QUANAH PARKER “A Big
Francesco” Live at Festival Rock Progressive 2016-2018 (Ma.Ra.Cash Records)
Articolo già apparso su MAT 2020 di giugno
I Quanah Parker,
in collaborazione con Ma. Fra. Cash
Records, rilasciano una chicca, il doppio DVD+CD “A Big Francesco”, che
riassume versioni, audio e video, di brani presentati nel corso delle prime tre
edizioni del Festival Rock Progressive, tutte organizzate da Giovanni Pirrotta e Riccardo Scivales al Teatro Metropolitano ASTRA di San Donà di
Piave (Venezia).
Un solo inedito - “Intrada-Per
le scale, inseguendo le Fate!”, che verrà proposto nel prossimo album in
studio della band -, a cui si aggiungono i brani più rappresentativi del
passato, compreso l’omaggio a Francesco
Di Giacomo - “A Big Francesco” -,
sgorgato spontaneo nel momento in cui la notizia della prematura dipartita è
diventata di dominio pubblico.
Nell’intervista a seguire Riccardo Scivales, leader dei Q.P.,
racconta nei dettagli motivazioni e aspetti tecnico organizzativi che hanno
portato alla nascita di un pregevole cofanetto musicale, dove gli aspetti
sonori si mischiano al visual, dando la possibilità di una doppia fruizione
dello stesso materiale: l’audio derivante dal CD e lo splendido DVD che
permette di vivere in toto la sinossi dei concerti.
Gli aspetti musicali si intersecano con quelli provenienti da
arti differenti e la qualità della registrazione porta a vivere appieno
l’esperienza live, permettendo di gustare i dettagli e di captare le qualità di
musicisti straordinari.
Ho particolarmente gradito i “filmati speciali”, ovvero il
focus su tre strumenti - le tastiere di Riccardo Scivales, la chitarra di
Giovanni Pirrotta e la batteria di Paolo Ongaro -, con riprese ravvicinate che
catapultano direttamente sul palco, cosa abbastanza inusuale nei lavori
similari.
Gli album che propongono concerti sono progetti particolari,
che permettono di dispensare emozioni che un lavoro in studio normalmente non
riesce a dare, ma questo “live” con dedica a Big Francesco è qualcosa di più,
un contenitore che regala l’idea di completo abbattimento di limiti spesso
imposti dall’ortodossia musicale, quella che favorisce il prolificare di rigidi
schemi, magari comodi per una superficiale identificazione, ma non
rappresentativi della realtà. La danza, la musica, le parole, le immagini, i
comportamenti attorali… tutto è presente in questo superbo lavoro che, per
facilità di espressione, inseriamo nel catalogo del Prog, ma che preferirei
inquadrare come “musica di estrema qualità”, quella che resta per sempre,
quella da lasciare ai posteri, nella speranza che possa mettere salde radici,
impossibili da sradicare.
