Ho potuto constatare più volte, negli ultimi
mesi, come l’amore sviscerato per il mondo dei Genesis non sia per nulla affievolito.
Certo, non si può essere approssimativi nel proporre una musica così complessa,
e i Get'em
Out
appaiono quasi maniacali nella ricerca dei dettagli, che nel caso della musica
di Gabriel e compagni significa anche rivisitazione di suoni che bilancino le
esigenze attuali con il vintage, senza trascurare l’aspetto teatrale.
Per
chi volesse saperne di più sul loro conto, il sito di riferimento potrà essere
un buon aiuto:
Ma il consiglio è quello
di ascoltarli e vederli in una delle prossime occasioni, a cavallo tra marzo e
maggio. Vediamo dove…
Spazio Musica - Via Faruffini, 5 –
PAVIA 23 Marzo 2013
Blues House - Via Sant'Uguzzone, 26 – Milano 5 Aprile 2013
Spirit of 66 - Plase du Martyr, 16 B4800, VERVIERS (Belgium) - May 5th, 2013
Uno scambio di battute
resta il modo migliore per entrare in sintonia con il loro pensiero, arrivando
preparati all’evento live.
L’INTERVISTA
Come nasce la vostra passione per i Genesis?
Per molti
di noi è nata durante l'adolescenza, periodo in cui il progressive e l'hard
rock erano i generi musicali in auge. La musica dei Genesis è quella con cui
siamo cresciuti e che più ci emozionava. Per i più giovani di noi invece
questa passione è stata tramandata (Gianluca si è appassionato ai Genesis per
merito del fratello maggiore Gianfranco).
Che tipo di cultura musicale avete alle spalle?
Tutti noi
abbiamo studiato musica anche se in forme diverse: Dario ha studiato qualche
anno di chitarra classica al conservatorio e pianoforte presso una associazione
musicale comunale, Gianfranco ha studiato chitarra classica e basso al CPM, Gianluca
ha studiato chitarra elettrica al CPM, Renato ha studiato da T. De Piscopo
(CTA) e da F. Rossi (AMM) , Matteo ha fatto un corso di canto con B. Villani. Alcuni
di noi hanno anche fatto esperienze discografiche ed avuto molte collaborazioni
artistiche con professionisti.
Avete avuto attestati di stima rilevanti. Che cosa
caratterizza maggiormente la vostra “produzione Genesis”?
Quel che
maggiormente caratterizza la nostra produzione Genesis è sicuramente la cura,
spesso maniacale, che abbiamo impiegato nella preparazione di ogni singolo
brano. La meticolosa attenzione nella trascrizione di ogni singola parte
strumentale e la massima attenzione nella riproduzione dei suoni, fedeli
alle storiche registrazioni in studio della band. Quest’obiettivo ha
richiesto tra l’altro l’acquisizione di strumentazione ed effetti vintage e
addirittura la riproduzione artigianale di strumenti non reperibili sul mercato
perché “custom made”. Naturalmente oltre all’aspetto strettamente legato alla
trascrizione, moltissima attenzione viene dedicata alla parte esecutiva ed in
particolare alle dinamiche, fondamentali alla fedele ricreazione delle
atmosfere “Genesis”.
Vi siete mai cimentati con composizione vostre che
abbracciano il mondo prog degli anni ’70?
No.
Riteniamo che la composizione sia frutto di un lavoro di squadra che quindi
richieda parecchio tempo a disposizione, cosa che purtroppo non abbiamo.
Esiste un album dei Genesis che secondo la vostra opinione si
distacca dagli altri per grandezza assoluta?
“Selling
England by the Pound” rappresenta senza dubbio l’album con cui i Genesis hanno
raggiunto la massima espressione artistica, sia dal punto di vista della
ricchezza compositiva che di impatto emotivo.
Che giudizio generale vi sentite di dare dello stato attuale
della musica?
Le grandi
cose sono state già fatte, di nuovo c'è poco e, in Italia in particolare, è
difficile affermare novità che si spostino molto dalla canzonetta (o da quello
che richiedono le major). Non c’è da meravigliarsi che giorno dopo giorno
aumentino gli artisti che propongono arrangiamenti di vecchi brani di successo,
o le Tribute Band e le Reunion.
Come vi ponete di fronte alle nuove tecnologie, sia quelle
che vi possono agevolare nel creare, sia quelle che favoriscono la diffusione e
la visibilità?
Sono
indispensabili entrambe. Per quanto riguarda quelle più vicine alla performance
musicale, è grazie ad esse che si riesce ad ottenere risultati di sound di
elevatissima qualità senza incorrere in tutti gli inconvenienti e le difficoltà
operative, che invece negli spettacoli dei Genesis dell’epoca rappresentavano un
reale collo di bottiglia (non è un caso che gli spettacoli live dei Genesis dell’Era
Gabriel” erano a di qualità piuttosto discutibile).
