Ezio
Guaitamacchi presenta
THE HIPPIE NIGHT
A touch of
Psychedelia
Lo show dove
arte, musica, storia e cultura si incontrano
Mercoledì, 1
ottobre
SALUMERIA
DELLA MUSICA
via
Pasinetti, 4 - Milano
Avete mai visto un’automobile che racconta la storia del rock?E
una chitarra psichedelica alta tre metri? O una oltraggiosa “ultima cena”
musicale, con Elvis circondato da dodici “apostoli del rock”?
Tutto questo e molto di più in una serata dedicata alla più
straordinaria avventura artistico/culturale della storia del rock.
Sul palco, con Ezio Guaitamacchi, le voci di Brunella Boschetti e Micol Martinez,
le opere (morte e viventi) di Carlo Montana, le proiezioni di filmati e immagini
storiche di Filippo
Guaitamacchi e la partecipazione straordinaria di Matteo Guarnaccia.
VERY SPECIAL
GUEST
EUGENIO
FINARDI
Prenotazioni: 02 56807350
Dress
code: Be
sure to wear some flowers in your hair
LILLI,
LA MAGGIOLINA HIPPIE
di Ezio
Guaitamacchi
California, estate
del 1964
Ken
Kesey, autore del best seller Qualcuno
volò sul nido del cuculo, acquista un vecchio scuola bus scassatissimo. Lo
ridipinge con colori sgargianti, ne svuota gli interni e posiziona dentro e
fuori microfoni e altoparlanti prima di imbarcare un gruppo di personaggi
creativi e anticonformisti noti come
“Merry Prankster”, gli allegri burloni. Obiettivo: un viaggio da una
costa all’altra degli States durante il quale viene proposto uno strano
esperimento. Can You Pass The Acid Test? Riuscite a
superare l’esame dell’acido? Chi partecipa ai party dei Prankster riceve una dose
gratuita di Lsd per provare gli effetti collettivi della droga allucinogena. Nel
giro di poco, arte, cultura e musica psichedelica esplodono a San Francisco
prima e in tutto il mondo poi. E, le stravaganti idee di Ken Kesey, fanno
proseliti: Janis Joplin fa dipingere la sua Porsche 356c cabrio dall’amico
pittore Dave Richards, John Lennon fa lo stesso con la sua Rolls Royce Phantom
V, chiamando un gruppo di artisti tzigani dei quali ammirava un carretto
“psichedelico” e anche George Harrison non è da meno: la sua Mini Cooper S del
1966 viene decorata ispirandosi all’arte tantrica.
Milano, estate del
2014
60
anni dopo, un critico musicale e un pittore, ripercorrono le gesta di Kesey,
dei suoi amici Prankster ma soprattutto fanno un grande omaggio all’arte
psichedelica e alla cultura rock. Ispirandosi alla Porsche di Janis Joplin (di
cui ispezionano e fotografono una copia esposta al museo di Port Arthur, Texas)
acquistano una VW New Beetle cabrio e
iniziano la loro opera d’arte. Dipinta
a mano, con smalti all’acquaragia, la loro “Maggiolina hippie” (originariamente
rossa) comincia pian piano a rinascere. Per prima cosa il cofano, una
“citazione” del disegno indiano che compare sul davanti della Porsche
appartenuta a Janis Joplin. Poi, gli stessi motivi psichedelici che ne ornano
la fiancata sinistra vengono adattati a un lato della VW. Quindi,
l’idea base: l’auto deve celebrare quattro grandi icone del rock.
Vengono
scelti i quattro soggetti principali del “famigerato club della J27”, quello
formato da musicisti accomunati da due caratteristiche: avere una J nel nome ed
essere morti a 27 anni.
E
così, sul lato sinistro c’è il ritratto di Brian Jones, sul destro quello di
Jim Morrison e sul retro, affiancati, i volti di Jimi Hendrix e Janis Joplin.
Ma
non è finita: un enorme simbolo della pace (lato sinistro) è attraversato dallo
spartito di All You Need Is Love
mentre (lato destro) una grande onda sembra travolgere l’effige del cantante
dei Doors, che poggia sul lembo di una bandiera americana. In più, decine di
particolari, centinaia di minuscoli dettagli rendono l’automobile un’opera
d’arte da scoprire giorno dopo giorno.
Ora
però è completa: Lilli, la maggiolina hippie, è pronta a percorrere le strade
del rock …
I papà della
“Maggiolina hippie”
EZIO GUAITAMACCHI
Milanese
e milanista, viaggiatore e tennista, Ezio nella vita fa tante cose divertenti:
è giornalista musicale, autore e conduttore radio/tv, scrittore, musicista,
docente e performer. Quando non dirige JAM, non trasmette sulle onde di
LifeGate, non insegna al CPM, non scrive un saggio sul rock o la rubrica “Dark
Side” su XL, non è sul palco o davanti a una telecamera a raccontare i suoi
“RockFiles”, legge gialli e biografie di rockstar, guarda Fox Crime o i
documentari di History Channel.
Ha
pubblicato una quindicina di saggi sul rock tra cui “1000 canzoni che ci hanno cambiato la vita” (Rizzoli), “Figli dei fiori figli di Satana”
(Arcana), “100 dischi ideali per capire il rock” (Editori Riuniti), “Delitti Rock” (Arcana) e “RockFiles – 500 storie che hanno fatto
storia” (Arcana). Dopo i DELITTI ROCK ritorna sulla scena del crimine: “PSYCHO KILLER – Omicidi in Fa maggiore” (Ultra)
è il suo primo “rock thriller”.
CARLO MONTANA
Carlo è un pittore. Pittore per istinto, per
necessità vitale, per volontà, per mestiere, per
angoscia. La pittura ha dominato la sua vita.
La scoperta della vocazione è precoce: ha
soddisfatto gli studi al liceo artistico di Brera, affinando poi nel tempo il
proprio bagaglio tecnico. Lavora assecondando le sue stagioni, in modo
esplosivo o per nulla, com'è del tutto naturale in questo mestiere.
Il rock è la sua passione, ma anche rifugio e
ossessione.
Sul palco, con Ezio Guaitamacchi, da dieci anni
ritrae grandi artisti che, spesso, si ritrova al suo fianco: da Vecchioni,
Branduardi, Agnelli, Turci, Fortis, Donà alle grandi icone del rock come Dylan, Springsteen, Lennon, Jagger,
Cobain.
Il critico d’arte Alberto Belotti, descrivendolo
come “l’irregolare elogio del dubbio”
ha detto che “la sua pittura è strumento
e non fine, impregnata di una ipersensibilità deflagrante nei suoi assunti”.