venerdì 22 luglio 2011

PUNTIinESPANSIONE-"Trentenni Sofisticati"


Trentenni Sofisticati”, secondo album dei “PUNTIinESPANSIONE, presenta qualcosa di nuovo e… “riassuntivo”. Dal comunicato stampa ufficiale si possono desumere gli elementi oggettivi:

http://www.comunicati.net/comunicati/arte/musica/alternativa/147389.html

Credo che l’intervista a seguire sia di per se molto chiarificatrice e contribuisca a creare l’immagine complessiva del gruppo e della sua proposta.

Ciò che mi ha colpito, quel “nuovo e riassuntivo” a cui accennavo, è la capacità di passare messaggi estremamente seri con altrettanta estrema ironia, utilizzando una buona musica, tra il rock e il folk, rifacendosi al modello dell’antico cantautore, ma… superandolo.

Fare il cantautore, nel passato significava essere impegnati nella forma e nella sostanza, disdegnando il momento di spensieratezza e collocandosi in una nicchia in cui bastava una chitarra (spesso mal suonata) e una voce (non sempre all’altezza) per ottenere seguito e credibilità.

Nel gioco domanda/risposta a seguire cito Alberto Camerini, che nella seconda parte degli anni ’70, prima di diventare l’Arlecchino da tutti conosciuto, rivoluzionò il modo di fare il “mestiere del cantautore”.

PUNTIinESPANSIONE mi ricordano quel Camerini, proponendo 13 brani che possono essere “afferrati” in modi diversi: dal tormentone estivo all’estrema sostanza del messaggio, dai forti sentimenti alla denuncia sociale, dal rispetto per la musica del passato alla mera voglia di suoni.

Il tutto condito da una certa ricercatezza della soluzione sonora e da un indubbio gusto.

La proposta di questi trentenni è davvero sofisticata e i riff che rimangono in testa nascondono messaggi che appartengono ad ognuno di noi, spesso in modo drammatico, e vederli evidenziati con una luce diversa può aumentare i momenti di riflessione.

Un album da primo piano per un gruppo che non farà fatica a trovare lo spazio che merita.



L’INTERVISTA

Non conosco la vostra storia. Potete, a grandi linee, tracciare una biografia della band?

La storia dei PUNTInESPANSIONE ha inizio nel 2002, quando 4 amici decidono di uscire dalla campana di vetro sotto cui vivevano stagnanti da troppo tempo e provano a tirar fuori un po' di emozioni, a scrivere, arrangiare e suonare canzoni. Da quel giorno, sono seguiti circa 300 concerti in tutta Italia, un disco d'esordio nel 2006, dal titolo “Una dialettica particolare” targato Otium Records, vittorie e partecipazioni a svariati concorsi nazionali (Premio Pigro – Ivan Graziani, Premio De Andrè), fino a giungere alla produzione e all'uscita del secondo disco “Trentenni Sofisticati”, uscito nel febbraio 2011 su etichetta U.d.U. Records /New Model Label.

Spesso il nome di un gruppo ha un forte legame con la filosofia musicale che si decide di adottare, e anche quando si pensa sia casuale può essere indotto da motivazioni inconsce. Senza scomodare la “psicoanalisi musicale”, il nome “PUNTInESPANSIONE”, ha un significato preciso?

La spiegazione ufficiale è, sicuramente, meno affascinante di quella che si potrebbe immaginare, pertanto ci piace definirci “Punti infiniti nello spazio infinito”, liberi di creare raccontando storie, a volte reali e legate ai tempi che viviamo, altre volte lasciandoci inghiottire dall'utopia e dal sogno... ovviamente... in continua espansione!

L’album “Trentenni Sofisticati” presenta tredici brani che, seppur con una certa “maschera” allegra, raccontano alcuni problemi sociali di enorme rilevanza. Esiste però una forte componente “musicale”, tra rock e folk. Quanto peso date alla musica e quanto alle liriche? Riuscite a concepire un messaggio privo di testi, ma fatto di soli suoni e immagini?

Sin dagli inizi, abbiamo dato una certa importanza alle tematiche da trattare nelle canzoni, ponendo “il sociale” al centro delle nostre composizioni. Il tentativo è quello di parlare di argomenti difficili e carichi di sofferenza con leggerezza, ironia e spensieratezza, proprio per addolcire la realtà, a volte, troppo inevitabilmente amara. Perciò, le melodie e le musiche sono cariche di allegria, non disdegnando anche qualche virata più seriosa o impegnata. Fin'ora, abbiamo sempre messo il messaggio derivante dalle liriche in una posizione di supremazia rispetto alla musica; forse, perché siamo tra coloro che credono che gli artisti debbano essere critici prima verso loro stessi e poi nei confronti della realtà, debbano dare, in un certo senso, fastidio ai potenti e al potere, usando la sola arma a loro disposizione: la PAROLA! Detto ciò, però, non chiudiamo la porta ad eventuali viaggi fatti di sola musica ed immagini... chissà.

