Il leggendario chitarrista, mandolinista e cantante Big Jack Johnson si
è spento alle sei di mattina di lunedì 14 marzo nella sua città natale di
Clarksdale, Mississippi, dopo aver combattuto una lunga battaglia contro una
brutta malattia nell’ospedale di Memphis, Tennessee. Aveva 70 anni.
A darne la triste notizia il cugino, anch’egli valente musicista blues noto con il soprannome di "Super Chikan". Il suo stile ruvido e diretto tipico del down home blues del Mississippi aveva fatto guadagnare a Johnson il rispetto di decine di fan sparsi in tutto il mondo, Italia compresa, paese in cui il bluesman si è spesso esibito.
Big Jack nasce a Lambert, Mississippi nell'estate del 1940 e a tredici anni è già un provetto chitarrista. La sua attività di musicista inizia nei primi anni Sessanta prima con i Nighthawks e poi con i mitici Jelly Roll Kings, che comprendono oltre a lui, due giganti del Delta blues come Frank Frost all’armonica e Sam Carr alla batteria. Johnson fa la sua prima apparizione su disco negli anni Sessanta come chitarrista in due famosi album dello stesso Frost, Hey Boss Man e My Back Scratcher.
Nel 1979 registra con Frost e Carr il disco d’esordio della Earwig, l’etichetta fondata da Michael Frank. L’album è un capolavoro di essenzialità e si intitola fatalmente Jelly Roll Kings/ Rockin 'The Juke Joint Down. Nella seconda metà degli anni Ottanta incide il suo primo disco solista. The Oil Man che prende il nome dal suo lavoro giornaliero di autista di cisterne. A quel debutto seguiranno altri cd sempre di forte e genuino stampo elettrico incisi per diverse etichette tra cui Earwig, MC Records, Rooster Blues, P-Vine e altre ancora. Nel 1997 si riunisce agli ormai leggendari Jelly Roll Kings per incidere lo splendido Off Yonder Wall pubblicato dalla Fat Possum. Nel 2002 Johnson in coppia con Kim Wilson incide il bellissimo The Memphis Barbecue Sessions, in cui è ospite anche Pinetop Perkins.
Qualche anno prima, nel 1992, Big Jack, che ho avuto la fortuna di incontrare a casa sua ovvero nel juke Joint di Red Paden a Clarksdale Mississippi, appare in Deep blues di Robert Mugge, uno dei più suggestivi documentari sulla terra dove il blues è nato. In quel film traspare non solo tutto il suo talento musicale ma anche la sincera espressività di una persona buona, gentile e generosa. Big Jack Johnson era lultimo dei Jelly Roll King ancora in vita.
Adesso è oltre i cancelli del cielo a suonare nuovamente con gli amici di sempre Frank Frost e Sam Carr. E così ci piace ricordarlo: come un gigante buono che ci sapeva cullare con l’intensa dolcezza del suo blues. Goodbye Grande Jack. Ci mancherai.
A darne la triste notizia il cugino, anch’egli valente musicista blues noto con il soprannome di "Super Chikan". Il suo stile ruvido e diretto tipico del down home blues del Mississippi aveva fatto guadagnare a Johnson il rispetto di decine di fan sparsi in tutto il mondo, Italia compresa, paese in cui il bluesman si è spesso esibito.
Big Jack nasce a Lambert, Mississippi nell'estate del 1940 e a tredici anni è già un provetto chitarrista. La sua attività di musicista inizia nei primi anni Sessanta prima con i Nighthawks e poi con i mitici Jelly Roll Kings, che comprendono oltre a lui, due giganti del Delta blues come Frank Frost all’armonica e Sam Carr alla batteria. Johnson fa la sua prima apparizione su disco negli anni Sessanta come chitarrista in due famosi album dello stesso Frost, Hey Boss Man e My Back Scratcher.
Nel 1979 registra con Frost e Carr il disco d’esordio della Earwig, l’etichetta fondata da Michael Frank. L’album è un capolavoro di essenzialità e si intitola fatalmente Jelly Roll Kings/ Rockin 'The Juke Joint Down. Nella seconda metà degli anni Ottanta incide il suo primo disco solista. The Oil Man che prende il nome dal suo lavoro giornaliero di autista di cisterne. A quel debutto seguiranno altri cd sempre di forte e genuino stampo elettrico incisi per diverse etichette tra cui Earwig, MC Records, Rooster Blues, P-Vine e altre ancora. Nel 1997 si riunisce agli ormai leggendari Jelly Roll Kings per incidere lo splendido Off Yonder Wall pubblicato dalla Fat Possum. Nel 2002 Johnson in coppia con Kim Wilson incide il bellissimo The Memphis Barbecue Sessions, in cui è ospite anche Pinetop Perkins.
Qualche anno prima, nel 1992, Big Jack, che ho avuto la fortuna di incontrare a casa sua ovvero nel juke Joint di Red Paden a Clarksdale Mississippi, appare in Deep blues di Robert Mugge, uno dei più suggestivi documentari sulla terra dove il blues è nato. In quel film traspare non solo tutto il suo talento musicale ma anche la sincera espressività di una persona buona, gentile e generosa. Big Jack Johnson era lultimo dei Jelly Roll King ancora in vita.
Adesso è oltre i cancelli del cielo a suonare nuovamente con gli amici di sempre Frank Frost e Sam Carr. E così ci piace ricordarlo: come un gigante buono che ci sapeva cullare con l’intensa dolcezza del suo blues. Goodbye Grande Jack. Ci mancherai.
(Fabrizio
Poggi)