Posto Blocco 19 si presenta all’esordio discografico con l’album “Motivi di Sempre”.
Band di giovanotti?
Niente di tutto questo, sto parlando di un gruppo seminale accostatosi alla
Musica Progressiva agli albori del genere, dopo il solito iter fatto di beat e
cover Beatles/Stones anni ’60. Viene da chiedersi il perché di un ritardo così
marcato, e per chiarirsi le idee è bene leggere il pensiero del leader, Raimondo Fantuzzi, che alcuni giorni fa
ha soddisfatto qualche mia curiosità, sintetizzata nell’intervista fruibile al
seguente link:
Nell’occasione
chiedevo a Raimondo…
Come racconteresti il contenuto dell’album?
Beh, rispecchia abbastanza
questi oltre quarant'anni di musica Prog vissuti sul palco tra cover, collaborazioni,
composizioni e tanto tanto lavoro faticoso ma per noi divertente.
Siamo quindi al
cospetto di un lavoro “sacro”, perché oltre alla validità dell’opera in sé, lo
si può considerare il sunto musicale di una vita, e la testimonianza di un’evoluzione
che abbraccia parecchi lustri.
Sono sei le tracce che
compongono “Motivi di Sempre”- per un totale di circa 34 minuti - ed è lo stesso Raimondo, nel corso dell’intervista,
a raccontarne la genesi.
Due sono i pezzi
strumentali - la suite in due parti “A un
passo dal cielo”, che apre e chiude il disco -, tre quelli con la presenza
di liriche suddivise tra la voci di Fantuzzi
e quella di Francesca Campagna (E la musica va, All'alba del giorno dopo e Scandendo
il tempo), ed una bonus track tratta da il “Paradiso III parte” (“La Divina
Commedia”), opera mastodontica realizzata nel 2010 dalla Colossus: “L’ultima Acqua”, brano che prevede un
ospite d’eccezione, Bernardo Lanzetti.
Gli amori musicale di Posto Blocco 19 sono dichiarati, perché
le radici non si possono rinnegare, soprattutto se consolidatesi col passare del
tempo, e quindi sarà abbastanza facile ritrovare profumo di PFM e BMS, ma la
differenza rispetto a chi non ha bazzicato direttamente il periodo d’oro - e quindi
lo ripropone dopo averlo “studiato”- sta proprio nell’autorevolezza derivante
dall’esperienza vissuta in prima persona, che in questo caso si traduce in un
prog che mantiene gli stilemi anni ’70, non disegnati con un sovraumano sforzo
di copiatura, ma bensì proponendo sé stessi, riammodernati, naturalmente, ma
lasciando in evidenza le fondamenta, che restano il marchio di fabbrica di P.B.19.
Il restyling a cui accennavo
passa anche attraverso l’uso della melodia, guidata con naturalezza dalla nuova
vocalist Francesca Campagna, inserita perfettamente nel contesto preparato dallo
zoccolo duro della band.
Atmosfere sognanti
condotte da ideali trame tastieristiche costituiscono un tappeto musicale dove
i giochi di chitarra ed una precisa sezione ritmica completano un progetto che
considero “da palco”, luogo in cui il matrimonio tra idee e azione dovrebbe
trovare piena soddisfazione.
Certo, avere Bernardo
Lanzetti con continuità sarebbe l’ideale, ma in questo caso il concetto
andrebbe esteso ad ogni tipologia di gruppo musicale.
Un passo avanti anche
le liriche, se si pensa che “E la musica
va” risale al 1981 e tratta un tema molto attuale, quello della multi etnia.
Fantastico l’art work,
realizzato con l’aiuto del pittore De
Palma.
Il tutto sotto la
regia di Loris Furlan, ovvero di Lizard Records.
Sintetizzo: un prog
verace, condito con elementi nuovi e “rinfrescanti”, una miscela tra storia e
presente.
Un postulato di
carattere psicologico afferma che “… il
tutto è più della somma delle singole parti…”. Rubando l’assioma e
applicandolo al disco di P.B.19, posso
affermare che ciò che ho provato dopo l’ascolto ripetuto di “Motivi di Sempre” si traduce in un
feeling di generale emozione, comune ad ogni episodio, e alla fine mi pare che la
suddivisione in “atti” assuma importanza relativa - sebbene sia ovvia l’utilità
- perché il risultato globale oltrepassa quello che si potrebbe attribuire al
singolo step.
E ora la speranza è
quella che non occorra attendere un’altra vita per poter ascoltare il prosieguo
di “Motivi di sempre”.
Tracks:
1- A un passo
dal cielo (suite 1)
2- E la
musica va
3- All'alba
del giorno dopo
4- Scandendo
il tempo
5- A un
passo dal cielo (suite 2)
6- L'ultima
Acqua
BIOGRAFIA
Il gruppo vede la luce
nel 1972, e già dall'inizio si dedica allo studio del Progressive Rock, in
particolare italiano, per esprimerlo in concerto dall'anno seguente, dopo aver
attinto, in buona parte, dai temi musicali di PFM e BANCO, gruppi di riferimento
anche in seguito. Nel
1978 la band inizia a
comporre brani propri, e, parallelamente, a collaborare con alcuni cantautori,
fino al 1981, anno di uscita del primo singolo, per conto dell'etichetta
Pubbliart Bazar, la cui copertina diverrà il logo ufficiale della band stessa.
Dopo un periodo altalenante segnato da collaborazioni varie e produzioni individuali, nel 2005 si torna all'attività concertistica. Spicca,
sul palco, la collaborazione saltuaria con Bernardo Lanzetti, concretizzata
discograficamente nel 2010 in una copartecipazione a un progetto musicale della
Colossus Magazine. Dopo questo cameo, si segnala nell'anno successivo un'altra
copartecipazione discografica, indi il grande concerto celebrativo dei
quarant'anni di attività live, per approdare a oggi, a essere prossimi
all'uscita, per la Locanda del Vento, side-label della Lizard Records (dedita a
prog-rock italiano con affinità seventies), di questo album, dal titolo
altamente veritiero, realmente Progressive italiano, registrato in diretta in
studio, interamente composto e arrangiato dai componenti il gruppo stesso. Da
segnalare la presenza, special guest, di Bernardo Lanzetti nel brano L'ultima
acqua.
La formazione di Posto Blocco 19 è la
seguente:
Francesca
Campagna - voce solista
Massimo
Casaro - basso
Graziano De
Palma - tastiere
Raimondo
Fantuzzi - chitarra e voce solista
Stefano Savi
- percussioni
Vittorio Savi - batteria