Ma leggiamo il pensiero di Scivales - uno con le idee chiare
- che rilascia una delle interviste più dettagliate che abbia mai realizzato…
L’intervista a Riccardo
Scivales
Immaginando che ci sia
qualche giovane lettore che si affaccia solo ora al mondo del prog e non
conosca i QUANAH PARKER, ti chiedo una sintesi della vostra storia, dalle
origini sino all’attualità…
Inizialmente, i Quanah
Parker sono stati attivi nel 1981-1985, e in tal senso penso che vadano considerati
come una delle prime band Neo-Progressive. Questa prima lineup si sciolse per
motivi legati soprattutto al servizio militare (allora obbligatorio). Ho poi
rifondato la band nel 2005 insieme al chitarrista Giovanni Pirrotta, il
batterista Paolo Ongaro, il cantante Andrea Cuzzolin e a un componente della
formazione originaria, il bassista Giorgio Salvadego. Nel tempo, hanno poi
fatto parte della band alcuni altri elementi, in particolare Elisabetta Montino
(nostra cantante dal 2010 al 2018), i bassisti Alberto Palù e Alessandro
Simeoni, e il nostro “alternate drummer” Massimiliano Conti nei mesi estivi, quando
Paolo Ongaro è impegnato col lavoro. Riguardo al repertorio, è sempre stato
formato da nostre composizioni originali, eccetto nel periodo 2005-2013, in cui
abbiamo spesso suonato anche in live varie cover di Yes, Rick Wakeman, Jethro
Tull e Genesis. Abbiamo partecipato a varie rassegne e festival, come
MusicaContinua, Il Giardino, AltroQuando Fest, Woodstock Village, Verona Prog
Fest, ecc. Siamo gli ideatori e organizzatori del Festival Rock Progressive (iniziato
nel 2016 e giunto ormai alla sua quarta edizione), in cui abbiamo ospitato le
band Antilabé, Uneven Mood, Tony Pagliuca Trio, Sezione Frenante, Donella del
Monaco & Opus Avantra Ensemble, The Watch, Kerygmatic Project e Syndone. Abbiamo
realizzato un “Demovideo DVD” nel 2007, e abbiamo inciso gli album in studio
“Quanah!” (co-prodotto con Diplodisc, 2012) e “Suite degli Animali Fantastici”
(co-prodotto con M.P. & Records, 2015), accolti molto favorevolmente dalla
critica specializzata, con eccellenti riscontri di vendite e una frequente
programmazione radiofonica in Italia, Stati Uniti, Brasile e UK, incluse delle
trasmissioni interamente dedicate a noi. Il nostro album “Suite…” è stato anche
eletto 4° miglior album Prog del 2015 dagli ascoltatori dell’importante
programma radiofonico statunitense “Somewhere Between Sunrise & Sunset” (http://somewherebetweensunriseandsunset.blogspot.com/), ora purtroppo non più attivo. A questi
due album si è ora aggiunto questo live CD&DVD “A Big Francesco”, co-prodotto
con Ma.ra.Cash Records e uscito il 22 marzo 2019.
Ho tra le mani un
cofanetto di pregio, CD e DVD che riporta parte di quanto accaduto nelle prime
tre edizioni del Festival Rock Progressive da te organizzato con Giovanni
Pirrotta: da dove è nata l’idea?
Organizzare i Festival ha
richiesto moltissimo lavoro, ma ci ha dato molta soddisfazione artistica e abbiamo
ottenuto un grande successo di pubblico, con oltre trecento persone ad ognuno
dei primi tre festival. Noi Quanah volevamo documentare tutto questo. Avevamo
dei bei video fatti dal nostro bravissimo videomaker Maurizio Sant (LS
Production), e da questi era possibile ricavare delle buone registrazioni audio.
Massimo Orlandini e Valter Boati, della Ma.Ra.Cash Records, ci hanno contattati
per co-produrre e pubblicare questo materiale, e li ringraziamo molto per
l’entusiasmo e il bellissimo spirito di collaborazione dimostrati nella
realizzazione di questo lavoro. Recentemente è stata fortunosamente ritrovata un’ottima
registrazione del brano “Suite degli
Animali Fantastici” - che credevamo ormai persa -, e verrà inserita nella
ristampa.
Salta subito all’occhio
il tributo a Francesco Di Giacomo: puoi entrare nel dettaglio musicale e motivazionale?
L’album prende il nome
dal mio brano “A Big Francesco”,
scritto praticamente di getto quando appresi la tragica notizia della morte del
grande e indimenticato Di Giacomo. Sono cresciuto ascoltando molto la grande
musica del Banco e i suoi testi così pieni di poesia, e non mi era mai successo
di rimanere così colpito dalla morte di un musicista. Dal punto di vista musicale,
il brano è costruito su un pattern ritmico latinoamericano in “6/16+3/8”. L’Intro
e il finale sono basati su particolari accordi “sospesi”, e al centro ho
inserito una breve citazione strumentale “nascosta” del grandioso tema cantato
di “Metamorfosi” del Banco. Come
avviene sempre nella musica dei Quanah, anche nella stesura definitiva di questo
brano è stato importante l’apporto di tutta la band in fase di arrangiamento:
in particolare Giovanni Pirrotta, col suo splendido assolo e il tema conclusivo
di chitarra, il drumming potente e fantasioso di Paolo Ongaro, le meravigliose coreografie
di Valentina Papa, e più recentemente un bellissimo tema vocalizzato di Andrea
Cuzzolin.
