Serata a sorpresa, per
me, venerdì 12 giugno.
Di certa la presenza
di grandi vocalist, con il completamento di musicisti straordinari, che
conoscevo solo in parte.
Una novità l’ambientazione,
la discoteca Blue Moon, ampia e
confortevole, dalla lunga storia e, a giudicare da quanto ho captato, dedita
soprattutto a serate dedicate al ballo, con 400 posti a sedere… mica roba da
ridere!
Tutto questo a Genova, in una zona, quella di Marassi,
che solletica sempre i miei ricordi legati al Teatro Alcione.
Protagonisti Roberto Tiranti e Grazia Quaranta, due artisti che hanno in comune
una vocalità strepitosa, inusuale, e che nei loro frequenti duetti hanno
rappresentato una sorta di medaglia dai due volti… simili: in qualsiasi modo
fosse ricaduta a terra la moneta il pubblico sarebbe rimasto soddisfatto.
Intrattenitori da
palco, propositori di genovesità e internazionalità allo stesso tempo, hanno
realizzato uno spettacolo che si è dimostrato molto più di un concerto
tradizionale.
Tiranti è un musicista
trasversale, capace di eccellere in qualsiasi ruolo, da strumentista a
vocalist, da compositore a “comparsa”, quando il momento lo richiede.
Presenta il suo album,
“Saper
Aspettare”, rilasciato da pochi mesi, e si fa “aiutare” sul palco da Andrea Maddalone alla chitarra, Massimo Ben Trigona al basso, Roberto Maragliano alla batteria e Luca Cresta alle tastiere.
Band collaudata da
rapporti di amicizia e presentazione dell’attuale volto di Roberto, che ci ha abituato
a preformance incentrate sui generi più disparati, ma che sta puntando molto
sul nuovo disco, che lo vede protagonista assoluto e che lo rappresenta in toto
in questo preciso momento della vita.
Il pubblico apprezza e
sottolinea il gradimento ad ogni fine episodio.
Per la seconda volta
in poco tempo ho sentito Grazia Quaranta dal
vivo: penso sia un vero talento, baciata dalla fortuna musicale, come Tiranti, perché
certe possibilità relative allo “strumento voce” non sono collegate ad un
percorso didattico, fondamentale, certamente, ma la caratterista da DNA è roba
per pochi eletti.
Non compone Grazia, e
si dedica all’interpretazione, ma non sfigurerebbe al cospetto di Tina Turner,
probabilmente suo modello dal momento che presenta Addicted To Love e Proud Mary;
ma c’è spazio per la Joplin, i Pink Floyd e persino per Vasco, che lei riesce a
rendere … gradevole.
Al contrario della
precedente occasione Grazia Quaranta è accompagnata da una band, che oltre a
Maddalone -factotum di serata- presenta Andrea
Chellini alla batteria, Federico
Fugassa al basso e Piero Trofa
alle tastiere.
E’ questa la versione
che preferisco, ovviamente… se le condizioni lo permettono una band è sempre
una band!
Quando Tiranti e Quaranta si incontrano sul palco le emozioni si moltiplicano,
complici i Queen, come testimoniato nel video a seguire.
Forse non avranno
avuto tempo di perfezionare l’intesa, ma il risultato è comunque esaltante…
impossibile non farsi coinvolgere!
Ad annodare i vari
steps Andrea Carlini e Alessandro Squillace, meglio conosciuti
come I BEONI,
che hanno strappato risate sincere all’audience. Anche per loro un piccolo
frammento video.
Guardando con occhio
esterno, e pensando a sviluppi musicali futuri, il Blue Moon si presta
moltissimo a concerti fuori dallo standard del locale: location comoda, capiente,
parcheggio, sicuramente poco… rock, ma poter ritagliare un piccolo spazio anche
per quel genere sarebbe buona cosa per gli appassionati genovesi.
I comodi divani, i
tavolini e l’arredamento mi hanno fatto pensare al Piper di Viareggio -non conosco
quello di Roma- dove la nascita delle nuove tendenze, qualche lustro fa,
avveniva proprio in un contesto simile.
Un plauso anche a chi
ha investito sull’evento, lo sponsor, Marco
Pastorino.
Davvero una serata da
ricordare!