mercoledì 20 gennaio 2016

Sintonia Distorta-"Frammenti d’Incanto" (Lizard Records)


I Sintonia Distorta, band lombarda di lungo corso - circa 20 anni di attività - , propone il primo vero album del proprio percorso, Frammenti d’Incanto, realizzato con l’etichetta discografica indipendente Lizard Records.
Il disco, decisamente inusuale per la sua lunghezza - circa 65 minuti suddivisi su 10 tracce - mi ha permesso di scoprire un nuovo progetto interessante, forse difficile da collocare nelle caselle precostituite - fatto di per sé poco importante - e capace di esaltare le peculiarità di musicisti ad alto tasso di entusiasmo, capaci di curare particolari che, se capiti e apprezzati, fanno un’enorme differenza nel panorama generale attuale.
La cura per l’immagine ad esempio, intesa come scelta di pezzi di un mosaico che, accostati alla musica e alla liriche, riescono a creare una storia ben definita, quella della vita che scorre, delle opportunità che non sempre vengono colte, degli amori che uccidono e fanno sognare, dei grandi principi e della leggerezza di comportamento contrapposta al coraggio… un enorme contenitore che, trattato con sapienza, professionalità ed istinto, trova un nesso naturale tra i vari episodi, anche se non esiste volontarietà nel crearlo. 
L’art work realizzato per l’occasione è il motivo per cui la “confezione”, la prima cosa con cui si viene solitamente in contatto, ha valore paritario rispetto al contenuto, a patto che a “lei” sia stato dedicato il tempo adeguato per trovare buona corrispondenza con parole e atmosfere.
Per ogni traccia esiste la picture appropriata, con sinossi e testi annessi… una meraviglia!
Dal punto di vista meramente musicale i Sintonia Distorta propongono… una buone dose di libertà. Tale condizione fa sì che sia agevole immaginarli propositori di trame progressive, sottolineate da passaggi tastieristici “ariosi” e pillole virtuosistiche, ma il lavoro di insieme è sicuramente più evidente e permette di creare un rock pesante affiancato a passaggi melodici, talvolta “rotti” da tempi composti e guidati dalla confortante vocalità di Simone Pesatori, forse più metal che soft prog, ma sufficientemente elastica per cimentarsi in “zone” differenti.
Il brano che propongo a seguire, Anthemyiees, credo possa chiarire i concetti sin qui espressi.
Una piacevole scoperta,  un album da consigliare senza indugio.





L’INTERVISTA

Chi sono i Sintonia Distorta… come quando e dove si incontrano?

I Sintonia nascono a Lodi (LO) nell'ormai lontano ottobre del '95, grazie all'incontro tra Simone Pesatori (voce) e Fabio Tavazzi (basso). A loro, dieci anni più tardi, si aggiunge un altro pilastro (in tutti i sensi… vista la stazza, il tastierista Giampiero Manenti. La band è soggetta negli anni ad innumerevoli avvicendamenti; la nostra passione per la musica però è sempre riuscita a tenerci uniti, facendoci superare le difficoltà che ogni allontanamento ha comportato e spingendoci a mantenere sempre vivo il progetto e quella che secondo noi - nel nostro piccolo - è la più semplice, ma forse non così comune, principale filosofia di base, avere un sogno, una passione, e poterla condividere con persone che siano amici, ancor prima che musicisti. Ecco, forse, mai come ora, anche questo focus pare si stia riuscendo a cogliere in pieno, grazie anche ai più recenti e graditissimi acquisti: Massimo Salani (chitarra) e Luca Nava (batteria)… noi ce lo auguriamo di cuore stavolta!

Che tipo di cultura musicale avete alle spalle?

Siamo cresciuti ascoltando artisti e generi differenti. Giampiero ha un’estrazione più classica: si è diplomato in pianoforte e ha fatto parte per diverso tempo di un’orchestra jazz. Noi altri quattro invece abbiamo un background più hard’n heavy, anche se alcuni di noi, come Simone, adorano pure artisti italiani… insomma, il classico mix che ha senza dubbio influenzato la nostra formazione musicale e quindi probabilmente anche il nostro attuale sound.

 Come definireste a parole la vostra musica?

