Paolo Siani & friends ft Nuova Idea – “Faces with no traces’’
Black Widow Records (CD/LP)
E’ da poco uscito il secondo album di Paolo Siani ft Nuova
Idea dal titolo "Faces With No Traces", mentre un terzo è già in cantiere, e questa attività senza sosta si riallaccia probabilmente ai contenuti dell’album che presento
oggi.
Paolo Siani ha una storia
importante alle spalle, legata ad un rock preciso degli anni ’70, periodo in
cui militava in una band divenuta storica, la Nuova
Idea.
Il tempo è passato inesorabile, ma i vecchi compagni di viaggio,
uniti a quelli più recenti, contribuiscono in modo sostanziale alla riuscita di
questo album. Per non dimenticarne alcuno, a fine post sono riportati i
crediti, e molto altro.
Il pensiero di Siani, evidenziato nell’intervista a seguire,
chiarisce il motivo per cui è questo il momento giusto per non fermarsi,
condizione che va oltre le ovvie passioni musicali: il tempo fugge, scorre ad
una velocità insopportabile, e urge quindi lasciare qualcosa di concreto, un
messaggio, un’idea, un’esperienza, tutte cose possibili e plausibili solo nel
momento della maturità.
Ecco come mi appare ‘’Faces
with no traces’’, un bel
disco che mi rifiuto di incasellare in uno spazio precostituito, anche se i protagonisti del progetto
forniscono indizi precisi.
Sono otto i brani, che si dipanano su circa quarantacinque minuti
di musica, a cui occorre aggiungere tre importanti bonus track.
Il contenitore è molto vario, partendo dal misticismo introduttivo
provocato dal duduk (strumento
tradizionale armeno) suonato da Gevorg
Dabaghyan per arrivare al momento acustico, “No one’s born a hero”, che
vede la presenza di Paul
Gordon Manners.
Si prosegue con la parte più “dura” ed elettrica, quella di ‘’Welcome Aboard’’, che
vede in prima linea Roberto
Tiranti, fase che
arriverà all’apice con ‘’Rockstar’’, traccia impreziosita dalla chitarra
di da Ricky Belloni e
dal virtuosismo del giovane Paolo
Tognazzi.
E’ con “Black
angel’s claws” che Paolo Siani inizia a proporre la sua voce,
avvalendosi della collaborazione di Guido Guglielminetti al
basso. Il brano è anche oggetto di due bonus track, nate nei prestigiosi Abbey
Road Studios di Londra, frutto della collaborazione tra Leeroy
Thornhill (X The Prodigy) e Alessandro Siani.
Ad ampio respiro la suite “Free
the borders”, che prevede
la partecipazione del Coro
polifonico “Nuova armonia”, costituito da 40 cantanti femminili.
Una vera chicca è rappresentata dalla riproposizione di un vecchio
blues dei Quatermass, gloriosa band seminale nata a fine anni ’60 e scemata in
breve tempo, anche se il loro album d’esordio è rimasto nella storia: “Post
war saturday echo’’ è
il titolo del brano, reso incredibilmente “vivo” dalla voce di Tiranti, dall’hammond di Giorgio Usai e dal pianoforte di Marco Zoccheddu.
Con “Three Things” Paolo Siani si mette completamente a nudo,
attraverso un video del bravo Matteo Malatesta, che mette in
rilievo il toccante momento autobiografico; il video è l’oggetto di una delle bonus
track .
Con il pezzo finale, lo strumentale ‘’Eriu’’, si arriva in
Irlanda, in un’atmosfera magica creata dalla dagli archi di Stefano Cabrera.
Una bella varietà di sonorità, impreziosita da una grande squadra
al lavoro, ma ciò che dovrebbe emergere sono i messaggi, gli intenti che Paolo
Siani ha elaborato in due anni di impegno, lontano dall’idea di creare un disco
come richiesto dal mercato - ammesso che ormai questi canoni esistano - ma
concentrandosi sui bilanci di vita, perché arriva il momento in cui tutto
appare più chiaro, quando sembra di possedere risposte quasi certe, e diventa
quasi un’urgenza condividere il proprio vissuto, quasi un atto morale e quindi
doveroso. Essere musicista fornisce questa prerogativa, avere nelle mani la
possibilità di lasciare il segno, e per sempre.
Per poter entrare nel profondo di “Faces with no traces" occorre un po’ di tempo, ripetuti
ascolti e magari l’aiuto del booklet, davvero bello ed esaustivo. Ma molto più
semplicemente lo si può ascoltare lasciandosi andare, godendo dei mutamenti all’arrivo di ogni singolo episodio; i cambiamenti presuppongono coraggio o
necessità, forse entrambe le cose: Paolo Siani può, probabilmente, spiegarci
molte cose sull’argomento!
La motivazione in più...
Come
per l’album precedente, ‘’Castles, wings, stories and dreams’’, insieme
a tutti i musicisti che hanno partecipato alla realizzazione di ‘’Faces with
no traces’’ Paolo Siani
raccoglierà fondi destinati all’Ospedale Pediatrico G. Gaslini di Genova, un
centro di eccellenza che ospita piccoli e sfortunati pazienti provenienti da
tutta Italia e non solo.