Qual è il repertorio
espresso nei restanti otto brani?
L’album inizia col
pezzo “Intrada-Per le Scale, Inseguendo
le Fate!”, che considero una delle nostre cose migliori, e che farà parte
del nostro prossimo disco, un concept album sul potere guaritore della musica, ambientato
in un castello abitato da varie creature che forniscono al protagonista le
risposte alle sue domande. Questo brano ti dà appunto un’idea dell’impronta
generale dell’album, per il quale ho già composto le musiche ormai da molto
tempo. I cambi di lineup e l’organizzazione dei Festival ci hanno assorbito
molto tempo ed energie, e pubblicheremo questo nuovo lavoro non appena
troveremo finalmente il tempo di completare gli arrangiamenti e inciderli. Gli
altri brani del CD&DVD provengono tutti dal repertorio dei nostri primi due
album in studio “Quanah!” e “Suite degli Animali Fantastici”. Alcuni
sono brani risalgono al periodo “1981-1985” (e in vari casi sono stati rielaborati
dalla formazione attuale), altri appartengono al nostro periodo più recente. In
una prospettiva per così dire “storica” riguardo al New Prog, reputo
particolarmente importanti “Quanah Parker”
e “Death Of A Deer”, in quanto
composti nel 1981-1982, e pertanto agli albori del Neo-Progressive. In questo
nuovo album live, “Quanah Parker” è
praticamente identica alla sua versione originale (datata 1981), mentre “Death Of A Deer” è molto simile alla
prima versione (1982, intitolata “The
Death Of The Ball Turret Gunner”), ma è stata sviluppata in anni recenti con
l’aggiunta di vari elementi importanti e ormai definitivi: una doppia Intro strumentale,
un nuovo testo, una “azione scenica” narrata, due temi strumentali
inframmezzati agli assolo di tastiere e chitarra, e la toccante coreografia di
Valentina, “vestita” da cervo, che si può apprezzare nel DVD. Sempre in questo nuovo
album, si può ascoltare/vedere anche una versione “allungata” della nostra
fortunata “Suite degli Animali Fantastici”,
con l’aggiunta di un bellissimo momento chitarristico “indiano” di Giovanni e di
un suggestivo episodio/citazione basato sull’ipnotico riff centrale della
gloriosa “Awaken” degli Yes.
Mi parli degli altri
aspetti artistici, quelli che coinvolgono la danza e le arti visive in genere?
Ti ringrazio per questa
domanda, perché si lega al DVD, che ritengo una parte importantissima di questa
produzione. Nel 2016, mentre stavamo preparando la prima edizione del Festival
Rock Progressive per il Teatro Metropolitano Astra di San Donà di Piave,
pensammo di inserire qualcosa di particolare nel nostro show, così da creare
uno spettacolo che fosse veramente “teatrale”. Come è noto, elementi
coreografici erano già stati usati da band come Pink Floyd, Banco, Hawkwind,
ecc. E qualche anno fa, cercando “cose Prog” su YouTube rimasi affascinato da
un video del mio grande ”keyboard hero” Rick Wakeman, che nei suoi tre famosi
concerti di presentazione di “The Myths
And Legends Of King Arthur…” nel 1975 a Wembley utilizzò appunto una
ballerina sul ghiaccio, con risultati a mio avviso meravigliosi (vedi www.youtube.com/watch?v=CL9NJh_0oy4 da min. 1:08). Sulla base di questo esempio, noi Quanah abbiamo chiamato
la danzatrice Valentina Papa e inserito le sue coreografie in alcuni brani (o in
parti di essi). Penso che questa combinazione di musica e danza ci abbia dato
una particolare identità, e chiarisco subito che la danza nei Quanah non è
ovviamente intesa come un semplice “ballare a tempo” e secondo schemi consueti,
ma come un elemento integrato, non secondario, che vuole per così dire
“impersonificare” determinati momenti della nostra musica. Stando alle
recensioni finora ricevute, questa cosa è stata molto apprezzata, e c’è chi ha