Un’onesta, sincera, passionale e libera espressione di emozioni, pensieri e concetti…

Esistono artisti che vi hanno decisamente influenzato e su cui siete tutti d’accordo?

Come detto poc’anzi le influenze sono svariate. Di sicuro nelle nostre vene c’è molto metal e hard rock anni ’80-’90 (Iron Maiden, Helloween, Van Halen, Toto, Rush, Ac-Dc, ecc.), ma anche i miti della musica classica o artisti italiani come i Nomadi, Guccini, Grignani, Mango, ecc… come vedi non facciamo riferimento invece a grandi del prog come i Genesis o la PFM, le Orme, il Banco o gli Uriah Heep, cioè a quel magico filone a cui la nostra musica viene spesso (con le straopportune proporzioni!) accostata… è un mondo che stiamo scoprendo solo ora (… purtroppo!) e le cui influenze ci sono probabilmente state tramandate da alcune di quelle band sopra citate, le quali, nel loro vasto repertorio, hanno offerto delle bellissime divagazioni progressive (basti pensare a brani come Infinite Dreams degli Iron Maiden…), ma avremo modo di approfondire, sicuramente… il matrimonio discografico con la Lizard Records, lo diciamo sempre, è stato ed è per noi anzitutto l’occasione per crescere musicalmente e culturalmente! Non certo quello di diventare chissà chi, perché ambizioni di questo tipo non fanno parte del nostro bagaglio.

E’ uscito nel maggio scorso il vostro primo album, “Frammenti d’Incanto”: che cosa contiene, tra musica e messaggi? Trattasi di lavoro concettuale?

Non è un vero e proprio concept album, anche se forse per il feeling, la passione e certe tematiche trattate (i testi raccontano di esperienze, stati d’animo, riflessioni personali… di aspetti anche legati alla vita di tutti i giorni ed alla società odierna) si può dire ci sia un filo conduttore che lega tutti i brani tra loro e che permette all’ascoltatore di vivere il CD come un piccolo viaggio da percorrere tutto d’un fiato. Per quanto attiene il genere, lo stile, anche se le etichettature non ci piacciono e tutto sommato non fanno troppo bene alla musica, siamo generalmente ricondotti ad un hard prog melodico.

Mi raccontate qualcosa dell’art work?

Tra le varie cose che ci accomunano con Loris Furlan e la sua Lizard Records c’è ancora il piacere - ormai ahinoi sempre più raro tra coloro che si avvicinano, anche come semplici ascoltatori, alla musica in generale! - del “prodotto CD”, di un “contenitore” cioè che possa appagare non solo l’orecchio, ma anche la vista del fruitore; anche a noi è sempre piaciuto pensare al disco come un “piccolo scrigno magico” da scoprire pian piano, pezzo per pezzo, ascoltando, leggendo, cercando di immergersi nell’artista e nel suo piccolo mondo, ecco perché la particolare attenzione posta anche alle immagini, sulle quali, va detto, hanno fatto un encomiabile lavoro due grafici che spesso collaborano con Lizard: Davide Guidoni (front e back cover) e Rob Menegon (booklet). Nella copertina c’è un pò la nostra storia, quei frammenti in cui la band si è spesso disciolta, che però la musica (la donna) e la passione (la rosa rossa) sono riusciti, una volta portati a riva dal mare (cioè dalle nostre fonti di ispirazione), a rimettere insieme… speriamo, una volta per tutte! Per il booklet ogni testo è posto su di un’immagine rappresentativa dei contenuti dello stesso e/o del tema trattato.

Lo avete proposto dal vivo? Come è sta impostata la pubblicizzazione?

La pubblicizzazione è avvenuta, ed avviene ancora, sia tramite i canali “ufficiali” della nostra label (bellissimo il video-trailer che contiene il brano Anthemyiees realizzato da Nunzio Cordella, un altro carinissimo collaboratore di Furlan) sia tramite i nostri: sito web e social network, come Facebook, Twitter, YouTube, Google+  ecc… Poi qualche recensione (magazine, webzine, blog, ecc.) sia in Italia che all’estero è già stata pubblicata, ed i riscontri, per nostra immensa gioia, sono sempre positivi, perciò anche quello un po’ aiuta!

