venerdì 31 gennaio 2014

L'ALBERO DEL VELENO-Le Radici del Male


L’ALBERO DEL VELENO si affida alla Lizard Records per pubblicare il suo album “Le Radici del Male”.
L’etichetta di Loris Furlan ha come peculiarità quella di occuparsi di qualità, al di là della “spendibilità” del futuro prodotto sul mercato, ma è probabile che questo disco, rilasciato nel luglio scorso, possa trovare spazi interessanti per il genere particolare che propone.
Personalmente, se escludo Claudio Simonetti e le sue diramazioni, tra Goblin e Daemonia, non conosco nessuno in grado di realizzare l’abbinamento musica/immagine utilizzabile come commento a pellicole horror e thriller, ma non solo (“Presenze Dal Passato”, una delle tracce dell’album, potrebbe sottolineare la fine di un amore nella, a volte, triste Venezia!).
L’album è completamente strumentale, e provando a ricondurlo ad una categoria tradizionale, credo di non sbagliare nel sottolineare la proposta come un rock prog, ricco di atmosfere eteree e ritmi incalzanti, con il tocco del flauto che, soprattutto in “Un Altro Giorno Di Terrore”, proietta l’immagina della produzione di Ian Anderson.
Raccontare storie senza l’utilizzo di liriche è fatto complicato, che necessita sempre di un aiuto affinché la comprensione sia corretta. Per fare ciò la band si affida ad una modalità espressiva che non emerge in un album, ma diventa esaustiva in fase live - che al momento posso solo immaginare -  quando… ogni brano è affiancato da una sceneggiatura originale nata per la realizzazione di cortometraggi.
La bonus track inserita nel CD, la già citata “Un altro Giorno Di Terrore”, che propongo a seguire, potrà dare una migliore idea del concetto … “musicare una scena”, dare enfasi alle immagini, evidenziare ciò che è già davanti agli occhi e necessita spesso di “sottotitoli” sotto forma di note.
Ma la modalità di ascolto di Le Radici del Male non mi pare unica, e anche l’ascoltatore occasionale, colui che si imbatterà per caso nel CD, potrà gradire un album di buona fattura, senza confini stilistici, che non abbisogna di tante spiegazioni… la musica non è certo razionalità!
Ritorno alle prime righe del commento e a una certa purezza di intenti che, mi pare, contraddistingua la Lizard: mi immagino che il sogno di questa giovane band sia quello di vivere di musica, il che significa trovare sostentamento dalla propria attività, e credo che la strada intrapresa possa dare qualche speranza in più, in un momento di assoluta difficoltà per chi vive all’interno del mondo della musica.


Dal comunicato stampa:

L'ALBERO DEL VELENO pianta le sue radici nel 2010 per creare musica strumentale seguendo lo stile nato dalle colonne sonore dei film thriller e horror degli anni '60, '70 e '80. Le varie influenze musicali, assieme alla passione per il cinema, vanno a formare un progetto fortemente introspettivo ed emozionale, reso ancor più particolare dall'apporto video presente in tutte le performance dal vivo; ogni brano scritto è infatti affiancato da una sceneggiatura originale per la realizzazione di cortometraggi. La band si occupa inoltre della composizione di colonne sonore per film horror su richiesta

INFO



Line Up

Nadin Petricelli-Keyboards & Synth
Lorenzo Picchi-Guitars
Michele Andreuccetti-Bass
Francesco Catoni-Viola
Marco Brenzini-Flute
Claudio Miniati-Drums


Track List

1. Dove Danzano Le Streghe
2. … E Resta Il Respiro
3. Presenze Dal Passato
4. Un Altro Giorno Di Terrore
5. Due Anime Nella Notte
6. Al Di Là Del Sogno… L’incubo Riaffiora