L’ALBERO DEL VELENO si affida alla Lizard Records per pubblicare il suo
album “Le Radici del
Male”.
L’etichetta di Loris Furlan ha come peculiarità quella di occuparsi di qualità, al
di là della “spendibilità” del futuro prodotto sul mercato, ma è probabile che
questo disco, rilasciato nel luglio scorso, possa trovare spazi interessanti
per il genere particolare che propone.
Personalmente, se escludo Claudio Simonetti
e le sue diramazioni, tra Goblin e Daemonia, non conosco nessuno in grado di
realizzare l’abbinamento musica/immagine utilizzabile come commento a pellicole
horror e thriller, ma non solo (“Presenze
Dal Passato”, una delle tracce dell’album, potrebbe sottolineare la fine di
un amore nella, a volte, triste Venezia!).
L’album è completamente strumentale, e
provando a ricondurlo ad una categoria tradizionale, credo di non sbagliare nel
sottolineare la proposta come un rock prog, ricco di atmosfere eteree e ritmi
incalzanti, con il tocco del flauto che, soprattutto in “Un Altro Giorno Di Terrore”, proietta l’immagina della produzione
di Ian Anderson.
Raccontare storie senza l’utilizzo di
liriche è fatto complicato, che necessita sempre di un aiuto affinché la
comprensione sia corretta. Per fare ciò la band si affida ad una modalità espressiva
che non emerge in un album, ma diventa esaustiva in fase live - che al momento
posso solo immaginare - quando… ogni brano è affiancato da una sceneggiatura originale
nata per la realizzazione di cortometraggi.
La bonus track inserita nel CD, la già citata “Un altro Giorno Di Terrore”, che
propongo a seguire, potrà dare una migliore idea del concetto … “musicare una
scena”, dare enfasi alle immagini, evidenziare ciò che è già davanti agli occhi
e necessita spesso di “sottotitoli” sotto forma di note.
Ma la modalità di ascolto di Le Radici del Male non mi pare unica, e anche l’ascoltatore
occasionale, colui che si imbatterà per caso nel CD, potrà gradire un album di
buona fattura, senza confini stilistici, che non abbisogna di tante spiegazioni…
la musica non è certo razionalità!
Ritorno alle prime righe del commento e a una certa purezza di
intenti che, mi pare, contraddistingua la Lizard: mi immagino che il sogno di
questa giovane band sia quello di vivere di musica, il che significa trovare
sostentamento dalla propria attività, e credo che la strada intrapresa possa
dare qualche speranza in più, in un momento di assoluta difficoltà per chi vive
all’interno del mondo della musica.
Dal
comunicato stampa:
L'ALBERO DEL VELENO pianta le sue radici nel 2010
per creare musica strumentale seguendo lo stile nato dalle colonne sonore dei
film thriller e horror degli anni '60, '70 e '80. Le varie influenze musicali,
assieme alla passione per il cinema, vanno a formare un progetto fortemente
introspettivo ed emozionale, reso ancor più particolare dall'apporto video
presente in tutte le performance dal vivo; ogni brano scritto è infatti
affiancato da una sceneggiatura originale per la realizzazione di
cortometraggi. La band si occupa inoltre della composizione di colonne sonore
per film horror su richiesta.
INFO
Line Up
Nadin Petricelli-Keyboards &
Synth
Lorenzo Picchi-Guitars
Michele Andreuccetti-Bass
Francesco Catoni-Viola
Marco Brenzini-Flute
Claudio Miniati-Drums
Track List
1. Dove Danzano Le Streghe
2. … E Resta Il Respiro
3. Presenze Dal Passato
4. Un Altro Giorno Di Terrore
5. Due Anime Nella Notte
6. Al Di Là Del Sogno… L’incubo
Riaffiora