Leggendo il libro di Michele Bovi, “Anche
Mozart copiava” (edizioni Auditorium, 2004) si scoprono cose
interessanti. Ne riporto una che mi ha colpito particolarmente perché anche io
credevo che… Phil Collins avesse scopiazzato Ivan
Graziani!
Scrive Bovi: “… qualcosa del genere è accaduto
con un rondò da una delle “Sonatine Progressive” dell’ OP. 36 del
pianista-compositore romano Muzio Clementi che risale al 1797.
Diventa nel 1965 un successo
internazionale con il titolo “A groovy kind of love” firmata da Carol
Bayer Sager e Tony Wine per le voci del gruppo Mindbenders.
Un anno dopo viene rilanciata con un’altra etichetta: Wayne Fontana and
the Mindbenders, stesso titolo, stesse firme di autori.
Anche i Camaleonti la incidono nel 1966 : il titolo è “Non
c’è più nessuno”, e alle firme Wine- Bayer si aggiunge quella del paroliere
italiano Serengay, ma sullo spartito è dichiarato il riferimento al
lavoro di Muzio Clementi.
Ivan Graziani nel 1979 trasforma lo studio del compositore
settecentesco in “Agnese”, firmandolo inizialmente soltanto con il proprio
nome e successivamente con la dicitura “ rielaborazione di Ivan
Graziani”.
Le firme di Wine e Bayer torna in etichetta nel 1991
quando Phil Collins incide una nuova versione di “A groovy kind of love”
e molti italiani -persino qualche giornalista ci casca- gridano al plagio: Collins
ha copiato Graziani!
Ma non finisce qui lo sfruttamento della
fortunata Sonatina: nel 2000 conosce una versione dance che partecipa al
Festivalbar col titolo “Look at us”, cantata da Sarina Paris e
firmata Marchino-Parisi.”
Ascoltiamo le quattro versioni differenti: