Mi verrebbe da chiedere scusa a Maurizio Antognoli per aver pubblicato un misero comunicato stampa, circa un anno fa, e non aver approfondito successivamente. Mi sono perso qualcosa di significativo, e ora cercherò di recuperare.
L’album
era The Waking Sleeper, uscito nel 2012,
prodotto dalla Maia Records.
Dopo una
prima parte - 5 brani - dedicata al tema del film di fantascienza “Dune”,
di David Linch, evidentemente incisivo per la formazione personale dell’autore,
il racconto musicale prende il largo, diventando una sintesi di generi e stili
che sono il frutto della lunga esperienza di Antognoli con la band genovese Aelian.
L’essenza
del racconto di Dune, espressa nel
booklet allegato, è utile per capire la filosofia di vita e musicale espressa
da Maurizio che scrive: “ il tema del
viaggio, alla ricerca della verità e
conoscenza … la chiave è una spezia allucinogena
che si trova in un luogo e solo quello…
una sostanza che permetterà, se
opportunamente controllata, di dominare l’intero universo. E verrà l’uomo
capace di guidare il popolo verso la battaglia finale, contro la rappresentazione
del male, ottenendo il dominio assoluto”.
L’elemento
autobiografico è rappresentato dal “dormiente che si sveglia”, ma è concetto
così attuale che ognuno di noi potrebbe usarlo per raccontarsi.
Il
viaggio tra spazio e tempo è un tema ricorrente negli album che mi trovo a
commentare, un’immagine che viene descritta da giovani e meno giovani, ognuno a
modo suo, ma con un forte punto di raccolta che abbina il concetto di
dinamicità - a volte solo immaginaria - a quello della conoscenza derivante
dagli spostamenti. Ma succede a volte che gli accadimenti della nostra vita interrompano
il flusso magico, permettendo l’entrata in azione di qualcosa di subdolo, che
asciuga giorno per giorno le nostre emozioni, e ci ritroviamo all’improvviso in
uno stato di decisa passività, che può durare lungo tempo, mascherato da alibi grandi
e numerosi, che ci permettono di sopravvivere. Poi arriva il giorno che qualcosa
muta, e si ritrova un’energia superiore a quella originale, orientata verso
mille direzioni, e si ritorna efficaci, sempre sul pezzo.
Quanta
saggezza nelle parole rivolte dal duca Leto al figlio Paul: “Senza cambiamenti, qualcosa dentro di noi si
addormenta e raramente si ridesta, ma giunge sempre il tempo in cui il
dormiente deve risvegliarsi”.
Questi
concetti mi affascinano, perché racchiudono quelle verità che sono davanti ai
nostri occhi, quotidianamente, eppure fatichiamo a decodificarle.
I dodici
brani racchiusi nel CD hanno un’altra caratteristica che mi fa riflettere.
Esiste
sempre un genere musicale che si predilige, vuoi per cultura, vuoi per aver
vissuto la giovinezza in una determinata era, o solo per affinità immediata e
irrazionale.
“Che musica senti? Il Blues, of course…”.
Ma
qualunque sia la posizione personale - spesso una vera e propria dichiarazione
di appartenenza - ci saranno influenze trasversali che ci colpiranno, che
cercheremo di nascondere, ma che faranno parte per sempre della nostra storia.
E così, mentre mi dedicavo al mio amato prog, negli anni’70, venivo colpito da
qualche meteorite “Disco”, che poi diventò Punk sino a qualche sciocchezza dei
giorni nostri.
Non ci
sono banalità in The Waking Sleeper,
ma una decisa espansione in senso orizzontale che ci racconta di musica
progressiva, di rock, di pop, di elettronica e avanguardia.
Alla
fine del primo giro di giostra sono ritornato su “Keep my Soul”, e l’ho
ascoltata cinque volte di fila… non saprei dargli un voto, ma in quel preciso
momento era la sintesi perfetta, la soddisfazione del mio bisogno del momento.
Per chi
volesse approfondire, più rapidamente di quanto abbia fatto io, Maurizio Antognoli & The Waking Sleeper Band saranno presenti al FIM, Fiera Internazionale
della Musica, il 17 Maggio alle ore 15.00, sul palco verde dedicato al Riviera Prog Festival. La
manifestazione è organizzata a Genova, al PalaFiera. Nell’occasione sarà
presentato in anteprima il nuovo singolo “Believing a dream”, omaggio musicale
a Oscar Wilde.
La band è composta da:
Elisa Pilotti: batteria e
percussioni
Fabrizio Argenziano: basso
Francesco Rebora: chitarre
Roberto Ferrari: synth &hammond
Maurizio Antognoli: pianoforte e voce
Micaela Gregorini: cori
Serenella Di Pietro
Paolo:
cori