Articolo apparso sul numero 2 di
MAT2020 (www.mat2020.com)
Dopo due anni e mezzo
di silenzio discografico tornano gli Araba Fenice, band romagnola a cui mi sono
accostato, tempo fa, in modo curioso, prima che avvenisse il debutto
discografico.
Il passaparola di
questi tempi può essere un’efficacie pubblicità, e quando chi consiglia
l’ascolto è persona musicalmente fidata il “lasciarsi andare” sembra un modo di
agire ragionevole.
“Lune a Mezzanotte” mi aveva stupito, per freschezza e originalità,
contenendo inoltre qualche tormentone di quelli
tosti, che non ti levi dalla mente per settimane e ne sei ben felice.
La nuova proposta si
chiama “ENTRA
NEL TEMPIO”, un album che conferma la qualità di questi giovani che
hanno la fortuna - o capacità - di essere in continua fase live, e ciò alla
lunga potrà fare la differenza.
La comparazione con il
disco precedente fa emergere una logica maturazione che si manifesta con la
padronanza assoluta del mix musica/lirica, che porta all’elaborazione di 11
inediti e 2 cover.
Un tempo definii la
loro musica folk rock, etichetta che mi pare ancora sufficientemente adatta a fornire indicazioni al potenziale lettore.
Strumentazione
elettroacustica, con impegno etnico (bouzouki, tin whistle, kazoo, dobro,
mandolino, ukulele, banjo) abbinato ad uno più tradizionale, il tutto al
servizio di testi in bilico tra sentimenti e sociale.
Ecco… quando immagino
“L’araba…” itinerante, faccio fatica ad abbinarla ad un grande evento, ad un palco
“adulto”, ad atteggiamenti “nobili” per grazia ricevuta, perché ciò che si
percepisce è il contatto con la gente, la semplicità, il bisogno dello scambio
continuo con chi… conosce già le tue
canzoni e le canta con te, prima di te. Intendiamoci, non sto parlando di
“complesso da balera”, ma di talenti consolidati, pieni di contenuti e di sani
principi, valori che riescono a trattenere nella loro musica e a rilasciare ad
ogni ascolto, anche attraverso un CD. Magia della musica.
Nelle loro storie e
melodie c’è un po’ di noi… impossibile non aver vissuto certi attimi descritti,
e tutto ciò fa cadere quasi sempre un velo di tristezza, perché certe storie,
vissute oggi o quarant’anni fa, hanno sempre lo stesso sapore…
…dolce sentimento che
scavi dentro me, nel passato e nel percorso che ho, come un vecchio film lo riguardo un po’ e mi
commuovo come sai… però adesso vai via, perché non riesco più a trattenere il
pianto nemica amica mia, e ti richiamerò se voglia poi ne avrò, di farmi un po’
cullare… AMICA NOSTALGIA…
Lo scambio di battute…
Sono passati un paio di anni dall’uscita di “Lune a
Mezzanotte”. Che tipo di bilancio potete fare dell’album ?
L’album ci ha dato molte soddisfazioni, non tanto
di vendite (oggi giorno è difficile
vendere molti dischi), ma dal punto di vista del pubblico. La gente canta i
brani insieme a noi, a volte anche al nostro posto! Sicuramente ci sono brani
che rimangono più impressi e altri meno, ma nel complesso possiamo ritenerci
soddisfatti.
Come e quanto siete
maturati, musicalmente parlando, tra un disco e l’altro?
Beh, sicuramente il fatto di essere di qualche anno
più “vecchi” e di aver fatto tanti live ci ha fatto crescere, oltre che dal
punto di vista musicale anche come
persone. sicuramente siamo molto più coscienti di quello che siamo e di quello
che facciamo. Abbiamo avuto la fortuna di poterci comprare una buona
strumentazione quindi anche per questo il suono è migliorato; crediamo di
essere migliorati anche da un punto di vista professionale, mentre qualche anno
fa eravamo praticamente all’inizio e i concerti, in alcune occasioni, andavano
un pò a singhiozzo; oggi i live scivolano via più fluidi e riusciamo a cavarcela
anche nelle situazioni più difficili! Musicalmente parlando ognuno ha
continuato il suo percorso di studio del proprio strumento, sperimentando in sala prove, in studio e nei live. Un pò di
maturazione era auspicabile e inevitabile! Comunque … aspettiamo i pareri della
gente.
Quali sono le
differenze sostanziali tra ”Lune…” e
“Entra nel Tempio?”.
Mentre “Lune a mezzanotte” era un disco
prettamente acustico e molto folk, “Entra nel tempio” è venuto
fuori molto più energico e, in alcuni
brani, molto rock, non mancano comunque le ballate e i brani folk. Sicuramente
è un disco molto più maturo rispetto al primo specialmente dal punto di vista
musicale. Nelle tematiche invece siamo abbastanza fermi sulle nostre idee, come
in “Lune a mezzanotte” abbiamo spaziato dall’amore all’impegno sociale,
fino ad arrivare al brano più intimo,
riflessivo e introspettivo.
Siete al secondo album
e quindi avete una certa esperienza di “registrazione”. Quali sono le maggiori
soddisfazioni della fase “studio” e
quali della fase “live”?
Ci piace molto stare in studio, fare e rifare le
parti cercando di essere il più precisi possibile; la cosa bella è che si
possono inserire nel brano sonorità che normalmente nel live non si hanno. In “Entra
nel tempio” per esempio, a differenza di “Lune..”, ci sono parecchie collaborazioni con amici
musicisti, alcune anche molto particolari. come per esempio la Gaita
galiziana in “Oasi”, l’organetto in “Orchidea”, poi ci sono
pianoforti, percussioni, sintetizzatori e degli stupendi cori! Ovviamente nel
live queste sonorità non le abbiamo, visto che siamo solo quattro, ma siamo
riusciti a dare una forza e un impatto ai brani davvero notevole, e di questo
siamo molto contenti .
”La realtà è quello che
tu vuoi diventare”: speranza o certezza?
ARABA: purtroppo
solamente speranza! Ma almeno quella e’ ancora molto viva. Se tutti ci mettessimo in testa che siamo noi i primi
a dover cambiare per migliorare le cose,
non avremmo una società cosi mal ridotta, figlia del cinismo, della fretta e
dell'arrivismo. Nel frattempo noi rimaniamo con “ La Voglia Di Ingenuita’ E
Carezze “
"Lune
a Mezzanotte” è disponibile anche su “Itunes”
… ma è disponibile anche in tutti gli altri digital
music store mondiali oltre che su