Sono undici i passaggi
che compongo Aria di Festa, album di Stefano Giaccone rilasciato nel Marzo scorso.
Ho conosciuto un pò della
sua storia proprio in quel periodo - con imperdonabile ritardo - quando in
questo spazio mi occupai di “Modern”,
degli Airportmen, progetto a cui Giaccone ha partecipato contribuendo in modo
sostanziale alla sua realizzazione.
A seguire propongo un pò
di bio per… saperne di più.
Come sempre più spesso
mi capita, l’ascolto di Aria di Festa
mi ha lasciato un sapore generale che assume importanza maggiore rispetto alla
spiegazione del singolo brano.
Giaccone propone se
stesso senza aver cura di modellare i sentimenti secondo l’immagine che altri
vorrebbero. Non mi viene in mente
nessuno come lui, capace di impersonificare il ruolo del cantautore inteso,
anche, come portatore di messaggi scomodi, crudi, dolorosi, inseriti in un
dipinto a tinte scure, perché è questo il colore dell’attuale quotidianità.
Qualcuno era così
negli anni ’70!
L’oscura Torino, la
periferia, la fabbrica e le ingiustificate morti sul lavoro, il rapporto con il
padre, le relazioni complesse… tutto questo è il verbo di Stefano Giaccone,
uomo dei mille luoghi ma dalle radici indissolubili, dell’impegno politico-sociale
e delle grandi passioni, dei forti legami familiari e delle voglie di libertà.
E anche la versione
italiana di un brano di Phil Ochs, “When
I’m Gone”, diventata nell’occasione “E’
Adesso”, la dice lunga su quali siano le linee guida espressive, con
Stefano che diventa una sorta di giornalista musicale attratto dalla proposta
dell’attualità.
Non è un album solo voce-chitarra,
ma anche dal punto di vista musicale sono presenti momenti coinvolgenti, con ricorso
ad atmosfere caratteristiche di mondi lontani, e occorre ricordare il luogo in
cui Stefano è nato e ha vissuto, Los Angeles.
Ma vorrei ritornare
alla mia premessa, al mood generale e al legame che ho trovato senza alcuna
difficoltà con la mia storia personale, che è poi il modo per aggrapparsi per
sempre ad un autore, interagendo con lui ad ogni successivo ascolto.
Parte “Ricordi
di Periferia”, terzo brano dell’album.
Ho dieci anni, e la
domenica pomeriggio mi tocca il cinematografo con mamma e papà… in periferia.
Mi guardo attorno, le ciminiere, l’oscurità delle sei del pomeriggio invernale,
i cappotti della Standa ed il commissario Maigret, in bianco e nero, che mi
aspetta nel televisore di casa. Mi giro verso mio padre e gli comunico che io,
io quel posto così “nero”… " mai ci vivrò
e mai ci lavorerò…". Pie illusioni!
Ascoltare Aria
di Festa, in questo senso, mi ha fatto male, così come le storie
musicate da Giaccone, troppo reali per non immedesimarsi e un po’ soffrire.
L’ascolto e la visione
del filmato a seguire aiuteranno certamente a comprendere i miei sentimenti.
La cover mi ha colpito…
è forte il contrasto tra il bimbo imbronciato e il titolo del disco, ed è forse
qui il significato di tutte le nostre esistenze.
Un grande disco, da …
maneggiare con cura.
Tracklist
01. Late
Ripeness
02. Non
Tornerò
03. Ricordi
Di Periferia
04. La Tua
Storia
05. Il
Giardino Dell’Ossigeno
06. Il Libro
Nero
07. Andata
Per Davvero
08. É Adesso (When I’m Gone)
09. Quante
Belle Canzoni
10. Tempo
Inutile
11. La
Stanza Vecchia
MINI BIOGRAFIA DI STEFANO GIACCONE (dal
comunicato stampa)
E’ considerato “uno
dei più rilevanti musicisti della scena indipendente italiana” (da:
“Enciclopedia del Rock Italiano” Baldini-Castoldi) con una storia artistica
affollata di eventi ed esperienze sia come solista sia in gruppo. Nasce nel 1959 a Los Angeles (USA); nel 1966 si trasferisce in Italia, a
Torino; nel 1982 fonda con altri musicisti (tra cui la cantante Lalli) il
progetto FRANTI e dal 1995 aggiunge alla musica una sua personale ricerca nel
mondo della Voce Teatrale. Dal 1998 al 2009 vive in Galles (UK). Poi in
Sardegna dove dirige il Progetto Nostos, quindi in provincia di Cuneo dove
produce e rappresenta lo spettacolo “MODERN” con il gruppo Airportman. Quindi
ancora Torino dove produce altri spettacoli, tra cui “Vincenzina Franti” e
“Occhio folle, occhio lucido”. Alcuni suoi materiali sonori, letterari e
teatrali: Non Classificato: FRANTI (CD), Parlami ancora: Kina (CD), Le stesse
cose ritornano (CD), Una canzone senza finale (CD), Viper Songs (CD); Corpi
Sparsi (CD/teatro), Modern (CD/video/teatro con Airportman); La Vena D’Oro
(romanzo), Nati per questo (racconti), Solo Vecchia Brace, Dismissioni, Occhio
folle, occhio lucido, Pasolini PUNK…. (Teatro) Due figli, tifoso di Torino FC
1906 e di Paolo Pulici, Marxista Libertario, amico della Chiesa di Saint John
Coltrane (San Francisco).