nel Tennessee, segnata dal lavoro nei campi di cotone e dalle prime influenze musicali che spaziavano dal gospel al country e al blues, quest'ultimo appreso direttamente da musicisti afroamericani. La sua passione precoce per la chitarra, inizialmente autocostruita e poi acquisita con difficoltà, lo portò a sviluppare uno stile unico caratterizzato dal bending delle note.
Negli anni '40, insieme ai fratelli Jay e Clayton, formò i Perkins Brothers, esibendosi in locali e ottenendo una certa notorietà regionale, culminando in apparizioni radiofoniche. Il matrimonio con Valda Crider nel 1953 lo spinse a dedicarsi alla musica a tempo pieno, con l'aggiunta del batterista WS "Fluke" Holland alla band.
La svolta arrivò nel 1954 con l'ascolto di "Blue Moon of Kentucky" di Elvis Presley, che lo convinse a cercare un'opportunità a Memphis presso la Sun Records di Sam Phillips. Dopo un'audizione positiva, pubblicò i suoi primi singoli nel 1955, ottenendo un successo regionale con "Turn Around". Seguirono esibizioni con Presley e Johnny Cash, consolidando la sua presenza nella nascente scena rockabilly.
Nell'autunno del 1955 scrisse "Blue Suede Shoes", ispirato a un aneddoto casuale. La canzone, registrata nel dicembre dello stesso anno, divenne un successo clamoroso nel 1956, raggiungendo la vetta delle classifiche country e ottimi piazzamenti in quelle pop e R&B, diventando il primo disco di un artista Sun a vendere un milione di copie.
Un grave incidente stradale nel marzo 1956 durante un tour compromise la sua ascesa iniziale, causandogli gravi ferite e la morte del conducente del pick-up coinvolto. Anche suo fratello Jay riportò ferite significative che contribuirono alla sua prematura scomparsa nel 1958. Nonostante le difficoltà, Perkins tornò a esibirsi e a registrare, ma non riuscì a replicare il successo di "Blue Suede Shoes".
Negli anni successivi, Perkins continuò a pubblicare musica per la Sun e poi per la Columbia Records, sperimentando anche nel cinema. Tuttavia, la sua carriera subì un declino fino agli anni '60, quando la reinterpretazione delle sue canzoni da parte dei Beatles ("Matchbox", "Honey Don't", "Everybody's Trying to Be My Baby") gli diede una nuova ondata di popolarità e riconoscimento internazionale.
Negli anni '70 e '80, Perkins collaborò con Johnny Cash, partecipando al suo tour e suonando nel suo singolo di successo "A Boy Named Sue". Lottò anche con problemi di dipendenza, superati grazie al sostegno reciproco con Cash.
Il revival rockabilly degli anni '80 lo riportò in auge, culminando nella registrazione di "Get It" con Paul McCartney nel 1981 e nello speciale televisivo del 1985 "Blue Suede Shoes: A Rockabilly Session" con la partecipazione di George Harrison, Eric Clapton e Ringo Starr.
Negli anni '80 e '90, ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui l'inserimento nelle varie Hall of Fame. Collaborò con artisti country contemporanei e registrò il suo ultimo album, "Go Cat Go!" (1996), con duetti di leggende della musica.
Carl Perkins morì il 19 gennaio del 1998 a causa di complicazioni dovute a ictus. Il suo funerale fu un tributo alla sua influenza, con la partecipazione di numerosi artisti di spicco. La sua eredità musicale continua a vivere attraverso le sue canzoni e l'impatto che ha avuto sul rock and roll e sul rockabilly. La sua tecnica chitarristica innovativa e il suo stile vocale distintivo lo hanno consacrato come una figura fondamentale nella storia della musica popolare.