L’11 gennaio del 2021, per cause non note, veniva a mancare
Celia Humphris...
... la favolosa vocalist dei leggendari Trees, uno dei migliori e più sottovalutati gruppi dell'epoca di cui ho scritto qui:
https://athosenrile.blogspot.com/2021/12/trees-il-folk-rock-britannico-mai.html
La
musica per Celia arrivò per caso quando, studente al college di arti
drammatiche, la sorella Sue - che lavorava nel campo pubblicitario alla Philips
Records -, le chiese se era interessata a unirsi al gruppo che stava formando
un suo collega, David Costa, che lavorava al dipartimento d'arte.
Dopo
un’audizione - il cui impatto provocò un immediato ripensamento, vista la
voglia di continuare la scuola di recitazione -, nello spazio di poche ore
arrivò l’accettazione all’inedito ruolo.
Ma
non avrebbe mai pensato di diventare la cantante di un gruppo folk rock, anche perché
non era innamorata del genere, se non nella versione americana che aveva come
capostipite Bob Dylan.
In
quel periodo Celia è totalmente immersa nelle arti, nella danza, nel teatro e
nel musical, tanto da perdere il contatto con la proposta contemporanea
Nell’audizione
succitata dimostra la sua scarsa conoscenza, non riconoscendo nessuna delle
band nominate, sino all’arrivo ad un punto di incontro, quella “Summertime” che
è impossibile non aver mai sentito!
Ama il jazz e il blues, ma cresce totalmente
al di fuori dell’esperienza dei Beatles, anche se ama ascoltare la loro musica.
I nuovi compagni di viaggio la introducono alla musica di Joni Mitchell - che la
influenzerà molto - e, naturalmente, dei Fairport Convention.
Impossibile
non avere certi riferimenti anche se il quintetto appare comunque anomalo:
Barry
Clarke a quel tempo suonava alla Richard Thompson (Fairport), ma non era
una copiatura, era solo uno stile di chitarra molto simile.
David
Costa “usava” la chitarra acustica in maniera fantastica e continua a
farlo anche adesso. Lui e Barry suonavano entrambi splendidamente, mentre Bias
Boshell usava il basso come fosse una terza chitarra solista. Anche Unwin
Brown alla batteria aveva la tendenza a “dipingere” con le bacchette,
piuttosto che fornire una solida sezione ritmica solida e Celia era su quella
lunghezza d’onda.
Parliamo
sostanzialmente di cinque solisti che, quando le cose funzionavano, suonavano
insieme meravigliosamente, ma quando mancava la giusta sintonia la confusione
nasceva spontanea.
In
quelle occasioni Celia faceva un passo indietro, lasciava suonare gli altre e…
ascoltava, a volte limitata da una voce che, seppur fantastica, non era
abbastanza “forte” per sovrastare gli strumenti dei compagni.
Nei
lunghi assoli di chitarra ballava e ondeggiava, e capitò persino di sdraiarsi e
addormentarsi!
Ma la
loro musica non ebbe successo commerciale e il duro lavoro non si tradusse mai
in entrate sufficienti alla sopravvivenza. La sfiducia arrivò presto e riguardò
sia la musica creata che la casa discografica che sembrava non facesse
abbastanza per trovare il canale di distribuzione giusto. Fatto sta che non
diventarono mai popolari, nel senso che occuparono solo una nicchia di pubblico,
che preferiva gli Steeleye Span e i Pentangle.
Alla fine dell’avventura Celia Humphris mette su famiglia con tanto di figlio, torna alla recitazione e lavora come voce narrante, attività che svolge direttamente dallo studio casalingo, ma di fatto si ritira dal music business.
I
Trees vengono riscoperti nel nuovo millennio e i loro album diventano di culto.
Si ritrovano dopo una quarantina di anni - in occasione della ristampa degli album da parte della Sony - e trascorrono una serata ricca di ricordi e aneddoti, arrivando a programmare un concerto celebrativo che purtroppo non ha trovato finalizzazione per l’aggravio della salute del batterista Unwin Brown, che si ammalò e morì nel 2008.
Celia Humphris è mancata l’11 gennaio del 2021 per cause non note, ironia della sorte proprio quando i Trees erano tornati sulle pagine delle riviste di musica grazie al bellissimo cofanetto pubblicato da Earth, “Trees 50th Anniversary”, che conteneva i due album storici più due CD di demo, BBC session, registrazioni live.
Questo
il comunicato che diffuse la band:
“A volte può capitare di essere abbastanza fortunati da vivere un breve momento nelle nostre vite in cui sogno e realtà coincidono. Eravamo un’improbabile accolita di anime vagabonde unite fra loro, a cui Celia ha dato voce e ha soffiato dentro vita e luce. Lo spirito di quei sogni vive per sempre ora. Bias, Barry, David. Trees”
Ma è bello ricordarla attraverso le sue bellissime canzoni a cui prestò una voce angelica.
Una curiosità: pare che la voce registrata che dice “mind the gap” nella metropolitana londinese sia la sua!