Quando un lustro fa mia figlia si iscrisse alla prima media, fui molto felice di sapere che l’istituto a pochi passa da casa mia aveva una peculiarità, quella di essere dotato di una sezione di studio musicale, con orari supplementari e quattro strumenti possibili: chitarra, violino, pianoforte e flauto traverso. Per accedere ai corsi era obbligatorio un test attitudinale da sostenere mesi prima, necessario in funzione della logica del “numero chiuso”. Il motivo per cui ero soddisfatto è facile da intuire.
Mia figlia iniziò a suonare la chitarra. Il professore, insegnante di chitarra classica alle Scuole medie Guidobono, era Guillermo Fierens. Un insegnante come tanti? In rete ho trovato e “rubato” la seguente biografia:
Guillermo Fierens, considerato e celebrato come uno dei principali chitarristi al mondo, è nato in Argentina a Lomas de Zamora, ma dagli anni Ottanta è cittadino italiano.
Ha iniziato gli studi musicali in Argentina e si è diplomato al conservatorio “M. de Falla” di Buenos Aires. Ottenuta una borsa di studio, si è recato a Santiago de Compostela per seguire i corsi di perfezionamento del Maestro Andrès Segovia, proseguiti poi presso la sede di Berkeley dell’Università della California.
Questa sua associazione con il leggendario Maestro fu di grande importanza negli anni che lo portarono al suo debutto professionale in Spagna.
Il Maestro Segovia ha detto di lui:”La sua tecnica è meravigliosa. Esegue i più intricati passaggi senza sciupare una nota, ma possiede qualcosa di assai più importante della sola tecnica: suona con l’anima”.
Ha ottenuto tre Primi Premi Internazionali: al Concorso Internazionale di Caracas nel 1967, nel 1971 al Concorso Internazionale “Città di Alessandria” e al concorso dedicato al Compositore brasiliano Heitor Villa-Lobos a Rio de Janero, dove la vedova del Compositore gli ha consegnato la medaglia d’oro, diventando in quel momento l’unico chitarrista ad aver vinto tre Concorsi Internazionali.
Da allora la sua attività concertistica ha toccato tutto il mondo.
Ha suonato nella Tonhalle di Zurigo, nel Palais de Beaux Arts di Bruxelles e a Londra, Rotterdam, Milano, Barcellona, Amburgo, Oslo, Helsinki, ecc.
Ha realizzato tournées di concerti negli Stati Uniti, Canada e Australia.
Guillermo Fierens è molto conosciuto in Inghilterra dove è stato invitato dai principali festivals e ha suonato come solista con la “London Symphony”, la “Royal Philarmonic”, la “Hallè” e la “English Chamber Orchestra”.
E’ stato inviato dall’Orchestra Nazionale Spagnola per eseguire il “Concerto de Aranjuez” in una tournée in Spagna sotto la guida del direttore Garcia Asensio.
Per diversi anni presso la Grand Valley State University in Michigan è stato “Artist in residence”, cioè un ricercatore in campo musicale, a cui veniva concessa la libertà di continuare la carriera di concertista. Ha inciso per la casa discografica ASV di Londra.
Negli U.S.A. è rimasto fino al 1981.
Dopo un suo concerto a Milano nel 1989 il Corriere della Sera lo ha salutato come “erede del grande Segovia”.
Oggi risiede a Cairo Montenotte con la famiglia ed è insegnante di chitarra.
Dopo queste note, è intuibile come non possa esistere miglior insegnante per un alunno in erba, o già collaudato. Aggiungerei alcune caratteristiche non proprio trascurabili.
Chiunque avesse tali competenze e tali "mostrine sulle spalle", si sentirebbe autorizzato a salire su un gradino più alto, portato a evidenziare i propri meriti e il proprio valore.
Per quello che ho visto da spettatore in questi anni, e per come mi viene descritto, Guillermo Fierens è un campione di umiltà e preferisce il backstage alle luci del palco, proponendosi sempre in punta di piedi.
Questione di carattere.
Ora che mia figlia non è più alle medie, e che Fierens non è più alle Guidobono, le occasioni per gli incontri musicali non sono terminate.
Per tutto l'anno in corso, i chitarristi ex alunni, con l'aggiunta di una violinista, si sono "allenati" col loro professore, trovando una diversa collocazione logistica(grazie a Don Camillo, parroco della chiesa S. Paolo)."
Alcuni giorni fa si sono esibiti in un saggio conclusivo che oltre a mettere in evidenza ragazzi volenterosi di rimanere aggrappati al loro strumento e al miglior insegnante possibile, ha permesso di vedere all'opera il grande Guillermo.
Che fortuna per i nostri ragazzi!