parlato di coreografie “emozionanti e graziose”, come “una farfalla che disegna
geometrie nell’aria” (Massimo Salari). Valentina è sempre alla ricerca di nuove
soluzioni che “esprimano” al meglio determinati momenti dei nostri brani, e nel
secondo Festival si è inventata anche uno spettacolare gioco con dei lunghi
nastri, come si può vedere nel DVD e anche in questo video (www.youtube.com/watch?v=sJRoYD1lnjY) ripreso da una persona del pubblico. L’idea di base, insomma, è cercare di creare
un insieme integrato di musica, coreografie e scenografie che immerga lo spettatore
in un’esperienza multimediale, e questo ovviamente è realizzabile soprattutto
in un contesto teatrale. Per quanto riguarda le arti visive, i fondali video abbiamo
cominciato a usarli a partire dal 2007, ad esempio nell’importante rassegna
“MusicaContinua” organizzata da Alessandro Pizzin all’Hotel Bologna di Mestre
(Venezia). Nel primo dei Festival Rock Progressive documentati da questo DVD, i
fondali video in movimento sono stati scelti dal nostro bassista Alberto Palù,
che è riuscito brillantemente nel difficile compito di creare una bellissima sequenza
per il brano “Suite…”, che è lungo
circa mezzora. Nel secondo Festival, invece, i fondali scenografici sono stati
curati da me e Maurizio Sant. Siccome la nostra musica tratta spesso temi
naturalistici, ho scelto soprattutto dei suggestivi quadri di grandi paesaggisti
americani e li ho passati a Maurizio, che come documentato dal DVD ha fatto un
lavoro semplicemente magistrale di editing, montaggio e proiezione. Nel terzo
Festival purtroppo non è ci stato possibile usare fondali video scenografici,
ma in quell’edizione Maurizio aveva numerose videocamere a disposizione, e ha
realizzato lo splendido lavoro di montaggio e regia che puoi vedere nel DVD (ad
esempio qui www.youtube.com/watch?v=Cyj6lw-Qhac). Sempre restando all’aspetto
visivo, negli spettacoli documentati nel DVD sono stati fondamentali anche i
costumi di scena realizzati da Elisabetta e Valentina. E un ulteriore elemento,
nel secondo Festival, sono state le narrazioni introduttive ai brani,
magnificamente interpretate da Elisabetta.
Come è nata la grafica?
E’ nata da una mia idea
e dalla passione che ho sempre avuto per i cavalli bianchi, e più in
particolare per le creature mitologiche e fantastiche come i cavalli alati e/o
marini. Non a caso, il nostro primo album “Quanah!”
si apre col mio brano pianistico “Chant
Of The Sea-Horse”, che nel 1995 è stato pubblicato anche a stampa nell’importante
rivista musicale statunitense “Keyboard
Classics & Piano Stylist”, e per il quale ho avuto l’immenso onore di ricevere
una generosa lettera di congratulazioni dal pianista jazz Dick Hyman, grandissimo
musicista che tra le sue tante realizzazioni nel 1969 ha inciso anche uno dei
primissimi LP di “solo Moog”, il pioneristico Moog - The Electric Eclectics Of Dick Hyman, contenente lo straordinario
brano “The Minotaur” (www.youtube.com/watch?v=1uuv5gNRVbQ), che all’epoca diventò subito una hit e fu senz’altro molto influente
su tanti tastieristi. Nel mio “Chant Of
The Sea-Horse”, il cavallo in questione può essere inteso sia come un
cavalluccio marino che come una creatura fantastica tipica della mitologia
celtica (e anche di altre culture), cioè un cavallo alato che nuota nelle acque
di mare, fiumi e laghi. Partendo da questa idea, io e Maurizio Sant abbiamo
impostato insieme la grafica appunto sulla figura di un meraviglioso cavallo
bianco e alato, che vuole simboleggiare la Bellezza e la dimensione magica e
fantastica insita nella musica, e che per così dire “abbraccia” e “protegge” dall’alto
tutta la nostra band. Maurizio ha quindi completato il lavoro in modo splendido.