Nella track list ci sono anche brani legati al rapporto uomo donna, all’amore. Io credo che anche una canzone d’amore possa essere di assoluto impegno, ammesso che di questo impegno si abbia sempre bisogno. Che cosa vi fa scaturire queste scintille, in fase compositiva?

L'amore è indispensabile e noi siamo tremendamente innamorati della vita, dei suoi sapori, dei dolori e odori, delle carezze e degli schiaffi che riserva. Nel disco “Trentenni Sofisticati” ci sono anche canzoni d'amore in senso classico, appunto, dichiarazioni d'amore nei confronti di un'altra persona e per non essere vaghi, citiamo “La mia Rivoluzione” e “Portami via”, in cui, vi è il concreto tentativo di essere Rivoluzionari ponendo l'amore ad un livello superiore.

Ho personalmente vissuto l’epoca dei grandi cantautori, da Guccini a De Gregori, tanto per fare un esempio. Quale potrebbe essere il ruolo del cantautorato, nel 2011? Quali le differenze rispetto al passato?

I cantautori degli anni '70 erano molto impegnati politicamente, almeno, questo è passato di quei tempi, poi, non si sa bene chi effettivamente, cavalcava l'andazzo per fare “il figo” e darsi un tono e chi realmente era un cantautore impegnato! Certo, i tempi sono cambiati, e quindi anche il ruolo della musica, che sembra relegata a mero oggetto usa e getta, a differenza del passato in cui vi era una maggiore attenzione da parte di tutti, artisti, produttori, discografici ed ascoltatori. Ci piace pensare alla figura del cantautore come un artigiano della musica e delle parole, pieno di dedizione, cura ed impegno. Ecco, crediamo che il cantautorato di oggi, dovrebbe essere più attento e più coinvolto emotivamente, senza essere troppo inghiottito dalla macchina infernale del fatturato.

Il primo ascolto dell’album mi ha riportato d’impatto a un musicista che proponeva musica rivoluzionaria (soprattutto nell’espressione) a metà anni ’70. Parlo di Alberto Camerini (riascoltare “Gelato Metroplitano”). Al di là del mio feeling superficiale, chi realmente è stato determinante per la vostra formazione musicale?

Camerini è stato un Rivoluzionario, è questo già ci piace! Non a caso, le nostre fonti di ispirazione sono legate ad artisti che per varie ragioni sono stati “figli unici” della musica italiana: Rino Gaetano ed Ivan Graziani su tutti, ma anche artisti più moderni quali Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Max Gazzè o gruppi come la BandaBardò e i Gang.

Tra i tanti brani col vostro marchio di fabbrica, ne ho trovato uno di Ivan Graziani, “Pigro”. Cosa vi ha spinto a questa scelta?

E’ un artista che amiamo molto, lo troviamo ironico e geniale nei testi, musicalmente molto particolare e unico per come usava la sua voce. Ci siamo molto avvicinati al suo mondo nel 2008 in occasione della nostra vittoria al Premio Pigro. Per noi è stato una grande onore poter vincere il premio e conoscere Anna Graziani, che con tanto impegno ed entusiasmo porta avanti il festival e la musica del grande Ivan. E’ sicuramente un artista da rivalutare e da far conoscere al grande pubblico e alle nuove generazioni e noi vogliamo dare il nostro piccolo contributo.

Che giudizio date delle possibilità che internet regala a chi vuole far conoscere la propria musica? Quali gli aspetti negativi?

Certamente la rete è un canale alternativo di promozione e diffusione della musica molto potente. Le band emergenti hanno una piattaforma diretta dove venire a contatto col pubblico interessato. Naturalmente la grande diffusione del mezzo internet e quindi la grande quantità di informazioni a cui si può accedere, portano forse un po’ di confusione nell’utente che deve poi scegliere in base ad ascolti sempre più veloci. Ma di certo per tutti gli alternativi, è assolutamente un canale da salvaguardare!

Che tipo di interazione riuscite a stabilire in fase live?

Il live è il nostro forte! Durante i concerti aspettatevi di tutto! Condiamo le performance con simpatici intermezzi musical-teatrali, amiamo stabilire un contatto diretto col pubblico che diventa inevitabilmente protagonista. Cantiamo le nostre canzoni per loro, con loro e su di loro sempre con l’intento di far divertire e far riflettere.

Provate a sognare e a immaginare le vostra evoluzione nei prossimi tre anni.

L'aspettativa è quella di portare in giro le canzoni del nuovo disco, almeno per un annetto abbondante, con l'obiettivo di divulgare la nostra musica in ogni dove. Inoltre, dal prossimo inverno vorremmo iniziare a lavorare su canzoni nuove, magari da testare già in concerto per poi, nel giro di 2 anni, uscire con un altro disco per dare continuità all'ottimo lavoro di diffusione stampa che stanno portando avanti il nostro produttore Giancarlo Passarella della U.d.U. Records ed il nostro editore Govind Khurana della New Model Label. Permetteci un auto-augurio: lunga vita ai PUNTI con la speranza che siano in perenne ESPANSIONE!