domenica 2 novembre 2014

Tanti auguri Keith...



Grande festa in casa Emerson, compie oggi 70 anni il mitico Keith,  il cui nome è legato a numerosi progetti, ma la cui immagine si abbina immediatamente a uno degli otto gruppi più famosi della musica prog anni 70, gli ELP.
Keith Emerson vuole dire Hammond, Leslie, Moog, Ribbon, strumentazione che lui ha contribuito ha pubblicizzare e a diffondere.
Non mi soffermerò su una biografia, facilmente reperibile in rete, ma racconterò i miei ricordi, i miei flash. Il primo riguarda il concerto che vidi al Palasport di Genova, il 15 giugno del 1972. Era il tour di “Trilogy” e l’unica cosa che ricordo distintamente è l’inizio della performance, con “Hoedown”. Dei tre musicisti, Keith era quello che più suscitava l’interesse di noi adolescenti, e in questo stato d’animo la musica contava meno del personaggio. Greg Lake “The Voice” era il più compassato, e il suo faccione (già allora era così) non ispirava estrema simpatia. Molto meglio con Carl Palmer che essendo così giovane (e dimostrava ancora meno della sua età)sembrava uno di noi. Il top fu rappresentato, come era normale in quei concerti, dall’accoltellamento dell’Hammond che Emerson alzava e abbassava, pugnalandolo apparentemente senza pietà.  E poi il Ribbon, strumento inusuale che credo sia “morto” con la fine di ELP. Gran bel ricordo.
Meno bello il secondo, concerto previsto a Vigorelli di Milano per il 4 maggio del 1973.
Era la prima volta che mi allontanavo da casa senza i miei genitori, che non so come riuscii a convincere. Avevo 16 anni. Partimmo in gruppo, in treno, da Savona. Ora è roba da ridere, ma nel 73... per un adolescente non era semplice ottenere il permesso.
All’ultimo momento il concerto saltò per un problema alla gola di Lake( nella biografia di Emerson il fatto è citato così come ce lo raccontarono allora). Ci organizzammo per dormire li, con grande disappunto dei genitori. Il giorno dopo trovammo un nuovo bollettino medico che ci metteva al corrente che la laringite di Greg Lake gli avrebbe impedito di cantare e quindi… tornammo all'ovile senza musica, in attesa della giusta sfuriata di chi ci aspettava a casa. Stendiamo un velo pietoso.
Dopo un enorme “buco” temporale, nel 2006, Keith Emerson ritorna in Italia con il suo gruppo, ma… nessun viaggio questa volta perché il concerto è previsto proprio nella mia città, Savona, nella magnifica Fortezza del Priamar.
Un po’ invecchiato, of course, ma sempre lui. Con uno trucchetto dei suoi (finta mancanza di alimentazione) si esibisce al piano e poi suona alcune tastiere al contrario… sempre spettacolare, anche se appesantito. Ripropone pezzi fondamentali del repertorio ELP, più altri nuovi (almeno per me)utilizzando una formazione un po’ diversa, con aggiunta di chitarra elettrica.
Ecco il mio resoconto di allora:


Ho filmato parte dell’evento e ripropongo a seguire qualche frammento.