Foto di Alberto Terrile
Prima serata della
rassegna “Oltre la Musica” svoltasi
nello splendido SPAZIO MADE di Ortonovo, ultimo paese del levante
ligure, il 18 gennaio… un po’ di racconto.
Non solo musica, ma un
evento complesso diviso in tre parti.
L’inizio prevedeva
infatti un incontro straordinario, quello con Emilio D’Alessandro, l’uomo che ha
vissuto per trent’anni al fianco di Stanley
Kubrick. Insieme a lui sul palco Filippo Ulivieri,
appassionato di cinema e detentore di ArchivioKubrick, il database italiano che
raccoglie informazioni oggettive sulla vita e le opere del regista Stanley
Kubrick, nonché scrittore del libro.
Per i
dettagli e per la recensione del book “Stanley Kubrick e me”, rimando ad altre occasioni (sicura un’uscita su MAT2020
- www.mat2020.com), momenti in
cui fornirò la mia opinione su libro e protagonisti.
Un accenno va comunque fatto.
Avevo
già sfiorato Emilio e Filippo nel corso di un incontro avvenuto a Savona, ma la
mia breve permanenza aveva lasciato un senso di incompiutezza, soddisfatto
successivamente dalla lettura del libro. Li avevo poi proposti per un nuovo
appuntamento, quello di Ortonovo e il ritrovarli, e ripercorrere assieme a
loro lustri significativi di una vita non certo comune, mi ha permesso di
chiudere il cerchio, e soprattutto di far conoscere ai presenti una storia
straordinaria, fatta di amicizia, di grandi sacrifici ed enormi soddisfazioni,
di amore e dolore, di fortuna e drammi personali, il tutto come un film nel
film, dove due uomini culturalmente agli
antipodi, Kubrick e D’Alessandro, trovano un apparente impossibile equilibrio, mentre
sullo sfondo danzano personaggi inarrivabili ai più ma che, almeno durante la
lettura, diventano accessibili a tutti.
Una
storia toccante, che mi pare sia l’esemplificazione dell’antico concetto del
“trovarsi al posto giusto al momento giusto”, situazione che prescinde dalle
capacità, dalla serietà e dal talento di cui si è in possesso.
Incredibile
il lavoro di “traduttore dei desideri” eseguito da Ulivieri, che si dichiara un
“non scrittore”, ma che è stato capace di mettere a fuoco, con chiarezza e
ricchezza di particolari fondamentali, il vero D’Alessandro - cosa probabilmente più semplice vista la conoscenza
diretta - ma soprattutto il vero Kubrick,
donando l’immagine inedita e veritiera
di un genio di cui, ci rendiamo conto adesso, non sapevamo nulla, e ovviamente
mi riferisco all’uomo e non all’artista.
Il
mio augurio è che anche per Filippo Ulivieri l’incontro con Emilio possa
risultare determinante… abbiamo bisogno di bravi e modesti giovani.
Ma
come scrivevo riparlerò con maggior cura di “Stanley Kubrick e me”.
Imperdibile il sito
curato da Filippo Ulivieri: