Come già annunciato il nuovo album dei Vanexa è prossimo all’uscita,
disponibile dal 3 giugno. Il suo titolo è Too Heavy To Fly.
Ma il live del 21
maggio, sul magnifico palco montato come di consueto nella piazza
principale della Fortezza del Priamar,
a Savona, ha fornito l’occasione per avere una succosa anticipazione, e ben
sette dei brani presentati sono parte del nuovo disco (in totale dovrebbero
essere nove) targato Black Widow Records
(nell’immagine della scaletta di serata, inserita a seguire, le nuove tracce
sono quelle contrassegnate dall’asterisco).
Da segnalare la presenza come ospite in un brano dell’album di
Ken Hensley, mitico fondatore degli
Uriah Heep.
Giocano in casa i Vanexa
perché le fondamenta presero forma in città, e della formazione originale troviamo
ancora Sergio Pagnacco al basso e Silvano Bottari alla batteria.
Completano l’attuale line up Pier
Gonella alla chitarra, Artan
Selishta - altro chitarrista - e la new entry Andrea “Ranfa” Ranfagni, vocalist e frontman.
Nell’occasione si è unito un ospite di prestigio, ex
componente della band e titolare di numerosi progetti paralleli, Roberto Tiranti.
Uno stralcio di serata è rimasto intrappolato nella mia video
camera ed è visibile a fine post.
Il concerto era inserito in un nuovo contest, il Savona Rock Festival che ha visto in
prima fila, in qualità di organizzatrice, Radio
Savona Sound, che ha così celebrato nel modo migliore l’incessante attività
che ha toccato ormai i quant’anni.
Tre giorni di eventi e azioni collaterali, ma ciò di cui sono
stato testimone è il concerto dei Vanexa,
entrati in scena come headliner dopo il trio rock blues locale Groove Monkeys, e un’inedita e
interessantissima band gallese, i Sendelica,
- da ascoltare con attenzione il loro sound psichedelico basato sulla sperimentazione
e su strumenti inusuali come il Theremin, il più antico strumento elettronico
esistente.
Se con la prima band la temperatura musicale doveva ancora
salire… se con i Sendelica era richiesta attenzione e concentrazione per
cercare di catturare una proposta sconosciuta, sono bastati pochi secondi e un
riff pesante di chitarra perchè parte del pubblico, sino a quel momento
composto, accorciasse di colpo le distanze, guadagnando la massima vicinanza al
palco, dando il via allo scambio tipico dei concerti metal, dove è bandita la
compostezza, così come la staticità e i volumi moderati.
Non credo ci sia stata la possibilità di realizzare prove corpose,
ma l’energia appare da subito qualcosa di incontenibile: la sezione ritmica -
l’elemento più collaudato - è straripante e i virtuosismi dei due
chitarristi regalano momenti di puro spettacolo e sono tanta manna per gli
amanti dello strumento. Appare da subito integrato Andrea Ranfa, anch’esso
impegnato in molteplici progetti, non tutti rivolti al metal.
E a metà serata entra in scena un pezzo di storia… un frammento di cuore, quel Roberto Tiranti che
riconduce verso brani del passato, in una set list divisa esattamente a metà,
tra nuovo e storia pregressa.
Dice Silvano Bottari: "Too
heavy too fly" è in certo senso un ritorno alle origini, quindi sempre un
sound a metà strada tra i '70 e la
NWOBHM anni '80, ma con un groove più attuale e aggressivo; la novità del nuovo
chitarrista Pier Gonella e il nuovo vocalist Andrea "Ranfa" Ranfagni
hanno decisamente modernizzato e incattivito il nostro suono”.
Aspettiamo l’uscita del disco per un giudizio completo, ma di
una cosa si può essere certi… i Vanexa
sono tornati e ciò che hanno presentato è l’essenza di un “certo rock” immortale, al di
là di ogni tipo di etichetta precostituita.