Per la serie "L'angolo di Augusto"... il 2° appuntamento.
UNA COLLANA DI PERLE
Aprile
1969: i Jethro registrano il loro secondo album, Stand Up e,
in quegli stessi giorni, il singolo – ritmo di 5/4 introdotto dal
basso, diventato poi uno dei brani più noti del gruppo – Living
in the Past, che uscirà il mese seguente (sul retro, Driving
Song). Le registrazioni hanno luogo presso la nuova sede dei
Morgan Studios di 169-171 High Road, Willesden, nel nord-ovest di
Londra. Nello stesso edificio, come si può vedere nel video, c’erano
stati prima i Grosvenor Studios. Oggi il luogo appare come da foto.
Impossibile
stabilire se il giornalista francese fosse davvero personalmente
presente o se il servizio era un originale inglese poi “ripassato”
in salsa d’oltralpe. Anche se la sincronia suono/immagini non è
perfetta, il video della registrazione originale di quel brano e Ian
(a quei tempi un vero chain smoker,) che suona il flauto con la
sigaretta tra le dita della mano sinistra è da JT videoteca.
LP (Luoghi e Personaggi)
[…]
So where the hell was Biggles when you needed him last Saturday […]
scrive Ian/Gerald in Thick as a Brick.
Ma chi è Biggles ? Risposta: è il soprannome
dell’avventuroso pilota James Bigglesworth, un personaggio nato
dalla fantasia di James Earl Johns, pilota inglese durante la Grande
Guerra e scrittore di narrativa per ragazzi. Il primo volume delle
avventure di Biggles, dei circa 100 usciti fino al 1968, viene
pubblicato nel 1932 e si intitola The Camels are Coming (“arrivano
i Cammelli”). I Camels in questione non sono i cugini a due
gobbe dei dromedari ma celebri biplani britannici usati nel 1917 sul
fronte occidentale e da Biggles nelle sue prime avventure. Biggles è
nato in India da genitori inglesi, e come tutti gli eroi è aitante,
coraggioso e generoso, un vero gentleman. Ma per i giovani
britannici degli anni ’60 e ’70 rappresenta ormai una tipologia
di eroe troppo legata alla rigida e convenzionale società degli
adulti.
IPSE
SCRIPSIT-DIXIT
[...]
You paid the piper and called the tune[...] da
Slow Marching Band
(album The
Broadsword and the Beast, 1982).
L’espressione idiomatica “he who pays the piper calls
the tune”, che sembra sia nata all’inizio del 1600, significa
letteralmente “chi paga il pifferaio chiede la melodia”.
Per estensione “chi paga decide”. Nel contesto della
canzone, la frase è volutamente giocata tra un significato personale
ed affettivo (chi ha dato all’altro di più ha il diritto di
scegliere se continuare o no il rapporto) ed uno professionale (Ian è
l’unico del gruppo non a stipendio, ed è lui, quindi, a pagare gli
altri musicisti ed a pianificare l’attività e la direzione che i
Jethro debbono seguire).