A proposito, che cosa accade nei vostri live?

I nostri concerti (durante i quali si propongono tutti i brani dell’album, conditi da qualche cover: pezzi interi o medley di classici pop/pop-rock ’80-’90, rivisitati nel nostro stile) sono all’insegna dell’adrenalina, della passione, della voglia di divertirsi e stare bene insieme al pubblico. I locali sono sempre meno dediti alla musica live e chi lo fa ancora predilige (purtroppo!) i tributi e/o le cover band, perciò le diverse occasioni avute di recente sono coincise con Feste in Piazza, Notti Bianche, Feste della Birra, ecc.; la cosa però piacevole e che ci ha colpito (… stiamo parlando di situazioni in cui nessuno è obbligato a fermarsi e ad ascoltarti!) è vedere la gente fermarsi e partecipare con entusiasmo durante l’esecuzione dei nostri pezzi, piuttosto che delle cover… ecco, questo, anche se sembrerà poco, perché non si parla del Forum di Assago o dell’Olimpico di Roma, è ciò che più ci stimola a credere ancora nel nostro hobby e nel proseguire con lo stesso entusiasmo e la stessa passione!

Mi date un vostro giudizio dello stato attuale della musica in Italia?

Pessimo! Non parliamo solo della “creazione a tavolino” di certe realtà e di questo spopolamento dei talent show, ma anche e soprattutto dello scarso interesse, dello scarso desiderio; all'estero c'è ancora la voglia di andare ad un concerto, magari al pub con gli amici, per ascoltare la band sconosciuta che propone qualcosa di nuovo… è la curiosità la linfa della (buona) musica, ovviamente, però in questo tanto dovrebbero aiutare i media; ma la curiosità, la “scoperta” richiede investimento… di tempo, di denaro… meglio un prodotto fatto e finito che rende sicuramente al management, ma che poi, magari, si dissolve nel breve o passa via alla velocità della luce… o meglio, del suono!

 Che cosa vorreste vi accadesse, musicalmente parlando, nell’immediato futuro?

Il 2015 è stato un anno davvero speciale per noi, difficile davvero chiedere di più e ancora. Abbiamo raggiunto un nostro piccolo-grande sogno, pubblicando questo nostro primo album. E dopo la sua uscita ufficiale è stato, ed è ancora, un susseguirsi di sorprese emozionanti (come vedi, abbiamo ancora il tipico entusiasmo dei bambini… e che il cielo ce lo mantenga sempre! Sapere che “Frammenti” è finito sugli scaffali di qualche store in giro per il mondo, sapere di aver venduto qualche copia all’estero… persino in Giappone! … ricevere apprezzamenti e richieste di recensione da parte di giornalisti/appassionati oltre confine… difficile, davvero, per un gruppo che è sempre e solo stato mosso dalla passione, desiderare altro, sarebbe già molto poter continuare a vivere questo sogno, ecco…avere la possibilità di poter far conoscere ed apprezzare la nostra musica. Nel “Sinto-pentolone”, poi, bollono già diversi progetti interessanti: il secondo capitolo con Lizard… e addirittura un musical da realizzare con la collaborazione dell’Accademia “Il Ramo” di Lodi (la Direttrice è Sabrina Pedrazzini, ballerina e coreografa di fama nazionale) e che sarà basato proprio sui 10 brani di “Frammenti d’Incanto”; il ricavato sarà devoluto in beneficienza ed a breve avvieremo i contatti per trovare qualche finanziatore… speriamo riesca davvero ad andare in porto; insomma, speriamo di vederne (e sentirne) delle belle!

  

Tracklist:
1 Anthemyiees (L’isola Nel Buio)
2 Il Cantastorie
3 Menta E Fragole
4 Il Suono Dei Falsi Dei
5 Il Canto Della Fenice
6 No Need A Show
7 Pioggia di Vetro
8 I Ponti di Budapest
9 Clochard
10 Il Vento Dei Pensieri

Line-up:
Simone Pesatori – Voce
Massimo Salani – Chitarra
Giampiero Manenti – Tastiere
Fabio Tavazzi – Basso
Luca Nava – Batteria