Il 25 ottobre ha visto la
seconda di una lunga serie di presentazioni del libro “Woodstock, ricordi, aneddoti, sentimenti diffusi”
(Andrea Pintelli, Athos Enrile e Angelo De Negri), dopo l’esordio a Cremona
presenziato da uno dei tre autori, Andrea Pintelli, mentre per chi scrive, la
tappa piemontese, ad Alba (CN), ha rappresentato l’esordio.
Sono molto legato, sin da bambino, a
quella zona d’Italia ma, se faccio riferimento ad eventi culturali a carattere
letterario, il connubio ha preso il via nel 2011, quando un amico mi procurò la
possibilità di proporre il mio primo libro - scritto con Massimo Pacini - intitolato
“Cosa resterà di me”. Ieri come oggi la location si chiama Libreria
La Torre, anche se il numero civico non è più lo stesso e ora la posizione
è molto più centrale.
In questo caso il trait d’union è
rappresentato da un’associazione culturale, non solo a carattere musicale, che
io per comodità identifico in Enzo Patri, con cui ho collaborato un paio di
volte in una sala meravigliosa dove trovano spazio vinili e CD di ogni genere.
La collaborazione tra le due entità -
libreria e associazione - porta a sinergie che hanno permesso di realizzare
rapidamente questo nuovo incontro.
Ma potevo andare ad Alba senza l’aiuto
e l’amicizia di Luciano Boero?
Luciano è un grande musicista, colonna
di quella che fu la Locanda delle Fate, e ci è capitato più volte di interagire,
non soltanto per opere letterarie musicali, essendo lui, anche, scrittore e
saggista.
In questo caso specifico avevamo
programmato la possibilità di suonare qualcosa di semplice, qualche brano simbolo
di Woodstock, e a distanza avevamo concordato tre pezzi da inserire ad hoc in
momenti topici.
Sottolineo che io non sono un
musicista, ma lo spirito di base, nella mia idea di presentazione a tema, privilegia
il coinvolgimento piuttosto che lo sfoggio di bravura.
Però… un minimo di prova si rendeva
necessario, soprattutto per quanto riguardava le voci (cosa necessaria se ci si
avvicina alla musica di C.S.N.&Y.).
La mia scelta è ricaduta su “Find the
cost of freedom”, molto evocativa ed adatta a disegnare l’atmosfera di quei
giorni.
Luciano ha aggiunto un brano dei Beatles
coverizzato all'epoca da Richie Havens, “Strawberry Fields Forever”, su cui ho provato a raddoppiare la sua voce, e il gran finale doveva essere “We shell overcome”, il
brano manifesto di Joan Baez, potenzialmente in grado di coinvolgere il
pubblico con il canto.
Ok, ci diamo un appuntamento pomeridiano
per un paio di ore di prove, ma… alla fine non saranno più di trenta minuti,
meglio improvvisare!
Però… c’è una novità, una cosa
inaspettata.
Luciano, quasi con timore mi chiede
se mi farebbe piacere una eventuale partecipazione di un frequentatore di
quella zona, una che ha sempre una chitarra in auto, hai visto mai che…
Forse teme un mio irrigidimento al
cospetto di una situazione non preparata, ma sarei un pazzo se storcessi il naso
di fronte a Paolo Bonfanti, un chitarrista incredibile conosciuto anni fa, che
nel tempo ho seguito e, tanto per restare nel tema, ricordo la sua partecipazione
genovese ad uno spettacolo realizzato nel 2019, in occasione del cinquantennale
dell’evento.
La sua presenza non richiede grandi
prove supplementari, pochi minuti nel retro della libreria e stop, e io mi
ritrovo indegnamente in mezzo a due professionisti della musica, immaginando
che in ogni caso questa band inventata per una sera non la dimenticherò mai
più!
A cena tutti assieme e poi si è
pronti per condividere il messaggio, almeno si spera, con qualche persona
interessata a curiosa.
La libreria La Torre, rivoluzionata nel
lay out dopo il fine lavoro, è piena di anime, e quindi… si comincia bene.
Prima di continuare il racconto mi
viene da sottolineare la semplicità con cui si è arrivati alla piena efficienza:
poche prove musicali, un nano secondo per settare pc/proiettore/chiavetta usb,
un regista perfetto, tanti registi perfetti, in grado di giocare
con le luci e muoversi all’unisono ad ogni minimo accenno, quasi fossimo una squadra
rodata al lavoro!
L’audience si è dimostrata molto
attenta e interessata. Non c’erano giovanissimi, ma credo fosse situazione
comprensibile.
Musica e parole, il connubio mi pare
funzioni in ogni occasione, e l’apprezzamento che ho rilevato mi ha confermato
una formula che si può riproporre con fiducia.
Direi anche una prova di decisa
elasticità, tenendo conto che siamo passati più volte da una conduzione che
seguiva il filo logico di un Power Point alternata alle domande di Luciano
Boero, e alla fine mi è capitato di essere io l’intervistatore dei miei
occasionali compagni di viaggio. Penso che tutto questo sia piaciuto ai
presenti, anche se il momento topico è arrivato quando Bonfanti ci ha riportato
al mondo di Hendrix… due mancini al servizio della musica!
Bene, si finisce in gloria, si fa per
dire, con la musica di Joan Baez e persone visibilmente soddisfatte, in una di
quelle serate che andrebbero ripetute, anche senza un libro da presentare.
A seguire propongo un paio di video,
che esistono grazie all’aiuto di mia moglie:
il primo riguarda la sezione musicale
ed è pressoché completo.
Il secondo è una frazione di “parlato”,
il minimo indispensabile, tanto per fornire un’idea di cosa potrebbe capitare
nelle prossime presentazioni.
Un grazie enorme allo staff della Libreria La Torre, a Luciano, Paolo, Enzio, Gianni, Maura e a tutti i partecipanti che spero di ritrovare presto, con un nuovo libro che è… dietro l’angolo!
La musica...