L’INTERVISTA
E’
da poco uscito il tuo album ‘’Faces with no traces’’: mi descrivi l’anima del
progetto?
Difficile
parlare delle cose che escono dalla tua ispirazione e che hai la fortuna di
diffondere fuori dalle mura di casa tua. Potrei rispondere dicendo che l’anima
del progetto è la mia passione per la musica e la continua gioia che mi crea
scriverla.
So
che il disco ha avuto una discreta gestazione: da dove sei partito e come è
nata l’ispirazione?
Due
anni ci ho messo a mettere insieme i brani di ‘’Faces’’: considera che per ogni
brano scrivo la melodia, l’armonia, l’arrangiamento dove suono tutti gli
strumenti e, naturalmente, il testo.
Gli
ospiti sono tanti, alcuni dei quali tuoi compagni nel percorso musicale di una
vita: mi parli della squadra che ti ha dato ausilio?
Questo
è l’aspetto più gratificante del mio lavoro. Una volta terminato un brano lo
immagino suonato dal vivo e cerco gli amici che ritengo possano accrescere il
valore del brano stesso con la loro bravura e professionalità; anche lo scambio
di files via web richiede tempo ma il risultato finale, senza falsa modestia, è
comunque davvero appagante. La
voce di Roberto Tiranti (oltre che la sua amicizia), gli assoli e la
personalità di musicisti quali Carlo Marrale, Marco Zoccheddu, Ricky Belloni,
Giorgio Usai, Guido Guglielminetti, il Maestro armeno Gevorg Dabaghyan giusto
per citarne alcuni, sono fondamentali per il suono finale dei miei brani.
La
sensazione che ho avuto dopo il primo ascolto è quella della realizzazione in
musica di un bilancio di vita, una vetrina in cui emerge la saggezza derivante
dall’esperienza? Ti ritrovi un po’ in questa immagine?
L’immagine
di cui parli è senza dubbio il miglior complimento che tu possa farmi; tranne
qualche volta in passato, non ho mai cercato il riff ‘ruffiano’ per andare
incontro all’audience; piuttosto i miei testi sono l’espressione più sincera di
quello che, alla mia età, rappresentano di più il mio modo di vivere e sentire
le cose che ho intorno. Questo mi rende davvero libero di esprimermi al meglio,
senza condizionamenti di nessun tipo, grazie anche alla lungimiranza della
Black Widow Records che mai e in alcun modo ha posto delle condizioni nel
compilare un album.
Come
nasce l’idea di utilizzare un vecchio blues dei Quatermass?
Quasi
per caso, nel senso che stavo ascoltando musica dei ’70 su youtube e, quando ho
sentito il blues dei Quatermass sono rimasto folgorato, anche considerando le
abilità vocali straordinarie di Tiranti.
E’
ipotizzabile una riproduzione live che possa vedere buona parte degli artisti
presenti nell’album?
E’
il mio sogno da sempre, ma molto difficile da realizzare con i pochi mezzi che
oggi sono a disposizione dei musicisti; viviamo un periodo di grandi
ristrettezze economiche ma non dispero di trovare un produttore che sia in
grado di organizzare una tournèe che possa definirsi tale, che immagino si
possa fare nei teatri di tutta Italia e non solo. A questo proposito posso
confessarti che sto scrivendo ‘’la sceneggiatura’’ (passami il termine) di un
concerto che, oltre alla musica, contenga altri aspetti multimediali.
Come
hai già anticipato l’album è nuovamente prodotto da Black Widow: in che formati
è fruibile?
La
Black Widow Records dapprima ha stampato il CD che contiene due tracce ROM
(ascoltabili e visibili solo da computer). Poi è uscito il vinile a 33 giri
‘standard’ e in questi giorni è uscito il vinile a 33 in versione Limited che
contiene oltre a gadgets di vario tipo anche un 7’’ con il Remix di Alessandro
Siani e Leeroy Thornill (X-The Prodigy) e masterizzato agli Abbey Road Studios.
Molto
suggestivo l’artwork: lavoro di gruppo o c’è solo la mano di Pino Pintabona?
Non
ho dubbi nel rispondere a questa domanda: tutto merito di Pino Pintabona che ha
scelto il grafico, l’impaginazione, il tipo di cartoncino, le foto e
quant’altro; io mi sono semplicemente limitato a dare la mia sincera opinione
durante tutte le fasi della elaborazione. Niente di più anche perché ritengo
che ognuno debba fare il proprio lavoro con uno spirito di squadra molto
intenso e piacevole.
Nel
CD si trovano anche tre bonus, uno è un bellissimo video realizzato da Matteo
Malatesta: quanto ti soddisfano gli aspetti visual nel tuo lavoro?
