La recente morte di Lucio Dalla ha favorito un grande numero di commenti, ovviamente
non solo di carattere musicale.
Gianni Leone, il mitico tastierista del Balletto di Bronzo, tanto per citare
il suo progetto più rilevante, e mia cara conoscenza, mi ha inviato le sue
considerazioni/sfogo che pubblico integralmente.
Eccoci
qua: la scoperta dell'acqua calda. Che Dalla fosse Gay (la g maiuscola è
intenzionale) lo si sapeva in pochi, ma lo si sapeva da sempre. Di lui come di
tantissimi altri. Che tristezza vedere in quella chiesa(ccia) tutti quei
cantanti e cantantini, cantautoroni e cantautoracci partecipare alla
cerimomia/pagliacciata officiata da preti addobbati come delle soubrettes
che fanno buon viso a cattivo gioco! Non pochi di quei
colleghi cantanti erano addirittura suoi noti "ex" (ammazza,
quanto acchiappava però) e la quasi totalità di essi si trova esattamente nella
stessa condizione di Dalla, quella cioè del Gay che rinnega se stesso agli
occhi del mondo, dell' "uomo mascherato", magari giunti in chiesa con
le solite e immancabili mogliettine e fidanzatine di copertura al seguito. Un
bel teatrino buffo e paradossale, no?
Dalla
si era nascosto tutta la vita. Ma dico: come si può essere Gay e
"credente"? E' esattamente come se un ebreo facesse la corte a Hitler
e gli leccasse le mani scondinzolando! Ma come si può, cazzo!? D'altronde è pur
vero che le storture e le anomalie della mente umana sono infinite... Era
assiduo frequentatore di chiese, Dalla, e spesso si confessava pure.
"Padre, ho peccato: sono omosessuale".
"Non ti preoccupare, figliolo, lo sono anch'io. Basta non farlo sapere in
giro, basta vivere tutta la vita nella menzogna, basta rinunciare alla propria
sessualità sana naturale e felice, basta nascondersi e sentirsi come
un topo di fogna... Nega anche l'evidenza e non c'è problema, figliolo mio. Tre
avemarie e tre paternoster". Amen. Io aggiungerei pure un
rassicurante "e ricorda: Jesus loves you"! Troppo comodo! E
poiché la morte a quanto pare ha un effetto purificatore e catartico,
ecco che adesso -solo adesso, non prima - spunta fuori questo "amico
del cuore", questo "il suo più caro amico e collaboratore",
che ha perfino un nome e un cognome, una faccia (aiuto! ho gli incubi o
rassomiglia in modo inquietante al raccapricciante Renato Zero, solo con
qualche annetto di meno???!!!). Certo, per alcuni sarebbe stato meglio e
meno "imbarazzante" se fosse già morto anche lui. Perché si ha
perfino paura di dire come stanno le cose, presentandolo semplicemente come
"IL SUO COMPAGNO"? Ben pochi giornali e telegiornali l'hanno fatto.
No, per carità: l'ipocrisia e la falsità, la censura e il bigottismo regnino
sovrani fino alla fine. Bisogna tacere, sottacere, sottintendere, sussurrare
mezze parole, ammiccare, alzare gli occhi al cielo con rassegnazione come
a dire: non mi frega nulla se era Gay, poverino; mi piacciono le sue
canzoni e basta"! Sembra di essere tornati agli Anni '50. Tutto ciò è
profondamente nauseante.
Quel
che scrive Aldo Busi mi trova totalmente d'accordo...
... sebbene
non mi piacciano sempre i suoi exploit eccessivi, sguaiati e troppo provocatori
che possono addirittura sortire l'effetto contrario, ma mi rendo conto che
sono una legittima e comprensibile reazione che viene opposta alla
violenza delirante e implacabile di chi vorrebbe annullarti, sotterrarti.
Una
notizia di due giorni fa. In russia (la minuscola è intenzionale) è appena
stata approvata una legge omofoba che punisce con multe fino a 12.000 euro
chiunque parli (PARLI!) di omosessualità in pubblico. Ma ci
rendiamo conto? Nel 2012!!! Stiamo proprio messi male. Ecco perché sarebbe
davvero necessario anzi indispensabile e urgentissimo che ognuno si desse
da fare in prima persona invece di fare il pusillanime senza palle e prenda una
posizione netta, precisa, forte!
