E’ online il
nuovo album di Filippo Cosentino, con Carlo Gaia, Davide Beatino e Michael Rosen, ed è possibile ascoltarlo
in streaming su Spotify al seguente link:
Era l’agosto del 2012, l’album d’esordio era “Lanes”, e alla mia
domanda conclusiva legata ai sogni rivolti al futuro Cosentino terminava con la seguente frase: “ … vorrei continuare
a lavorare intensamente
come sto facendo”.
A distanza di un paio di anni ritrovo il risultato del lavoro del
chitarrista sintetizzato nella nuova uscita “Human Being”, che testimonia come il concetto di “intensità”
da lui utilizzato sia stato rispettato.
Tutti i brani sono originali e costituiscono un album che mi piace
definire jazz acustico.
Analizzare un disco strumentale implica commettere una buona dose
di errori di base, e sono spesso i titoli delle differenti tracce a fornire
indicazioni e sfumature: ascoltare avendo in testa il nome che l’autore ha
deciso per quel brano permette di entrare con lui in piena sintonia. Un esempio? Dare lo start
all’ultimo episodio, “Letters from Home”
mi ha portato in un mondo di “dolce tristezza” che mi ha dato l’illusione di sincronizzarmi
con Cosentino e la sua creazione.
Il susseguirsi degli attimi musicali fa immaginare una certa
connessione tra gli stessi, una concettualità che esiste anche in assenza di
liriche, una continuità che cuce a doppio filo le creazioni e le esperienze
vissute ed elaborate.
Non credo certi album vadano giudicati dal rigore tecnico che sono
in grado di proporre, perché il know how è dato per scontato e perché i bei
dischi non contengono gare di abilità; vale la pena, al contrario, godere
attimo per attimo il fluire della musica, provando a trasformare la staticità
di un CD in dinamicità interattiva, cercando la corrispondenza con l’autore e
cercando un po’ di sé.
Filippo Cosentino ci racconta di un’evoluzione personale, dove
vita e musica camminano su “Lanes” parallele, e ci regala attimi di serenità
musicale che non possono lasciare indifferenti.
BIO
Laureato con lode al Conservatorio di
Bologna G.B. Martini sotto la guida del M° Tomaso Lama, Laurea triennale a
pieni voti al DAMS Musica di Bologna con tesi in Organizzazione ed economia
dello spettacolo; Laurea Specialistica a pieni voti in Discipline della Musica
con testi in Filologia Musicale. E' attualmente uno dei chitarristi più
interessanti e richiesti del panorama musicale attuale, lo confermano le sua
collaborazioni e la critica specialistica affermando che “la sua musica guarda
al Pat Metheny delle ballad più ispirate” Jazzit, "Cosentino appare
musicista maturo, ben consapevole dei propri mezzi e soprattutto in grado di
esprimere in maniera compiuta la “sua” musica” Gerlando Gatto, “Filippo
dimostra di essere in possesso di una propria identità e di una maturità del
pensiero notevole” (M. Rosen). Ha all'attivo due dischi a proprio nome Lanes
feat. Fabrizio Bosso (G.P.) e Human Being feat. Michael Rosen (ERL) ed una
pubblicazione per chitarra Blues: scale e improvvisazione (E.A.). Ha scritto la
colonna sonora originale di Meno 100 chili. E' presidente dell'Associazione
Milleunanota e direttore artistico del festival Cantautori d'Italia. Ha suonato
con i più importanti artisti italiani e non: Paola Turci, Javier Girotto, Tom
Kirkpatrick, Barend Middelhoff, Don Stapleson, Craig Silberschlag, Michael
Rosen, Fabrizio Bosso, Davide Beatino.
Dicono di lui…
"La musica è
della stessa sostanza del cibo. È cibo. E come accade col cibo abbiamo nella
musica la varietà dei sapori, delle materie prime, degli abbinamenti.
La chitarra è quel cibo musicale che può essere declinato in infinite combinazioni, più di ogni altro cibo musicale. La chitarra di Filippo Cosentino è insieme portata principale e contorno, piatto forte e condimento, pane e companatico. Se gli amici pianisti non se la prendessero si potrebbe dire che la chitarra suonata così, accordata così, pensata così possa sostituire molto degnamente un pianoforte, ma con qualcosa in più o, meglio, qualcosa di diverso: armonici speziati, sfumature dinamiche rare, profumi di bosco, energia sottile e spessori rari. Il coraggio del cuoco musicale Filippo è quello dei cuochi di classe. I prodotti con cui lavora sono: energia, capacità inventiva, senso poetico, coraggio nei contrasti, gusto negli accostamenti e voglia di "saltar fuori. Le ricette dei piatti musicali offerti in questo CD sono appetitose e invitanti. La tavola è preparata con cura e le luci del locale ben distribuite. Il pubblico può entrare".
La chitarra è quel cibo musicale che può essere declinato in infinite combinazioni, più di ogni altro cibo musicale. La chitarra di Filippo Cosentino è insieme portata principale e contorno, piatto forte e condimento, pane e companatico. Se gli amici pianisti non se la prendessero si potrebbe dire che la chitarra suonata così, accordata così, pensata così possa sostituire molto degnamente un pianoforte, ma con qualcosa in più o, meglio, qualcosa di diverso: armonici speziati, sfumature dinamiche rare, profumi di bosco, energia sottile e spessori rari. Il coraggio del cuoco musicale Filippo è quello dei cuochi di classe. I prodotti con cui lavora sono: energia, capacità inventiva, senso poetico, coraggio nei contrasti, gusto negli accostamenti e voglia di "saltar fuori. Le ricette dei piatti musicali offerti in questo CD sono appetitose e invitanti. La tavola è preparata con cura e le luci del locale ben distribuite. Il pubblico può entrare".