Lo ringraziamo molto per questo, perché la grafica di questo album ci sembra davvero
un gioiellino.
All’interno del DVD
esiste una sezione apposita che riprende alcuni di voi molto da vicino, dando
l’idea del contatto diretto con l’artista: come avete progettato questa
sezione?
Nelle edizioni 2017 e
2018 del Festival, Maurizio Sant aveva a disposizione varie videocamere, e
alcune di queste riprendevano alcuni di noi molto da vicino e da fondo palco. Mi
sembrava carino inserire questi From the
Musicians “Special VideoClips” (vedi ad esempio www.youtube.com/watch?v=B5d4W5-N5V0), per dare agli spettatori del DVD l’emozione di “vivere” in qualche
modo il concerto dal palco, guardando il pubblico, come fossero essi stessi dei
musicisti. Ancora una volta, ringraziamo Maurizio per aver concretizzato così
bene questa idea.
Chi ha curato la
produzione e come avverrà la distribuzione?
Questo CD+DVD è stato
co-prodotto da noi e la Ma.ra.Cash Records. In Italia è distribuito da Self,
che lo metterà nei più importanti negozi italiani, e soprattutto in quelli
delle catene Feltrinelli e Mondadori. E siamo orgogliosi di dirti che a breve
distanza dalla sua uscita è già stato acquistato un po’ in tutto il mondo.
Rispetto alla
formazione presentata nei concerti qualcosa è cambiato: puoi raccontarmi
l’evoluzione della lineup?
Come sai, i Quanah sono
attivi ormai da molti anni, e come accade in molte band, è purtroppo inevitabile
che prima o poi ci siano dei cambiamenti di formazione dovuti ai più svariati
motivi, e non solo artistici. Ad esempio, per motivi di lavoro e studio,
inclusi momentanei o definitivi trasferimenti all’estero, hanno dovuto
lasciarci i due bravissimi bassisti Alberto Palù ed Alessandro Simeoni. Ora è
con noi un altro ottimo bassista, Mariano Duca, e anche con lui è una vera
gioia lavorare insieme! Da settembre 2018, alla voce c’è Andrea Cuzzolin (già
nostro splendido cantante e chitarrista ritmico nel 2005-2009), che nonostante
i suoi molti impegni resterà con noi fino a quando non troveremo una nuova voce
femminile. Andrea ha una notevolissima estensione vocale, ma ovviamente non può
coprire tutti i registri femminili usati ad esempio nella “Suite…”. Pertanto, in questo periodo abbiamo sperimentato in alcuni
brani dei nuovi cantati a “doppia voce maschile e femminile”, realizzati da Andrea
e Valentina. Questa “lineup 2019” dei Quanah con Mariano, Andrea e la doppia
voce ha già dato ottima prova di sé al quarto Festival Rock Progressive,
svoltosi in marzo allo Spazio Zenit di San Donà di Piave. Infine, sempre riguardo
all’evoluzione della nostra lineup, ci tengo a sottolineare che anche nei rari casi
in cui nella “famiglia Quanah” si sono verificate eventuali incomprensioni o
divergenze artistiche, non rinnego nulla del passato, e ringrazio comunque
tutte le persone che negli anni hanno cercato di dare il meglio di sé nella
band.
Avete programmato
momenti di pubblicizzazione, concerti o presentazioni?