Ricordo anch'io
benissimo lo show televisivo "La bella e la bestia" con Dalla e
la Ferilli. Ricordo eccome tutta la patetica pantomima di lui, il
suo sforzo nel volersi mostrare, scimmiottando i più biechi
stereotipi del maschilismo da bar, addirittura arrapato al
cospetto di Lei, la Femmina Ferilli. Vabbè che era tutto scritto nel copione,
però la casalinga di Voghera, e non solo lei, ci aveva creduto. Marzo
2012. Che succede? Si scoprono gli altarini: negli articoli-necrologio si
associa al suo nome il termine "Gay", appare dal nulla addirittura un
"compagno". Povera casalinga di Voghera: le sarà crollato un mito, ma
se ne farà una ragione. Al limite, potrà sempre negare l'evidenza
affermando che si tratti solo di pettegolezzi di gente cattiva che gli vuole
male, perché lui invece era uno "a posto", uno "regolare",
uno "normale", LUI. Gli omosessuali sono solo quegli sgallettati e
spudorati della parata del Gay Pride. E basta.
Giorni
fa ero al telefono con Ivan Cattaneo e commentavamo il passaggio televisivo a
Sanremo di quel duo di infami bastardi denominato "I soliti idioti".
Con la loro rappresentazione dei Gay come di checchette ridicole,
isteriche, chioccianti, fanno un danno enorme e vanificano tutte le lotte
quotidiane per ribaltare i più odiosi stereotipi. Farli esibire sul palco
dell'Ariston, per di più in eurovisione, è stato un atto irresponsabile e
deleterio per i Gay, che ha gettato fra l'altro dell'ulteriore fango
sull'immagine dell'Italia nel mondo. Penoso, poi, Morandi (proprio
lui...), che nel divincolarsi dal tentativo di bacio da parte di una delle due
checchette pazze, se n'è uscito con: "Io
non ho nulla contro i Gay, ho molti amici Gay, adoro i Gay...MA....
preferisco Belen"!!! Beh, francamente anch'io preferirei Belen a
quei due aborti grotteschi! Quindi, viva l'eterosessualitààààà! E questi due
schifosi imperversano pure al cinema e su MTV! Le nuove generazioni, in
gran parte marce e vuote come sono, rappresentano il contenitore ideali
per simili messaggi fuorvianti e dannosissimi. Non meravigliamoci poi dei quasi
quotidiani episodi di bullismo omofobo nelle scuole, per la
strada, ovunque. Rappresentare i Gay sempre e solo nella veste di
macchiette irritanti ed estreme non può far altro che suscitare disgusto,
disprezzo, repulsione e, nel più roseo dei casi, commiserazione mista a
crassa e becera ilarità da caserma. Io auguro a questi due individui che
trovino presto sulla loro strada qualcuno che li massacri di botte fino a
lasciarli a terra in un'informe poltiglia sanguinolenta. Glielo auguro davvero.
Ivan non è così estremo come me. Lui è una persona dolcissima, un artista puro,
uno dei rari gioielli in questo paese impantanato nella melma. Gli
voglio un gran bene e lo stimo in modo assoluto:
Nella
grande cloaca dei commenti che appaiono in calce all'articolo su Dalla - e
che naturalmente ho scorso in modo ultraveloce, per carità! - verso
la fine ho trovato questo, che riassume bene il tutto.
...un personaggio influente come lui se si
fosse dichiarato avrebbe sicuramente dato una mano alla causa gay, non lo ha
mai fatto; pazienza
saperlo gay pubblicamente avrebbe sicuramente rafforzato l’autostima di tanti ragazzi che sono costretti a nascondersi e a combattere ogni giorno con pesanti conflitti interiori e con l’ostilità sociale, purtroppo non superata, per le loro scelte
saperlo gay pubblicamente avrebbe sicuramente rafforzato l’autostima di tanti ragazzi che sono costretti a nascondersi e a combattere ogni giorno con pesanti conflitti interiori e con l’ostilità sociale, purtroppo non superata, per le loro scelte
sessuali ed affettive diverse. Saperlo poi anche
convinto e fervente cattolico mi amareggia.
la chiesa è un’organizzazione ipocrita ed ambigua che sfrutta la credulità popolare per consolidare il proprio iniquo potere economico e politico.
la chiesa è un’organizzazione ipocrita ed ambigua che sfrutta la credulità popolare per consolidare il proprio iniquo potere economico e politico.