Claudio
Sottocornola
SAGGI POP
Indagini
sull'effimero essenziale alla vita e non solo
(Marna,
2018)
Claudio Sottocornola propone
un nuovo progetto letterario a distanza di due anni dall’uscita di “Varietà”. Ho tra le mani “Saggi Pop-Indagini sull'effimero essenziale alla vita e non solo”, quasi 600 pagine che, alla soglia dei 60 anni - limite anagrafico che,
solitamente, richiede sforzo di accettazione e necessità di bilanci -
rappresenta, almeno per l’osservatore esterno, un perfetto sunto della vita e
dell’opera del “Filosofo del Pop”. Sì, è questo l’appellativo ormai incollato
al nome di Sottocornola, una sottolineatura che unisce
caratteristiche e skills professionali ad aspetti apparentemente ludici -
trattar di musica, spesso, appare come attività minore -, il tutto affrontato
con approccio olistico, sino al calarsi nella parte, a mettersi in gioco in
prima persona trasformandosi in narratore, artista, performer ed educatore specifico.
Il racconto storico musicale
che impegna seriamente e quotidianamente l’autore - forse inizialmente corollario
dell’attività principale - è diventato didattica e, mi spingo oltre, missione…
non importa l’elemento anagrafico degli eventuali discenti, qualunque sia l’età
resta forte l’esigenza di dare nobiltà e significato a una musica che per molti
pseudo esperti è relegata al concetto di leggerezza estrema, di quell’effimero
essenziale di cui Sottocornola ci racconta. E se queste “canzonette” - quelle “facili”
da canticchiare, tanto amate dal popolo - vengono inserite nel contesto
storico, sviscerate e accompagnate da un’analisi approfondita, si realizza che
brani molto criticati per la loro semplicità - anche se di grande successo di
vendita - si impregnano di nobiltà, magari indotta, che giustifica la grande
considerazione dovuta a posteriori.
La razionalità che è tipica
dell’età adulta è condizionata, se parliamo di musica, dal nostro vissuto, quello
adolescenziale e precedente, quell’inzupparsi dell'atmosfera del momento, assorbendo ogni tipo
di evento e profumo, un accostamento di immagini ed elementi sonori che ci
seguiranno per sempre, stimolando memorie piacevoli e non, sviluppando odori e
sentimenti, costruendo la nostra colonna sonora della vita.
Claudio Sottocornola ha
vissuto la sua giovinezza in un periodo storico di grande rivoluzione musicale,
influenzato da ciò che arrivava dal resto del mondo, vivendolo dall’interno per
effetto della sua condizione -
occasionale - di studente decentrato (negli USA): il rock & roll, il blues,
il beat, il prog, generi musicali molto diversi e apparentemente distanti dalla
tradizionale canzone italiana, quella su cui maggiormente si concentra l’autore,
quella raccontata in questo libro, quella che propone nelle sue famose “Lezioni-Concerto”.
In realtà i “Saggi Pop” di
cui scrivo sono molto più completi e complessi, e gli argomenti affrontati
diventano accerchianti, avvolgenti, elementi di riflessione che, uniti
tutti i punti periferici, portano al focus, a una conclusione, e nonostante il
book appaia a tratti una sorta di riepilogo di idee ed esperienze, rimane alla
fine una specie di “trama da romanzo”, con un porto di arrivo ben definito. Che
cosa troviamo all’attracco della nostra nave? Rubo tracce del commento finale
di Marco Bracci: “Un libro che parla di
noi, di noi che conosciamo il mondo attraverso l’arte, nelle sue accezioni e
diramazioni più impreviste, e attraverso di essa impariamo che l’effimero è essenziale
alla vita.”
Mi piace anche citare l’idea
di “riconciliazione di opposti”, quella che nel libro è attribuita a titolo
esemplificativo alla simbolica Marylin Monroe, donna meravigliosa in cui
convivevano innocenza e seduttività. Dovendo fare opera di
esemplificazione questa ricerca di armonia tra elementi contrapposti - tra
vissuto e musica, tra cultura ed esperienza - trova soluzione nelle pagine di “Saggi
Pop”.
Ermeneutica: è questo uno
dei termini più utilizzato nel testo e nei commenti di presentazione, termine
di origine filosofica che porta a interpretare l’esistenza umana attraverso l’analisi
dei testi. Sottocornola ci conduce per mano in questo percorso, a tratti non
semplice, e lungo la strada sviscera l’elemento canzone, soffermandosi sul
ruolo della donna, sugli aspetti religiosi, sul divismo e sull’immagine, sul
cinema, sul festival italiano per antonomasia, sull’evoluzione delle mode. Ad
incrementare l’icasticità del suo pensiero l’autore propone interviste di cui è
stato protagonista, la trasposizione delle sue famose “lezioni musicali”, e mette in mostra aspetti meno conosciuti del suo proporsi, le "Pop Ideas", disegni da lui realizzati di cui la copertina del libro è primo esempio.
La dedica con cui l’autore apre
il suo lavoro è la seguente: “Agli
educatori che hanno contribuito a formarmi come pensiero, volontà e cuore”.
Il discepolo Sottocornola ha, da tempo, raccolto il testimone, e il suo status
di studioso, intellettuale e pensatore, incrementa di valore per effetto della
sua propensione alla condivisione, all’insegnamento, alla capacità di rendere
evidente l’importanza di quel sottobosco culturale che si nasconde, ad esempio,
dietro a pochi minuti di una canzonetta divenuta ormai insopportabile.
Insopportabile… sì, anche
questo è lecito, perché se mettiamo da parte l’elemento razionale e ci lasciamo
andare nel mondo fantastico dell’effimero, esaltazione e distruzione sono facce
della stessa medaglia, quella riconciliazione degli opposti a cui accennavo che
porta allo stato di entropia a cui il mondo tende in modo naturale.
Conoscendo personalmente
Claudio Sottocornola ho apprezzato incondizionatamente “Saggi Pop…”, un libro che consiglio vivamente, anche se la musica
non fa parte dl vostro quotidiano.
Ordinario di Filosofia e Storia a Bergamo, poeta,
giornalista e scrittore,
Claudio Sottocornola ha pubblicato saggi, opere poetiche, multimediali e
musicali. Studioso del popular, tiene corsi presso la Terza Università di Bergamo,
collabora con varie riviste e realizza ricerche di carattere interdisciplinare
fra musica, filosofia e immagine, che propone a un pubblico trasversale
attraverso le sue famose lezioni-concerto, nelle scuole, nei teatri e nei più
svariati luoghi del quotidiano, che lo vedono in azione come eclettico
performer. Si caratterizza per una forte attenzione alla categoria di
“interpretazione”, alla cui luce indaga il mondo del contemporaneo, e per
un approccio olistico e interdisciplinare al sapere.
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