domenica 31 luglio 2022

The Concert for Bangladesh



Nella Hit Parade italiana (Top 100) del 1971, il centesimo posto (miglior piazzamento n.18) va a "The Concert of Bangladesh", di George Harrison.

Ecco come è ricordato il "Concerto per il Bangladesh" (notizie catturate dalla rete)…

Nell'estate del 1971, rispondendo ad un invito di Ravi Shankar, Harrison organizzò in prima persona il celebre Concerto per il Bangladesh, iniziativa benefica a favore delle popolazioni di profughi dalla guerra civile tra India e Pakistan, che portò alla costituzione dello stato del Bangladesh.
L'evento, che sarebbe diventato il suo "fiore all'occhiello", fu la prima iniziativa musicale di beneficenza di ampia portata ed ebbe una risonanza mondiale. Il 1° agosto furono organizzati due spettacoli dal vivo al Madison Square Garden di New York, che fecero registrare il "tutto esaurito" grazie alla presenza di ospiti illustri quali Bob DylanRavi ShankarEric ClaptonLeon Russel e Ringo Starr.
Gli spettacoli furono seguiti da un pubblico di circa 40.000 spettatori. Il secondo concerto fu registrato e pubblicato sul triplo LP live intitolato "The Concert for Bangladesh" (1971), che ottenne un notevole successo in tutto il mondo.


Dall'evento fu ricavato anche un film concerto dallo stesso titolo (1972). George Harrison Ravi Shankar ricevettero poi il premio Child Is The Father of the Man dall'UNICEF, come riconoscimento per gli impegni umanitari, mentre il doppio album ricevette il premio "Album dell'anno" ai Grammy Awards del 1972.
Considerando la portata dell'evento, gli intenti benefici furono tuttavia raggiunti soltanto parzialmente. Nel corso del 1972, i funzionari del Fisco americano sollevarono varie questioni in merito ai proventi raccolti dal concerto e dalle iniziative connesse.
L'album, tra l'altro, non fu considerato una pubblicazione benefica, con la conseguente applicazione sui proventi della normale tassazione per le pubblicazioni standard. Una parte consistente dei fondi raccolti rimase quindi bloccata fino al 1981.
Fu un duro colpo per Harrison, che rimpianse per lungo tempo il fatto di aver organizzato il concerto in fretta (cinque settimane soltanto) e di non aver istituito, causa i tempi ristretti, una fondazione benefica a cui destinare subito e senza problemi tutti i fondi raccolti.