Ascolto sempre ciò che mi viene proposto, sia che
si tratti di un importante artista, sia che la musica mi arrivi da un giovane
intraprendente. Il mio personale filtro è l’impegno… quando qualcuno non si
risparmia e crede nella sua creatura, diventa automaticamente degno di nota.
Ho incontrato virtualmente Simone Pea con i Caravan Spleen
e ora si ripropone con un EP da solista, Smother the light, con il nome di Farman, otto brani strumentali raggruppati in oltre 50 minuti di musica
elettronica.
Tutto è minimalista… un uomo solo, di cui non conosco la
biografia, di cui non ho una foto, che non ha la preoccupazione di presentarsi
pomposamente, che mi regala alcune frettolose risposte che mi dicono molto più
di un poema. Caratteristica dei giovani è la sintesi, il dire tutto in poche
frasi, e se si è ben disposti, all’interno di un contenitore ermetico e
sicuramente non colmo, si trovano grandi messaggi.
La musica di Simone è probabilmente il primo viaggio in
solitudine, il primo bilancio di vita, la sua prima rivoluzione pacifica.
Campionatori, loop machine, tecnologia, bit che si rincorrono…
e tutto quello che nasce probabilmente in una stanza è pensato per il prossimo,
per l’esibizione live, per l’interazione con il pubblico.
Ho provato ad usare la musica di Simone Pea, anche, come sottofondo nella rilettura delle sue
parole, cercando di immaginare cosa si nasconde dietro al singolo titolo, o
cosa può averlo ispirato nelle sue creazioni, e in questo modo sono entrato in
contatto con lui e con il suo “supportodigitaleautoprodotto”,
che forse non prenderà mai un aspetto fisico, ma che sono certo sarà condiviso
in qualche set live, luogo deputato ad ogni proposta musicale.
E bravo Simone…
L’INTERVISTA
Sono
passati alcuni mesi dalla recensione di
“Fucking Journey” dei Caravan Spleen e ti ritrovo in un progetto “solo”…
in che direzione sta andando la tua musica?
Non proprio
una direzione, avevo voglia di provare a far qualcosa per i fatti miei, non perché
non mi piacesse più con i Caravan anzi, ma per sperimentare qualcosa di nuovo
per me.
Musica
elettronica, tecnologia applicata… mi racconti su cosa si basa il tuo progetto?
Il
progetto nasce soprattutto per un esibizione live, con il sound che si accentra su basi
(programmate con drum machine ) e loop
vocali, trasformando il tutto in un vero e proprio live set.
Sei tutto
solo o hai lavorato in team in questo “Smother the light”?
Si tutto
solo.
Il tuo progetto prevede quindi anche esibizioni live?
Sì, difatti sto cercando di organizzare un pò di date per
il nuovo anno.
Mi racconti
qualcosa sulla distribuzione? Esce anche in supporto fisico o è solo un
prodotto digitale?
La
distribuzione è solo digitale per ora, anche per i costi, visto che si tratta
di un EP autoprodotto.
Cosa hai
pianificato per il tuo prossimo futuro musicale?
Per il
prossimo futuro sto cercando di
pianificare un pò di date… non sarebbe male riuscire a far un pò di musica dal
vivo!
Ecco la sua musica: