Erano lustri che non
mi capitava di condividere l’uscita di un nuovo album con un gruppo di persone
interessate all’ascolto - per loro il primo in assoluto -, traccia dopo
traccia, cercando di andare oltre l’impatto iniziale, quello che può portare ad un gradimento immediato o ad una stroncatura senza alcuna possibilità di recupero.
Difficile che un album
possa essere afferrato al primo giro, ne servono almeno tre per avere le idee più
chiare, per sapere se al disco in questione verranno concesse ulteriori chance.
Ma il trovarsi in una
stanza, con la passione per la musica in comune, permette di sviscerare i
brani, ad uno ad uno, dedicandosi ai particolari - l’artwork, le liriche, gli
aneddoti, le logiche tecniche e musicali… - alternando l’ascolto con le parole.
“A New Chant”, dell’Acqua Fragile, è il lavoro utilizzato
come cavia.
Perché proprio quello?
Beh, intanto è fresco
di uscita - più o meno un mese - e quindi si resta sull’attualità; rappresenta
poi il bridge che ricongiunge il 1974 (seconda uscita di A.F., “Mass Media Stars”) all’attualità, fatto
che evidenzia come certi principi musicali possano resistere anche dopo un
lungo periodo, senza che ci siano cedimenti verso alcuna moda. Provo a
spiegarmi con un esempio concreto.
Uno dei motivi per cui
l’Acqua Fragile non ebbe pieno successo nel periodo d’oro dei seventies - mi riferisco
alla musica progressiva - fu l’utilizzo
della lingua inglese, osteggiata dalla stessa etichetta discografica, perché in
quel momento, forse, poco spendibile (non ricordo nessuna altra band dello stesso
periodo esprimersi nella lingua di Albione). Bernardo Lanzetti, dopo un buon
periodo passato in Texas per motivi di studio, era in grado di recitare il
ruolo non facile del vocalist italiano che utilizza il verbo inglese, e in
maniera decisamente sostenibile. Fu proprio questo il motivo che, tirando le
somme, portò allo scioglimento dell’A.F., perché la PFM, scopritrice della band
di Parma, pensò proprio a Lanzetti per ricoprire il ruolo di frontman, volendo essere
maggiormente presente all’estero e con sicura credibilità: come rinunciare ad una simile occasione!
Un periodo di cinque anni, che di certo ha fatto curriculum, rappresentando vetrina significativa, ma probabilmente non proprio una fase di idillio.
Un periodo di cinque anni, che di certo ha fatto curriculum, rappresentando vetrina significativa, ma probabilmente non proprio una fase di idillio.
Nel 1980 finisce l’avventura
di Lanzetti nella PFM: quella dell’Acqua Fragile era terminata da tempo!
Arriviamo nel nuovo
secolo quando, nel 2013, tutti i membri originali dell’ A.F. si ritrovano a
Parma, su di un palco, per celebrare i 40 di attività di Lanzetti (il VOX 40
teneva conto del periodo intercorso dal primo disco omonimo, nel ’73, e il
momento celebrativo, il 2013, 40 anni dopo) e scatta così l’idea di riprendere
il vecchio cammino, cosa fattibile per almeno i 3/5 del gruppo (Lanzetti, Canavera e Dondi,
mentre Campanini e Mori non risultano disponibili per una nuova avventura in
studio). E' un grande successo...
... e le spinte che arrivano da ogni latitudine portano verso il nuovo progetto - quello di cui si è chiacchierato al Giardino Serenella il 17 novembre - quell'"A New Chant" che presenta un solido fil rouge che unisce la produzione antica all'attualità, compreso l'utilizzo dell'inglese, anche se per la prima volta l'A.F. propone una lirica in lingua italiana, contenente il messaggio basico, quell'amore per la musica che non può lasciar spazio a fraintendimenti e va quindi esposto nel modo più chiaro possibile.
Folto pubblico e occasione per ampliare l’argomento, partendo dalle origini, da quella specie di mix tra band, gli “Gli Immortali” e i “Moschettieri”, che portò alla costituzione di un gruppo cult di cui nessuno si è dimenticato.
Tanti i video proposti,
gli aneddoti, le curiosità, con la distribuzione di un opuscolo contenente
testi e credits, tanto per avere una traccia da seguire.
Non male come
tentativo.
E alla fine un piccolo
rinfresco, che sottolineo solo per testimoniare la nascita di un "nuovo prodotto", un vino nato apposta per queste occasioni, il ProgSecco!
Nel sintetico video a
seguire si potrà captare l’atmosfera creatasi nella serata.
E per chi fosse
interessato ad una recensione dell’album rimando al seguente link: