giovedì 31 maggio 2012

June 1974-Soundscapes Of The Muse


June 1974 è un progetto recente di Federico Romano.
Come riportato nella biografia a fine post, la musica rappresenta una sorta di evoluzione espressiva di questo artista, che parte dalla letteratura –racconti, poesie e romanzi- per approdare al mondo dei suoni nel 2009, e sono talmente tante le cose da esternare che l’album "Soundscapes Of The Muse", di cui mi appresto a parlare, risulta il sesto, in uno spazio temporale contenuto.
La sensazione generale è che le dieci tracce proposte -ma suppongo sia così anche per gli altri lavori precedenti- siano il frutto di un reale ed estremo bisogno di raccontare un mondo attraverso la musica. Non è questo un fatto scontato, perché le canzoni a tavolino, quelle che rispondono ad altri tipi di esigenze, sono molto comuni e in alcuni casi anche semplici da realizzare.
Esistono due fatti che sono a mio giudizio significativi in tal senso, e sono appena “toccati” nell’intervista a seguire.
Innanzitutto il presentare il quotidiano, complesso, senza l’utilizzo delle parole, ma solo attraverso la musica, i titoli dei brani e le immagini. Pensando a Romano come un professionista della penna, verrebbe naturale idealizzare i suoni e le note come complemento alle parole, o viceversa. E in fondo, se la miscela è di buona qualità, il  risultato positivo dovrebbe essere scontato. Ma l’esigenza -  e forse la sfida- è quella di far parlare le note, di raccontare il quotidiano e le emozioni personali senza “sporcare” l’attimo della creazione, momento da imputare -a volte- ad un arpeggio di chitarra scaturito pensando alla natura, essendo in essa immersi.
Altro elemento è la determinazione nel mantenere assolutamente personale il progetto, senza cercare una via per riproporlo dal vivo, perché per essere efficaci occorrerebbe cercare compagni di viaggio, minando l’idea iniziale legata al progetto di un uomo, e ad un contenitore che debba essere espressione esclusiva del suo ideatore.
Tutto quanto descritto, dona a   "Soundscapes Of The Muse", e a June 1974 una certa luce carica di purezza, che allontana le immagini deteriori che accompagnano -anche- il mondo della musica. Ogni compromesso, ogni abbellimento forzato sembrano qui banditi, a favore della ricerca della genuinità.
Difficile definire il genere musicale secondo i canoni tradizionali, e la varietà di situazioni porta ancora sulla strada dell’espressione come frutto dell’attimo creativo, senza pensare a ciò che era un attimo prima e a cosa verrà dopo.
Rock, folclore, etnia, elettronica… questi i componenti sparsi tra i brani dai titoli significativi (Non Morire Mai, Di Infinite Lacrime, Il Mare Dentro, Post From Heaven...che inducono l’ascoltatore a ricercare la stessa onda di Romano.
Un ottima occasione per sognare, per pensare, per lasciarsi andare, o anche solo per ascoltare della buona musica.


L’INTERVISTA

Mi racconti brevemente di te e della tua formazione musicale e culturale in genere?
La musica mi accompagna da sempre da quando piccolo ascoltavo seduto sul seggiolone mia madre suonare il pianoforte, poi l'amore per i gruppi pop, credo fossero i primi anni '80, e l'inizio di questo mio viaggio introspettivo fatto di parole e musica. Un viaggio mentale e la creazione del mio mondo immaginario dove potermi nascondere da tutto ciò che e' reale e fa male.

Da quanto ho potuto scoprire, la musica è per te un’evoluzione rispetto alla poesia e alla scrittura in genere, con cui ti sei espresso in passato. Il tuo album “Soundscapes of the Muse” è però privo di liriche. Pensi che raccontare e raccontarsi attraverso i suoni sia più efficace rispetto alle parole?
La parola sicuramente rafforza il suono; nel mio caso è una scelta stilistica dovuta al fatto che in “Soundscapes Of The Muse” il cantato non è necessario, la musica riesce ad esprimere al meglio le mie emozioni anche senza l' intervento delle parole.

