Il Centro Fieristico “Dolci Terre di Novi”, a Novi Ligure, ha ospitato l’11 maggio una serata dei ricordi,
fatta di musica, parole e buoni propositi.
Luogo per me magico, location che favorì la
partecipazione alla mia prima Convention dei Jethro Tull, nel 2006, in questa
occasione è testimone de “Il rock italiano
anni ‘60”.
La musica rappresenta sempre un ottimo veicolo per arrivare
all’incontro di anime, e l’obiettivo principe della serata era tra i più nobili
possibili, una raccolta fondi organizzata dalla delegazione novese della LILT (Lega Italiana per la lotta contro i tumori), Associazione
di Volontariato che da 90 anni svolge attività a favore della prevenzione, e
questo concerto è coinciso con la 4° edizione della manifestazione.
Entrando nello specifico, il ricavato della serata contribuirà
all’acquisto di un uretero renoscopio di ultima generazione, per il
potenziamento dell’attività preventiva oncologica del reparto di urologia
presso l’Ospedale di Novi Ligure.
Ma quale musica si è scelta per onorare l’impegno?
Ancora una volta le regia tecnica è quella di Franco Taulino, di mestiere - anche -
fiatista, che, assieme a Franco Castaldo - autorità locale, ma
anche ammalato di musica - prepara un
contenitore di ricordi, il cui inserto è anticipato dalla chiarezza del titolo
della serata.
Taulino significa Beggar’s Farm
e quindi Jethro Tull - col contagocce nell’occasione - ma soprattutto “sottofondo
musicale” adatto a qualsiasi artista,
qualunque sia la sua caratura.
E il valore degli ospiti è grande: Maurizio Vandelli, legato soprattutto al gruppo Equipe 84, e Giorgio “Fico” Piazza, primo
bassista della PFM, ma molto altro ancora, come sottolineerà Vandelli dal palco
(vedere filmato a seguire).
Sala gremitissima e inizio carico di parole, come l’occasione richiede;
c’è spazio per un ricordo della tragedia genovese - qualche secondo di assoluto
silenzio - e la spiegazione delle motivazioni e degli obiettivi del meeting.
Inusuale il siparietto che vede un gruppo di professionisti on stage,
per ricordare con qualche strofa applaudita Enzo Iannacci e Franco
Califano.
E inizia il concerto, con la Beggar’s Farm’s che attraversa epoche e
generi, dai Tull a De Andrè, passando per un lungo mix beatlesiano. E’ una
formazione rinnovata, che non vedevo da un po’ di tempo, e lo stato di
integrazione mi pare abbia raggiunto un buon livello.
Il primo ospite a venire allo scoperto è Fico Piazza, e dopo l’iniziale “Apache”,
storico pezzo degli Shadows, e tra i primi brani suonati da Giorgio in gioventù,
parte il medley fatto di PFM.
Lui non è un parlatore, il suo verbo è la musica, ma non passa
inosservato il fatto che, pur preferendo la riservatezza, è stato testimone di
attimi musicali storici, come la registrazione di “Emozioni” di Lucio Battisti, e in quella occasione Fico, Vandelli e
gli altri presenti… piansero.
E arriva il momento di uno dei musicisti più rappresentativi di casa
nostra, Vandelli, molto atteso dai presenti.
Il palco diventa solo suo! Non sta bene, visibilmente, e la tosse gli
crea qualche preoccupazione, così come la band, che non è la “sua”, e con cui
ha provato in uno spazio temporale limitato, ma con lui inizia lo show, fatto
di canzoni conosciute, di gag e di interazione col pubblico che viene vocalmente
coinvolto..
Il suo modo di stare sul palco fa pensare anche ad un minimo di
sofferenza, ma col passare dei minuti appare palese la sua soddisfazione, che
occorre un po’ leggere tra le righe. Non credo sia facile per gli
organizzatori, e per Taulino in particolare, portare sul palco artisti così
importanti, ma i risultati derivanti dalla tenacia e dalle idee chiare sono sempre
appaganti.
Vandelli inizia con Bang Bang,
e senza far pesare la sua statura musicale distribuisce battute ai musicisti, alcuni
molto giovani, probabilmente tesi, e col passare dei minuti sempre più a proprio
agio.
E poi Torno a Casa, Tutta mia la Città, 29 Settembre, Un Angelo Blu,
4 marzo 1943 e Io ho in Mente te, preceduta
dal riff di Satisfaction.
Maurizio Vandelli, ricordando quanto avvenuto all’inizio, quando sono
stati ricordati artisti recentemente scomparsi, si lancia sul “cimiteriale”, come lui dice, ed ecco
pronta una miscela musicale dedicata all’amico Lucio Battisti.
Un “simpatico peso” la musica della PFM, per chi
afferma: “ … ho dedicato la vita a
scrivere canzoni da 2 minuti, che potessero restare nella mente della gente, e queste
intro da 40 minuti della PFM, non fanno per me…”. Ma quando inizia il bis e
parte Impressioni di Settembre, lui è sul palco, accanto al compagno di tante
battaglie Fico Piazza, e fornisce il suo grande contributo.
Sul palco oltre ai musicisti già citati: Mauro Mugiati (tastiere, chitarre e voce), Kenny Valle (tastiere), Daniele
Piglione (basso), Sergio Ponti
(batteria), Brian Belloni
(chitarra), Andrea Cerrato
(batteria), Franco Castaldo
(batteria), Eliana Parodi (voce), Paola Gemma (voce), Andrea Sibilio (violino).
Serata piacevole, fatta di ricordi, potenzialmente nostalgica, ma con
uno sguardo al futuro e fini talmente limpidi da premiarla con un “mi piace” , come la rete suggerisce.