Manca poco all'uscita del numero di giugno di MAT2020,
che come al solito presenta un ventaglio di argomenti di grande interesse musicale.
Partiamo da tre nuovi “aiuti”: Cristiano Ramognino ci descrive il mondo dei Dire Straits, mentre Giovanni
De Santis ci parla del prossimo Festival
di Lanuvio, ormai un appuntamento fisso del caratteristico paese laziale;
chiude le news entry Niccolò Enrile,
che racconta di un modo sconosciuto al… papà, quello del RAP.
Sul settore “nuovi album” si sottolinea il ritorno, dopo
quarant’anni, del cantautore Stelio
Gicca Palli e il disco dei Quanah
Parker, una band da pubblicizzare in ogni occasione.
Largo spazio alla lettura, con la presentazione di un book
dedicato agli Eagles, con annessa
intervista all’autore, Sergio D’Alesio,
e refresh/aggiornamento per un vecchio libro di Fabrizio Poggi, naturalmente correlato al mondo del blues.
Il racconto dei concerti è affidato a Jacopo Muneratti, che descrive lo stato di forma di Ian Anderson e amici; per Jacopo anche
un secondo articolo, dove prova a realizzare la difesa di Phil Collins, spesso attaccato da un certo settore musicale.
Ci pensa poi Stefano
Pietrucci a completare il panorama degli eventi live, regalandoci un
reportage sul Concerto del 1° Maggio, a Roma, e sulla performance
di fine Aprile della PFM, con la
presenza del nuovo chitarrista.
L’angolo del fan è affidato, come spesso in passato, a Roberto Attanasio, l’esperto del mondo
“GOBLIN”, che descrive il suo incontro -e il concerto al FIM 2015- con i Cherry Five.
Glauco Cartocci approfondisce un tema controverso,
quello dell’improvvisazione musicale, contrapposta alla rigidità di “spartito”,
mentre Riccardo Storti e Alberto Sgarlato rispolverano momenti
del passato, da Claudio Pascoli ai Marillon.
Completano la serie degli spazi fissi i pezzi di Maurizio Mazzarella (metal) e Mauro Selis, che oltre al consueto
angolo a sfondo psicologico ci porta, come al solito, nel prog poco conosciuto,
in questo caso proveniente dal Brasile.
Franco Vassia ci guida al recupero di un
capolavoro, Orfeo 9 e cito per
ultimo Aldo Pancotti, meglio
conosciuto come Wazza Kanazza, che
realizza l’articolo che non ti aspetti, capace di coniugare storia, cuore e
stretta attualità, e che ha come focus i “Fratelli in musica”.
Non so a voi, ma a noi MAT
2020 piace sempre di più!