Naturalmente stiamo
programmando una serie di concerti per presentare il nostro Live. Ma come
certamente saprai, non è facile suonare oggi in Italia. I locali preferiscono
far suonare cover band rispetto alle band che presentano musica propria. Comunque
stiamo puntando ai festival. Sicuramente saremo in quello di Piacenza, poi
abbiamo altri contatti. Attualmente siamo in attesa di conferma per alcuni
concerti estivi ed autunnali in Lombardia, con uno spettacolo che vedrà
l’inserimento di narrati registrati da un mio vecchio amico, il grande
doppiatore e speaker Andrea Piovan. Posso inoltre dirti che cercheremo di proseguire
il Festival Rock Progressive, anche se questa è una cosa molto impegnativa a
livello organizzativo, che richiede una gran mole di lavoro di preparazione e
ha inevitabilmente rallentato altre attività della band, ad esempio la
realizzazione del nostro terzo album in studio. C’è però una cosa molto
incoraggiante e che ci dà molta forza e fiducia: come è già avvenuto con i
nostri primi due album, anche per “A Big
Francesco” stiamo ricevendo delle splendide recensioni un po’ da tutto il
mondo. E in questi giorni sono uscite anche delle nuove bellissime recensioni per
i nostri due album precedenti. Siamo molto onorati della stima espressa nei
nostri confronti da tanti fan ed esperti di Progressive. E qui voglio menzionare
in particolare il grande Gianmaria Zanier, infaticabile animatore del gruppo Facebook
Prog 2.0 insieme ad Anna Biscari e Paolo Sampietro. Gianmaria ha anche presentato
splendidamente la quarta edizione del nostro Festival, e dopo che ha trasmesso
tante volte e con tanto entusiasmo la nostra musica nella sua favolosa
trasmissione webradio “PROG & Dintorni”, è stato meraviglioso e molto
emozionante conoscerlo di persona.
Come e dove si può
acquistare “A Big Francesco”-Live at Festival Rock Progressive, 2016-2018?
Come ti dicevo, questo
CD+DVD è distribuito in Italia da Self, che lo metterà nei più importanti
negozi italiani e soprattutto nei negozi delle catene Feltrinelli e Mondadori.
Oltre a questo, tramite la nostra etichetta Ma.Ra.Cash sarà anche disponibile
in Amazon, Ibis e Bandcamp oltre che negli store di Ma.Ra.Cash (http://store.maracash.com) e del Camelot Club Store (http://camelotstore.maracash.com/). Ovviamente siamo disponibili anche sugli store digitali per download e
streaming. Lo siamo su oltre 75 piattaforme del mondo, comprese ovviamente le
più importanti: YouTube, Spotify, Apple Store, ecc. Tutto questo spero
permetta, insieme alle recensioni di giornali e web magazine (che mi auguro continuino
ad essere sempre positive!), di far conoscere la nostra musica e i nostri
progetti.
Da parte mia e di tutti
noi Quanah, un grazie speciale per questa intervista, Athos, e grazie sempre per
tutto il lavoro assolutamente prezioso che svolgi da tanto tempo per la Musica
che amiamo. Prog on!
CD Tracks:
1)Intrada - Per le scale, inseguendo
le Fate! (Scivales)
2)A Big Francesco (Scivales)
3)Death Of A Deer (Scivales)
4)Asleep (Scivales)
5)Quanah Parker (Scivales-Noè)
6)Sailor Song (Scivales-Noè)
7)After The Rain (Scivales)
8)Silly Fairy Tale (Scivales)
9)Suite degli Animali Fantastici
(Scivales-Monti): Risveglio Onirico; Danza di un Mattino; Interludio Notturno;
Déjà Vu Fantastico; Luci dagli Abissi; Cantico Marino; Animale Multiforme;
Ritorno alla Mente
DVD Tracks:
le stesse 9 tracks del CD (nello
stesso ordine) più questi tre “From The Stage” Special Videoclips, ognuno di
essi dedicato a tastiere, chitarra, e batteria:
10)Riccardo Scivales “KeysSpecial”
11)Giovanni Pirrotta “GuitarSpecial”
12)Paolo Ongaro “DrumsSpecial”
Line-up:
Riccardo Scivales - tastiere
Giovanni Pirrotta - chitarra
elettrica
Elisabetta Montino – voce,
narrazioni, costumi di scena
Valentina Papa - danza e coreografie
Paolo Ongaro – batteria
Alessandro Simeoni - bass (tracks
1-8)
Alberto Palù - bass (track 9), e
selezione ed editing dei fondali scenografici video della track 9