Pubblico con piacere e amarezza questo sfogo del mio amico Wazza Kanazza, uno che alla musica ha dato tanto pur non essendo musicista. Ma so che continua a dare tanto, coinvolgendo spesso tutta la sua famiglia, e leggendo la sua missiva mi sono tornate alla mente le decine di volte in cui l’ho visto dietro al suo banchetto, spesso improvvisato, a vendere materiale dei Jethro Tull o del Banco. Ho avuto anche l’opportunità di condividere con lui il merchandising, quando il 14 maggio dello scorso anno i Tull hanno suonato a Genova. Sempre allegro, sempre con la battuta pronta, competente e appassionato.
Ma leggiamo il suo racconto, la sua… disavventura.
Della serie “non si finisce mai di imparare”, vi voglio raccontare la mia ultima "avventura" che chiamerò…
Sapessi come è strano … fare il merchandising... a Milano!
Venerdì 16 settembre concerto del Banco del Mutuo soccorso + Le Orme a Milano.
Da circa 15 anni mi occupo del Fan Club del Banco e della gestione ufficiale del merchandising.
Vado su con la band, e appena dentro il Palasharp vedo una "postazione" dedicata al merchandising, chiedo alle persone presenti se mi posso mettere li ad esporre il materiale, e a quel punto due personaggi, fisicamente un mix tra "buttafuori"e guardie del corpo ai comizi dei leghisti,"promossi" a venditori, mi dicono che il materiale va consegnato e si preoccuperanno loro della vendita, con un guadagno del 25% + IVA sulle vendite!
Rimango un po’ così ... e penso.. “… ma sarà vero o mi stanno prendendo per i fondelli?”. Faccio notare che il materiale è nostro, che tra l'altro non conoscono la tipologia del materiale del Banco, ed a un fan non saprebbero dire la differenza tra Paolo Pà e L'evoluzione… “. Con estrema tranquillità mi dicono che devo spiegare tutto, indicare i prezzi e loro si prendono il 25%+ IVA, perché è da "contratto", e li funziona sempre così.
Non mi perdo d'animo e spiego che da anni faccio il merchandising, anche con altri gruppi ed artisti stranieri, convention ed eventi, e che una cosa del genere non era mai successa; spiego che allo scontrino ci posso pensare io, ma loro con ghigno beffardo rispondono:” o così o niente”. E qui si "rompono gli argini", e dico che a casa mia questa si chiama "estorsione".
Ok, dentro non lo posso fare, e allora mi metto all'esterno, memore dei tanti tour visti, dove out side si possono trovare decine di “ambulanti non ufficiali” che vendono materiale “copiato” senza che nessuno dica niente (anzi vendono più dell'ufficiale); mi "accampo" fuori del Palasharp, e tra il divertito ed il nervoso, nel corso di un comizio improvvisato, spiego a tutti l'accaduto.
La cosa non passa inosservata a quelli del PD che organizzano la manifestazione, gli spiego l'accaduto, e loro mi danno" L'AUTORIZZAZIONE" per lavorare nell'area festival, dove ci sono bar, ristoranti, sale dibattito e quant'altro, magari facendo una sottoscrizione per il partito. “D’accordo” dico, preferisco darli a voi che a quei "mafiosi" all'interno del Palasharp.
Mi organizzo con due panche e una luce, e la gente arriva; premetto che il "merchandising" era composto da 40 t-shirt, 40 cd e qualche libro (un fatturato miliardario!), e tutti quelli che mi conoscono sanno che il merchandising del Banco è un punto di riferimento, per parlare, raccontare aneddoti, e par far conoscere il fan club; non ho mai considerato i fan "clienti", ma persone con cui condividere le stesse passioni, cosa che i due "venditori"non sarebbero stati all'altezza di fare.
Dopo una mezz'oretta circa un "responsabile" degli organizzatori, forse credendosi il Bill Graham della Brianza, torna alla carica con toni minacciosi, asserendo che me ne dovevo andare; spiego che sono stato autorizzato, chiedo copia del contratto per vedere dove sta scritto che chi suona con loro deve pagare (ma nessun pezzo di carta esce fuori!), e allora gli dico di andare a chiamare i carabinieri. Il tizio mi diventa isterico e minaccia di vietare il concerto. "Cazzo!" penso, è vero che siamo in crisi e che stanno tutti raschiando il barile, ma far saltare un concerto per qualche centinaio di euro di merchandising... francamente mi sembra troppo!, Gli rispondo: “ … d'accordo, sali sul palco e dì alla gente "pagante" che il concerto non ci sarà, perché il merchandising del Banco non vuole sottostare alle regola del 25%+ IVA, è vediamo poi che succede!”.
Vi risparmio tutti i "complimenti" che ci siamo detti, visto che la cosa ormai era degenerata, e l'istinto aveva prevalso sulla ragione.
A questo punto arriva il tour manager del Banco, mi prende da parte e mi fa la paternale, mi spiega che per il bene di tutti è meglio lasciare perdere, e qualcuno con l'accento milanese mi fa: "Ue, te alzi i prezzi di due o tre euro e rientri...te capì!". Gli rispondo che io non faccio pagare di più i fan del Banco per garantire la giornata a due "energumeni", alla faccia di Roma Ladrona!
Decido di non fare il merchandising, non guadagno niente io, ma neanche loro su di me! Mi metto l'anima in pace (anche se la cosa mi ha fatto incavolare molto), e me ne vado dietro al palco a vedere il concerto.
Sottolineo che sono l’unico responsabile dell’accaduto, e il gruppo del Banco al completo è totalmente estraneo al’intera querelle.
Io ero diventato un "caso", quindi il problema non era, merchandising interno o esterno, ma era imperativo fermarmi ad ogni costo.
Mi scuso con il Banco se ho causato qualche problema alla loro immagine con il mio comportamento, e mi scuso anche con i fan che sono stati privati del “loro materiale”.
Ma in una città dove la tangente è trasversale cercare di fare cassa con quattro soldi di merchandising... beh, mi è sembrato eccessivo, sopratutto nel corso di una festa del PD.
Morale della favola, io non contesto le loro "regole", ma l’avermi impedito di svolgere il mio compito, utilizzando addirittura il ricatto dell’annullamento del concerto, mi ha fatto riflettere sull’importanza che a volte si acquista, senza averne piena consapevolezza, arrivando a “scontri” del tipo “ Davide contro Golia”.
Ho scritto queste righe di getto, per farlo sapere a tutti i fan, gli amici, i promoter, i tour manager, sperando di sentire le loro opinioni; mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se vi è mai successa una cosa simile, se è veramente cosi, se la "regola" è questa, o se sono io che vengo da un'altro pianeta.
Comunque se vi dovesse capitare di lavorare con questi "signori", leggete bene il contratto....
Alla prossima avventura
Ciao
WK
Caro Aldo, mi capita ogni tanto di trovarmi nella tua situazione, ovvero pensare di possedere le leve per gestire ogni situazione, forte di esperienza e buon senso, e all’improvviso accorgermi che esistono contesti in cui è impossibile cavarsela con soddisfazione; in quei casi la frustrazione mi fa stare male, e se seguissi l’istinto supereri la soglia della decenza.
Hai sottolineato, come dato oggettivo, l’ambientazione politica, ma credo che la stupidità, la maleducazione e l’arroganza tipica di chi si ritrova con un minimo di potere ed è per natura disonesto, non abbia “colore “ di partito.
Consideralo un incidente di percorso e un’altra goccia che cade nel mare della tua esperienza. Noi che amiamo la musica, e non certo businnes che la circonda, siamo e saremo tutti con te.