Mi illustri il motivo della scelta del tuo pseudonimo, June 1974?
Semplicemente il mese e l'anno in cui sono nato a simboleggiare che  la mia musica è nata con me.

Il tuo è un progetto solista, ma penso che l’obiettivo finale di un artista sia sempre la condivisione, e conseguentemente l’utilizzo della parte live che dello share ne è un fondamento. Cosa pensi al riguardo?
Mi piace condividere la mia musica e i miei libri ma per quanto riguarda la dimensione live, essendo un progetto solista è impossibile riuscire a  riprodurre gli stessi suoni e la stessa atmosfera dei mie dischi. Sono convinto inoltre che non è importante.

Da cosa trai maggior ispirazione quando crei?
Semplicemente dalle mie emozioni.

Mi trovo spesso al cospetto di gruppi che scelgono l’unione di differenti arti per esprimersi. Credo che questa sia una filosofia che riguarda anche te. E’ qualcosa che potremmo definire come “nuova esigenza” o esisteva anche prima e rimaneva più… nascosta?
E' un'esigenza subconscia, nulla di forzato; nel mio caso credo di essere stato il primo in Italia ad abbinare ad un mio romanzo “Lettere da Antartica” pubblicato nel 2007 una colonna sonora, perché quel libro aveva un suono, tutto qui.

Quanto è importante l’art work dei tuoi lavori?
La cover è fondamentale; nei miei lavori apparentemente sembra una forzatura, nel senso che appaiono sempre bellissime modelle, ma in realtà per me sono Muse ispiratrici dell' attimo composizione.

Potresti ricordare un incontro che ritieni abbia incanalato per sempre la tua vita professionale?
Sono tanti, la maggior parte virtuali perché son sempre in giro per lavoro, ma li ricordo tutti con estremo piacere, davvero.

Esiste qualche rimpianto per scelte sbagliate o … non scelte?
No, rifarei tutto assolutamente.

Apri la scatola dei desideri musicali. Cosa vorresti ti accadesse da qui al 2015?
Mi basterebbe continuare a vivere e a suonare le mie passioni, tutto qui.



June 1974 "Soundscapes Of The Muse" by Visionaire Records(label of Federico Romano):

1)Amnesia
2)The Child Cradled By The Stars
3)Notte Cremisi
4)Soundscapes Of The Muse
5)Non Morire Mai
6)Di Infinite Lacrime
7)Il Mare Dentro
8)Mosaico
9)The Vagabond Dreamer
10)Post From Heaven

Musica e titoli di Federico Romano(June 1974).
Special Guest Tommy Talamanca(Sadist guitar player) su:
1)Amnesia
2)Di infinite Lacrime
3)Mosaico.


Album masterizzato  ai  Nadir Music Studios by Tommy Talamanca


Foto di copertina di Enrico Ricciardi (servizio  uscito su Playboy)

Modella:Francesca De Andrè (nipote di Fabrizio De Andrè)

BIOGRAFIA
June 1974 è il progetto musicale creato nel 2009  da Federico Romano, noto nel circuito underground come scrittore di poesie, racconti, romanzi e ideatore dei progetti "Lettere Da Antartica","Visions" e "Il Bambino del Mai". June 1974 è il bisogno profondo dell' artista di esprimere il suo immenso universo anche attraverso la musica. June 1974 è musica a 360 gradi, quindi impossibile da etichettare. Dal 2009 ad oggi ha realizzato sei album e tantissimi singoli (più di 120 canzoni in totale) collaborando  con fotografi, attrici, modelle, scrittrici famosi a livello mondiale (prima per l' etichetta americana Cauldron Soundwerx Production e poi per l'italiana Areasonica Records).
"Soundscapes Of the Muse è il suo sesto album (il primo per Visionaire Records, etichetta  creata da Federico Romano), un disco maledettamente elettrico, ipnotico e sensuale.

Trovate  la sua musica su tutti i digital stores mondiali, Cina compresa.

June 1974 sito ufficiale: