E’ uscito l‘album Motivi di sempre, esordio discografico di una band storica, Posto Blocco 19, e tra qualche giorno ne scriverò su questo spazio.
In
fase di preparazione ho posto alcune domande a Raimondo Fantuzzi, cofondatore e porta
voce del gruppo…
Quattro chiacchiere… musicali.
La vostra storia musicale inizia nel lontano 1972, tempi in cui una prog
band aveva ancora la possibilità di realizzare un album: come mai riuscite a
coronare il vostro sogno solo adesso, a distanza di molti anni?
La
collaborazione tra me e l'altro fondatore
di Posto Blocco 19 risale al 1965-66, mese più mese meno, anni in cui imperversavano
i complessini sulle orme di Beatles e Rolling Stone, seguiti in Italia dagli
innumerevoli emuli, quali Equipe 84, Nomadi, Camaleonti, Dik Dik, Califfi,
Giganti Orme Quelli eccetera, e noi, a tutto questo movimento, non ci siamo
sottratti, militando nelle varie formazioni dai nomi più disparati e
altisonanti; ne menziono soltanto uno, I Poeti, dal cui nucleo parte poi tutta
la storia che continua tutt'oggi. Avremmo potuto, nella seconda parte dei settanta,
realizzare un album, ma gli eventi ci portarono a rimanere degli autentici
animali da palco, in quanto ci soffermammo molto a riproporre cover di gruppi
già affermati, quali Banco, Pfm, New Trolls e Orme, e quando iniziammo a
scrivere brani nostri, cercando di
rappresentarli in scena, il genere aveva già espresso il massimo della
sua notorietà. Divenne così difficoltoso, verso il 1980, trovare un contratto
discografico che consentisse di poter ripercorrere e rinverdire i fasti appena
trascorsi. Debbo aggiungere che anche a noi, di fatto, interessava poter
continuare a suonare progressive con l'intensità degli anni immediatamente
precedenti, ma anche ciò stava diventando una difficoltà; stavano emergendo
nuovi generi e il Prog sembrava destinato a finire. Trovammo comunque, dopo
aver registrato in proprio metà album, una casa discografica, la Publiart
Bazar, che credette in noi e ci propose di fare uscire un singolo, con la
promessa, che se avesse mantenuto alla aspettative di vendita se ne sarebbe
realizzato un secondo. Accettammo, il 45
giri venne pubblicato, le aspettative vennero rispettate, ma alla vigilia
dell'entrata in sala per realizzare il secondo qualcosa si spezzò e non se ne
fece più nulla. Il gruppo si prese una pausa e stette parecchio tempo senza
suonare Progressive. I singoli continuarono a collaborare tar loro ma
singolarmente, cercando altre strade musicali, finchè, è storia recente,
nell'ultimo decennio, dopo la ricostituzione ufficiale e la mai sopita voglia
di risuonare ciò che da sempre ci piaceva, abbiamo cominciato a ripercorrere la
nostra strada di sempre e iniziato a raccogliere quelle soddisfazioni che
forse, avremmo potuto gustare in precedenza. Debbo aggiungere che comunque la
determinazione e l'esperienza, forse anche maturità, che abbiamo messo in
questa seconda volta, è stata di gran lunga superiore alla precedente,
probabilmente perchè lavoriamo con molta serenità, tranquillità, e, soprattutto
con grande umiltà, senza mai esaltarci oltre misura ogni qualvolta il pubblico
ci gratifica con la sua presenza ai nostri concerti. Ciò lo dichiaro con una
punta di orgoglio, in quanto possiamo godere di una discreta fascia di pubblico
che ci segue da sempre.
Che tipo di
soddisfazione avete provato nel vedere nascere “Motivi di sempre"?
Parlare
di soddisfazione nel vedere nascere il nostro disco è un insieme di emozioni;
già il termine soddisfazione contiene in se ricerca, studio, lavoro, fatica,
storia e, dopo aver assemblato tutto ciò nella scrittura e nell'esecuzione,
l'ascolto e la verifica se ciò che si è cercato di costruire corrisponda al
nostro pensiero in egual misura a quanto si voleva trasmettere. Motivi di sempre nasce inizialmente, nel
lontano 1978, come brano musicale, successivamente viene scorporato e alcuni
riff vengono elaborati e ricollocati all'interno di altri pezzi, così, come
senso di continuità si pensa di farlo diventare il titolo dell'album. Si pensa
poi, dato che nelle esibizioni live la sezione strumentale ha generalmente una
parte importante, di comporre un paio di brani recanti lo stesso titolo,
ripresi in momenti musicalmente diversi e nasce in questo modo A un passo dal cielo suite 1 e 2; poi, per celebrare l'entrata della
vocalist Francesca Campagna, componiamo All'alba
del giorno dopo, brano equilibrato,
secondo noi completo, in cui vengono esaltate le sue doti vocali perfettamente
integrate dai supporti sonori del gruppo, assoli e riff compresi. Però occorre
non dimenticare che alle spalle ci sono oltre quarant'anni di storia musicale e
ultimamente anche l'entrata, seppur in co-partecipazione, nella discografia
ufficiale, per cui si rivitalizza E la
musica va, primo brano contenuto nel singolo uscito nel 1981, trattante come
testo il tema della multi etnia, per arrivare a registrare di nuovo, con la
voce di Francesca, Scandendo il tempo,
già presente nel quadruplo cd Decamerone. E Lanzetti? Non vogliamo nemmeno
citarlo? Ha eseguito concerti con noi, saltuariamente lo fa ancora, ci ha
regalato la sua voce nel brano L'ultima
acqua, che ha definitivamente segnato la rinascita della band nella
discografia della Divina Commedia, e allora
prendiamo questa bonus track, la rimasterizziamo e decidiamo che il disco sarà
questo. Infine, motivo di grande soddisfazione per noi, è stato il fatto che
abbiamo pensato l'opera, l'abbiamo composta, arrangiata, registrata e mixata a
nostro gusto, poi, non contenti, abbiamo ideato e studiato la copertina, pur
utilizzando disegni del pittore De Palma, padre del tastierista, e quando
abbiamo consegnato il lavoro finito a Loris Furlan, titolare della casa
discografica Lizard Record, le sue parole sono state: “ Sapevo che potevo fidarmi di voi, avete eseguito tutto il lavoro in
modo corretto e curandolo nei minimi particolari, si sente che voi vivete il
Prog”. Quindi, concludendo, soddisfazione è anche essere riusciti a
proporre un prodotto che piaccia innanzi tutto a noi, e aver trovato un
discografico che ci ha lasciato fare tutto come noi volevamo.
Come racconteresti il
contenuto dell’album?
Il
contenuto dell'album rispecchia abbastanza questi oltre quarant'anni di musica
Prog vissuti sul palco tra cover, collaborazioni, composizioni e tanto tanto
lavoro faticoso ma per noi divertente, come ti ho appena spiegato.
Da dove nasce la
collaborazione con Bernardo Lanzetti, presente come ospite nel disco?
Grande
Bernardo! Parlare di Bernardo Lanzetti è facile, ma può diventare difficile in
quanto avresti talmente tanto da raccontare che non sai da dove iniziare.
Scopri continuamente di lui tante cose nuove e sempre interessanti. Cercherò di
fare un pò di ordine e di raccontare brevemente come abbiamo iniziato la
collaborazione. Siamo nel 2008 e io, insieme a Vittorio Savi, devo organizzare
il festival Prog Kortelive in provincia di Parma, oltre che a parteciparvi come
musicista, però stavolta dobbiamo fare il salto di qualità e non sappiamo come
fare. Un giorno di primavera vengo a sapere che in un teatro della città, dove
noi dovremo suonare dopo qualche sera, si è presentato come ascoltatore
Bernardo Lanzetti, e allora, memore di aver suonato per ben due stagioni
filate, tutte le sere da metà mese di Marzo a metà mese di Novembre, qualche
anno prima, con Piero Canavera, prendo il telefono e gli chiedo il numero di
Bernardo. La faccio breve, qualche giorno dopo, dopo i convenevoli telefonici,
ci incontriamo presso una Tv privata che si occupa anche di Prog e ci
intervistano insieme per pubblicizzare l'evento che avverrà all'inizio
dell'estate. Passiamo il pomeriggio insieme a chiacchierare e scambiarci
opinioni reciproche sul mondo musicale e si decide di una sua partecipazione
quale ospite d'onore al Festival. Strada facendo ci si si sente e si decide di
suonare insieme anche qualche cover della PFM. Una provetta la sera prima e
tutti soddisfatti ci si avvia all'evento che risulterà essere veramente
soddisfacente. Da lì la collaborazione saltuaria, ma sempre più fattiva, a
qualche concerto, e alla realizzazione della co-partecipazione alla
realizzazione del quadruplo cd sulla Divina Commedia, per culminare poi, nel
settembre del 2013, nel concerto eseguito insieme a Parma in Piazzale della
Pace, denominato POSTO BLOCCO 19 E BERNARDO LANZETTI IN RECOVER PFM, dove
abbiamo pensato di regalargli, naturalmente con egli stesso che lo cantava, il
brano Chocolate Kings. Un successo. Però oltre a ciò, che farà parte della
nostra storia, rimane il fatto che avere la fortuna, come è capitato a noi, di
aver conosciuto Bernardo, ci ha
arricchito sotto tutti i punti di vista, da quello umano e da quello
professionale, essendo egli stesso un artista preparato e poliedrico a
trecentosessanta gradi. E' altrettanto ovvio che avendo iniziato a collaborare
con lui e continuando a farlo, seppur saltuariamente, ci inorgoglisce ulteriormente.
Termino ringraziandolo pubblicamente e specificando che spesso, pur vedendoci
di rado, ci sentiamo telefonicamente per scambiarci reciprocamente opinioni musicali e
raccontarci novità su quelli che possono
essere progetti o quant'altro. Siamo comunque, spesso, sulla stessa lunghezza
d'onda. Cosa di meglio se non terminare con un Grande Lanz!
E ora… quale potrebbe
essere il futuro musicale del Posto Blocco 19?
Quale futuro per il gruppo... abbiamo valutato
che abbiamo ancora tanto da fare e lo vogliamo fare, ma pensiamo di farlo a
piccoli passi e con umiltà, godendoci anche un poco di presente… sai non siamo
più giovanissimi e dobbiamo anche pensare al futuro del gruppo, così abbiamo
inserito dei validissimi ragazzi giovani che speriamo siano la continuità; abbiamo
festeggiato da poco i primi quarant'anni di musica, speriamo di festeggiare
anche i secondi. Sono previsti, o almeno speriamo, nel prosieguo, tanti
concerti, e appena il tempo ci da tregua, la
composizione e scrittura di nuovo materiale musicale da inserire in un
eventuale secondo disco.
Un
abbraccio a tutti e un ringraziamento a chi ci segue da sempre... ma non
dimentichiamo chi, dopo averci ascoltato, inizierà a farlo!