Per
quanto riguarda quelle legate alla comunicazione, sono ormai indispensabili in
qualsiasi contesto commerciale, e quindi in particolare anche in quello
musicale dove tra l’altro rappresentano forse l’unico reale strumento a
disposizione dei più piccoli per darsi un po’ di visibilità.
Mi spiegate come nasce
tecnicamente l’approccio verso un brano “nuovo” dei Genesis che volete
riproporre? Come avviene la suddivisione dei compiti?
Innanzitutto
ognuno di noi si prepara le parti strumentali che gli competono e si preoccupa
di identificare gli strumenti e gli effetti necessari per una fedele
riproduzione, basandosi principalmente sulle registrazioni da studio. Soltanto
nei casi più dubbi si fa ricorso anche a materiale live (sia audio che video)
faticosamente collezionato negli anni. Quando si è (o meglio si crede) di
essere tutti pronti, allora si mette insieme il tutto; è lì che comincia il
vero lavoro di finitura. Infatti essendo tutti noi estremamente pignoli ed
attenti al minimo dettaglio, si scatena un fuoco incrociato che in maniera
estremamente costruttiva ci aiuta a perfezionare il lavoro.
I vostri spettacoli sono molto curati anche nell’aspetto
visual. Cosa accade nel corso delle vostre performance live?
Ben poco
è lasciato al caso. Dietro ogni spettacolo c'è un grande lavoro di coordinamento
da parte di tutti per cercare di ottenere il miglior risultato possibile.
Questo è reso possibile grazie anche al nostro staff di collaboratori preziosi,
come il nostro Light Designer Mario Longo, il giovanissimo Niccolò Galliani,
consulente sulla qualità del sound (ormai conclamato come il più pignolo tra
noi) ed il fonico di pluriennale esperienza Walter De Vercelli. Il fatto di non
lasciare nulla al caso è tra l’altro la conseguenza della necessità di
mantenere un elevato grado di concentrazione durante le performance live. La
distrazione tira spesso brutti scherzi. Nel nostro spettacolo “Foxtrot live” la
scenografia attualmente utilizzata è ispirata al periodo della presentazione
live dell’album Foxtrot, ma stiamo già lavorando con Mario per una nuova ed
innovativa scenografia ispirata al periodo di
“Selling England by the Pound”. L’aspetto innovativo mira a proporre un
nuovo show che pur mantenendo intatto l'aspetto musicale e teatrale propone al
pubblico uno spettacolo visivo rivisitato in chiave moderna.
Provate a sognare e a immaginare il vostro futuro musicale
dei prossimi tre anni.
Abbiamo
lavorato per più di sette anni per arrivare ad avere un prodotto di qualità
all’altezza delle migliori aspettative. Adesso, con un repertorio che copre
quasi tutto il periodo “Gabriel”, possiamo finalmente aspirare a proporlo con successo
in giro per l’Italia e l’Europa e raccogliere, si spera, numerosi consensi.
Parallelamente a quest’attività live continueremo ad arricchire sempre più il
repertorio aggiungendo nuovi brani (che ci consentirebbero maggiore elasticità
nella composizione della proposta artistica) ed ad innovare l’aspetto
scenografico degli show.
Un po’ di storia…
Nel 2005 i Get'em Out,
un gruppo di cinque musicisti uniti dalla comune passione verso i Genesis,
hanno avviato un progetto musicale con l'ambizioso obiettivo di ricreare la magica
atmosfera della loro musica del periodo 1970-1975 durante il quale Peter
Gabriel ne era la voce solista e i Genesis hanno
rappresentato una delle più brillanti stelle del firmamento Progressive.
La meticolosa ricerca dei suoni e
delle dinamiche presenti nelle storiche incisioni in studio della band, l’utilizzo
di strumenti vintage, una enorme mole di lavoro di trascrizione delle parti
originali e una particolare cura della parte scenica, hanno portato i Get’em
Out a diventare oggi una delle tribute
band italiane più apprezzate.
Dopo solo un anno dal loro primo
debutto live, I Get’em Out compaiono in una rivista Progressive (Dusk) con una lusinghiera recensione di Sergio Castellini e
poco dopo, una loro incisione promozionale arriva nelle mani del direttore
artistico del “Blue
Note” di Milano, uno dei più
importanti locali di musica live di Milano, che li invita a suonare nel settembre
2008.
Da allora i Get’em Out si
sono già esibiti per ben cinque volte al Blue
Note (l’ultima esibizione è di
febbraio 2013) ed hanno messo a punto un repertorio che include tutti i più importanti
lavori dei Genesis, presenti negli album Trespass, Nursery Crime, Foxtrot, Selling England by the Pound e The lamb lies down on Broadway, tra cui spiccano capolavori come The Musical Box, Supper’s Ready, Firth
of fifth e The Cinema Show.
Gli spettacoli oggi proposti dai Get'em
Out, che ricreano l’atmosfera originale portata dai Genesis sui
palcoscenici degli anni 70 sono:
The Gabriel
Era, Foxtrot Live e Selling England by the Pound Live.
Visitando il sito ufficiale www.getemout.it è possibile visionare il DVD promozionale (in versione web).