Matteo,
vero talento genovese, ha realizzato tre prodotti ‘visual’. Il primo è il video
di ‘’Three things’’ che ritengo molto
coerente con le tematiche del breve testo e anche molto coerente con me. Poi ha
realizzato un video con il remix di cui ho parlato prima con mio figlio
Alessandro e Leeroy Thornhill e infine un trailer vero e proprio, con la
presentazione di tutti i brani dell’album in forma sintetica ed efficace;
questo mondo tra l’altro è un po’ lontano da me che preferisco concentrarmi
sulla realizzazione del programma musicale ma riconosco senza difficoltà che è
un veicolo importante per la promozione del mio album.
Nelle
restanti bonus tracks (remix di uno dei brani del disco) si inseriscono due
elementi importanti, tuo figlio Alessandro e… gli Abbey Road Studios:
raccontami…
Alessandro
è molto amico del grande Leeroy: di sua iniziativa ha ascoltato i miei brani,
ne ha scelto uno (Black Angel’s Claws)
e l’ha proposto per un remix a Leeroy appunto, che ha accettato di buon grado.
Il risultato del loro lavoro, secondo me, è di assoluto valore e modernità,
molto potente e originale. Per quanto riguarda gli Abbey Road Studio e chi ha
fatto il mastering (Mr. Geoff Pesche) ti dico solo che non sono riuscito a
trattenere le lacrime (di emozione) per aver potuto entrare negli studi più
famosi del mondo e lavorare con professionisti che senza dubbio rappresentano
il top per preparazione e professionalità.
Nelle
note del CD ho trovato, ancora una volta, una citazione dell’Ospedale Gaslini
di Genova: la solidarietà è ormai una costante nella tua attività di musicista…
Io
ritengo di essere un uomo fortunato (nonostante le avversità e le contrarietà
che mi si sono poste davanti durante il corso della mia vita) e credo che sia
un dovere ancor prima che un piacere prendersi carico di problemi che
riguardano i più piccoli e i più sfortunati, non è sufficiente che il musicista
se ‘’la tiri’’ da filosofo di serie B e che denunci i problemi dal suo eremo
senza mai affrontarli in prima persona, senza farsene carico.
Che
cosa ci si può aspettare da Paolo Siani per il prossimo futuro?
Ultimamente
sento il passare del tempo percorrendo una discesa sempre più ripida. Questa
premessa per dire senza falsa retorica che sento la necessità di correre sempre
più in fretta. Entro un mese o due registrerò in presa diretta l’ottavo brano
del mio terzo album; sì, proprio così, gli altri sette li ho già quasi
ultimati. Mi piacerebbe eguagliare i tre LP’s fatti dalla Nuova Idea negli anni
’70; ci saranno concerti ma solo alle condizioni che ti ho detto prima, e poi
toccherà alla realizzazione della colonna sonora di un film mai girato.
Consentimi di mantenere un po’ di riservatezza a questo proposito. GRAZIE.
TRACK LIST:
No One’s Born a Hero 5:51
Welcome Aboard 4:09
Black Angel’s Claws 6:40
Free the Borders 6:35
Rock Star 5:06
Post War Saturday Echo 7:25
Three Things 4:26
E’riu 6:22
Bonus CD ROM Tracks:
Three Things official Video
Black Angel’s Claws Remix
Black Angel’s Claws Remix (instr.)
LINEUP
Marco Abamo-el
guitar
Ricky
Belloni- el guitar
Marco Biggi-percussions
Federico Buelli-sax
Stefano
Cabrera-strings arrangement
Andrea Calzoni-flute
Gevorg
Dabaghyan-duduk solo
Diego &
Fabio Gordi-choir arrangement
Guido
Guglielminetti-el bass
Paul Gordon
Manners-ac guitars & lead vocal
Carlo
Marrale-ac & el guitars
Giangiusto
Mattiucci-mellotron
‘’NUOVA ARMONIA’’ choir conducted by M° Maurizio Ramera
Laura
Capretti-soloist
Eva Feudo
Shoo-cello
Roberto
Tiranti-bass & lead vocal
Paolo
Tognazzi-hammond organ
Giorgio
Usai- hammond organ
Paolo
Vacchelli-el guitar efx
Marco
Zoccheddu-el piano & accordion
Mix Engineers: Marco
Biggi & Marco Abamo at BMA Studio – Genoa Except for ‘’No one’s born a
hero’’ recorded &mixed at Falcon
Studio – Montefiore Conca
Mastering: Elettroformati
– Milan
Engineer
Alessandro ‘Gengy’ Di Guglielmo except for ‘’Black angel’s claws’’
mastered at Abbey Road Studios by Geoff
Pesche
Cover design: Alberto
Boldrini
Executive producer for Black
Widow Records: Pino Pintabona
Black angel’s claws Remix: L R P Thornhill
& Alessandro Siani - Mixed at Fonologie Monzesi Studio – Monza by Max
Faggioni
Mastered at Abbey Road studios – London - by Geoff
Pesche
Thanks to:
Embassy of Armenia - Rome,
Armenian Cultaral Center in Venice Mr.
Minas Lourian. Alessandro Siani for artistic supervision, Cavalli Musica.