Raccolgo un commento del mio amico musicista Jerry Cutillo che su facebook si esprime in questo modo, a proposito della follia di questi ultimi giorni:
COME SPIEGARE LA FOLLIA UMANA AI
NOSTRI FIGLI:
1) Facendogli leggere il testo di
“Man Erg”.
2) Liquidando la questione con un:
"Sono cose che capitano."
3) Rimanendo in silenzio, cercando di
nascondere la lacrima di impotenza che scorre inarrestabile.
4) Spiegandogli i primi rudimenti di economia e sfruttamento delle risorse naturali, aggiungendo quanto affermato da Tesla più di un secolo fa: "Sul nostro pianeta c'è energia libera e pulita a sufficienza per soddisfare tutti i bisogni del genere umano ma dovrà essere sgombra da scempi, sprechi e crimini."
Per restare in tema musicale mi soffermo sul primo punto,
anche perché, a mio giudizio, “Man Erg”
è una delle canzoni più belle che siano mai state create e l’album “Pawn
Heartsӏ tra i miei preferiti.
Sto parlando dei Van der Graaf Generator e del loro quarto
disco, pubblicato nel 1971, considerato uno dei capolavori del rock progressivo
da molti fan del genere.
L'album ottenne scarso successo nel Regno Unito, ma riuscì a scalare
le classifiche italiane, dove il gruppo intraprese una serie di concerti
particolarmente acclamati.
Nel giugno del 2015 la rivista Rolling Stone ha collocato l'album alla ventiseiesima posizione dei 50 migliori album progressive di tutti i tempi.
Ma andiamo oltre le note e leggiamo il testo tradotto e
quello originale, anticipando che trattasi dell’esternazione di Peter Hammill
relativa al suo conflitto interiore, un mondo in cui si agitano angeli e demoni, a testimoniare la difficoltà dell’uomo nel trovare la propria identità mentre emerge
il senso di “non appartenenza”.
Anche dal punto di vista musicale è presente un dualismo di
atmosfera: la pace celestiale delle note iniziali di pianoforte contrapposta al successivo caos che mette in evidenza lo sconvolgimento intimo a cui contribuisce la chitarra dell’ospite Bob
Fripp. E poi il ritorno alla calma, con le trame di sax di David Jackson che
padroneggiano e indirizzano il mood.
Stessa immagine dicotomica è quella che deriva dall’incredibile
voce di Peter Hammill, che viene modulata in funzione dell’agitazione
spirituale.
I sentimenti che mi provoca ancor oggi il brano si
alternano, e passano dall’incanto istintivo per la proposizione estetica arrivando
sino al turbamento spinto.
Ascolto “Man Erg” con continuità sin dal 1972, una
canzone che quindi mi ha accompagnato sin dall’adolescenza, ma l’effetto non è
mai scemato nel tempo.
Ma oltre le mie parole leggiamo il testo e la sua traduzione,
concludendo, of course, con la musica. A ciascuno le proprie valutazioni.
The
killer lives inside me: I can feel him move
L'assassino vive in me: lo
posso sentir muovere
Sometimes
he's lightly sleeping in the quiet of his room
A volte è assopito nella
quiete della sua stanza
but
then his eyes will rise and stare through mine
ma poi i suoi occhi si
aprono per guardare attraverso i miei
he'll
speak my words and slice my mind inside
sarà lui a parlare e affetterà la mia mente dall'interno
The
killer lives
Il killer è vivo
The
angels live inside me: I can feel them smile...
Angeli sono dentro me: li
sento sorridere ...
Their
presence strokes and soothes the tempest in my mind
La loro presenza è forte e
calma la tempesta nella mia mente
and
their love can heal the wounds that I have wrought
e il loro amore può guarire
tutte le mie ferite
They
watch me as I go to fallwell, I know I shall be caught
Loro mi osservano quando cado in piedi, so che posso essere catturato
For the angels live
Per gli angeli sono vivo
How
can I be free?
Come posso essere libero?
How can I get help?
Come posso ottenere aiuto?
Am I really me?
Sono davvero io?
Am I someone else?
Sono qualcun altro?
But
stalking in my cloisters hang the acolytes of gloom
Ma in agguato nei miei
chiostri pendono gli accoliti della malinconia
And
Death's Head throws his cloak onto the corner of my room and I am doomed…
E una testa di morto getta
il suo mantello in un angolo della mia stanza e io sono condannato …
But
laughing in my courtyard play the pranksters of my youth
Ma ridendo nel mio cortile
giocano le burle della mia giovinezza
And
solemn, waiting Old Man in the gables of the roof: he tells me truth...
E solenne, un vecchio attende nei timpani del tetto: mi dice la verità ...
And
I, too, live inside me and very often don't know who I am:
E anch'io, vivo dentro di
me e molto spesso non so chi sono:
I
know, I'm not a hero... I hope that I'm not damned
Lo so, non sono un eroe ...
spero solo di non essere dannato
I'm
just a man, and killers, angels, all are these:
Sono solo un uomo, ed
assassini, e angeli, saranno tutti questi:
Dictators,
saviours, refugees
Dittatori, salvatori, rifugiati
in
war and peace
in guerra e in pace
As
long as Man lives...
Finché l'uomo vivrà ...