Meno di un anno fa ho scoperto la musica dei Phoenix
Again, band bresciana di assoluto spessore. Nell’occasione
entrai in contatto con un mondo carico di significati, non solo musicali:
sentimenti di dolore legati ad una dipartita prematura, il senso della
famiglia, l’amicizia, tutte cose di valore assoluto che l’obiettivo comune, in
questo caso la musica, cementifica. In quei giorni descrissi l’album ThreeFour,
che trova buona continuità in questa nuovissima uscita, Look
Out, che ha ai miei occhi un compito preciso, quello di
chiudere un cerchio, ricordando il passato, ma al contempo volgere decisamente
lo sguardo al futuro: questo è un po’ il ruolo delle situazioni vissute e
assimilate, quello di agevolare il percorso a venire, equilibrando sentimenti e
razionalità.
La
storia dei Phoenix Again ha una sorta di spartiacque che è
rappresentato dalla tragica scomparsa di Claudio Lorandi, uno dei
fondatori del gruppo, bridge tra i due dischi e costante presenza sul palco,
attraverso la chitarra - e la voce registrata - che è possibile vedere nelle
immagini di repertorio a fine post.
Se ThreeFour era
una sorta di commemorazione di Claudio, nel momento del ritorno alla musica
dopo lo shock, Look Out, nonostante recuperi anch’esso
tracce del passato, fornisce un’immagine decisa del presente e del suo
potenziale, quello di un ensemble anagraficamente in piena compensazione tra
anni ’80 e giorni nostri, che da l’impressione di etre en train di
preparare con chiarezza il futuro. E ancora una volta mi viene da chiedere: “… ma
dove vi eravate nascosti!?”.
Otto
sezioni che presentano differenti aspetti dei P.A., e nel corso
dell’intervista a seguire emerge come nell’album si attivino predisposizioni e
angolazioni diverse, con la convivenza tra improvvisazione e precisione
compositiva.
Il
disco è prettamente strumentale, perché … la musica parla più di un universo di
parole, ma è presente un unico e significativo brano cantato, Invisible
Shame, ultimo reperto non ancora mostrato rappresentante la voce di
Claudio, e basta un solo ascolto per comprendere come anche dal punto di vista
vocale la perdita sia stata significativa: il mondo della musica è saturo di
voci inappuntabili dal punto di vista tecnico estensivo, ma è caso raro trovare
il timbro caratterizzante di Caludio Lorandi: ascoltare per credere.
La
musica dei Phoenix Again è “totale”, qualunque sia il sentiero
espressivo intrapreso, che come ho già sottolineato oscilla tra la libertà e la
precisione da “studio”, e così Look Out propone alcune
lunghe composizioni - secondo la tradizione progressiva - che non profumano
dell’autoreferenzialità tipica di chi sa di essere capace e abusa nel
mostrarlo, situazione frequente quando si crede di poter dare continuità a
certa perfezione creativa tipica degli anni’70 mettendo in campo la sola
tecnica, seppur a volte sia questa considerevole. Le atmosfere e i tappeti
armonici che sembrano il DNA dei P.A. permettono di creare un sound
che si è in difficoltà nel comparare - cosa che tutti amiamo fare - e credo che
l’originalità sia un vero valore in un campo dove da secoli si gira attorno ad
un pugno di note, spesso faticando.
Un
piccolo gioiello atemporale è rappresentato dalla chiusura dell’album, Dance
Of Three Clowns, dove emerge il lato più “classico”
di una band che, me lo sento nell’intimo, darà grosse soddisfazioni agli
appassionati del genere.
Presto
dal vivo, per mostrare a tutti Look Out e chi l’ha
generato!
L’INTERVISTA
Partiamo dalla fine,
ovvero dall’ultima domanda che vi posi un anno fa riguardante i programmi
futuri, quesito a cui rispondeste ipotizzando l’uscita di un nuovo album e
sperando nel moltiplicarsi degli eventi live: come sono andati gli ultimi mesi
di lavoro musicale?
Ci siamo
concentrati innanzitutto sulla realizzazione del nuovo album “Look out”; per quanto riguarda i
concerti, ne abbiamo fatti alcuni in versione acustica e uno a Cusano Milanino
in elettrico. Siamo stati ospiti in diretta online di alcune radio estere
(Grecia e Francia)dove mentre trasmettevano l’album “Threefour”, commentavamo e rispondevamo alle domande degli
ascoltatori.
“Look Out”
nasce a quattro anni dal precedente “ThreeFour”: esiste continuità tra i due album?
Diciamo che la continuità c’è,
i brani presenti nei due album sono stati scritti dal 1982 al 1990; bisogna
specificare che “Threefour”è nato per
commemorare Claudio, usando delle parti registrate, suonate da lui, quindi i
brani erano una scelta obbligata (le uniche tracce negli archivi Phoenix di
Claudio), mentre per “Look out” i
brani sono stati scelti da noi ritenendoli adatti a formare un album completo
che facesse sentire un po’ tutte le nostre varie sonorità; in “Invisible shame” abbiamo recuperato la
voce di Claudio e volevamo far sentire anche le sue qualità vocali… era
l’ultimo reperto rimastoci.
Come
raccontereste ”Look Out”? Qual è la sua anima?
“Look out” è un lavoro che nasce da varie
idee dei componenti e da varie improvvisazioni poi strutturate, due anime nello
stesso disco, l’anima libera nell’improvvisazione (“Look out” e “Winter”) e
una più studiata nel componimento (“Adso
da Melk” e “Oigres”).
L’album
precedente si può considerare realizzato nel ricordo di Claudio e conteneva
idee e creazioni che risalivano alle origini: si può dire che “Look Out” sia
il primo step di un nuovo percorso, che non dimentica, ma è rivolto al futuro?
Sicuramente
sì, anche se viene dal passato è indirizzato al futuro, e noi stiamo già
pensando al prossimo album.
Continua a
funzionare bene la dinamica di squadra basata sull’interazione tra elementi
della stessa famiglia?
Direi
che l’ingresso nel gruppo dei tre giovani ha portato nuove energie ed
entusiasmo, l’affiatamento tra di noi è sempre più intenso e positivo.
Come
pubblicizzerete questo nuovo lavoro?
Sarà
in vendita online, in alcuni siti che ci hanno già supportato in passato, e saremo
ospiti in alcune radio italiane e straniere. Il 23 maggio iniziamo con il “Look out tour”, suoneremo all’Auditorium
G. Gaber di Castelmella (BS) ore 21,00 con la partecipazione di Aldo
Tagliapietra (ex Le Orme) che accompagneremo anche in alcuni successi de “Le
Orme”; siamo poi in contatto per prossimi concerti e ovviamente attendiamo
inviti da organizzatori di festival e eventi.
Immagini di repertorio...
Track Llist
Also da Melk
Oigres
Look Out
Summer
The Endless Battle
Invisible Shame
Winter
Dance Of Three Clowns
INFO
LINE UP
Antonio Lorandi: basso
elettrico e acustico
Sergio Lorandi: chitarre
elettriche e acustiche
Silvano Silva: batteria e
percussioni
Andrea Piccinelli: tastiere e violoncello
Marco Lorandi: chitarre
elettriche e acustiche
Giorgio Lorandi: percussioni