mercoledì 24 giugno 2009

Traffic



I Traffic furono un gruppo britannico che visse il momento migliore tra il 1967 e la metà degli anni ‘70, il cui nucleo fondamentale era composto da:
Steve Winwood (nato a Great Barr, West Midlands, il 12 maggio 1948), tastiere, chitarre e voce solista;
Chris Wood (Londra, 24 giugno 1944 - Londra il 12 luglio 1983), flauto, sassofoni;
Jim Capaldi (Evesham, Worcestershire, 24 agosto 1944 -Londra il 28 gennaio 2005), batteria e voce.
Intorno ai questi artisti hanno ruotato diversi altri musicisti, tra cui:
Dave Mason (nato a Worcester, Worcestershire, il 10 maggio 1946), chitarra, cofondatore della band;
Rebop Kwaku Baah (Lagos, Nigeria, 13 febbraio 1944, 12 gennaio 1983 Stoccolma), percussioni.
Ric Grech (Bordeaux, 1 novembre 1946 - Leicester, 17 marzo 1990), basso;
Jim Gordon, batteria;
David Hood, basso;
Roger Hawkins, batteria;
Barry Beckett, organo hammond;
Rosko Gee, basso.


Gruppo creativo quanto anarchico, a tratti penalizzato dalla tendenza di Winwood (classe 1948, ma già nel 1966 stella dello Spencer Davis Group con l’hit Gimme Some Lovin’) a spadroneggiare sugli altri membri e da una tormentata storia di separazioni e riunioni, ha saputo comunque scrivere alcune belle pagine musicali con uno stile a metà strada tra il progressive-rock, il jazz e il folk.
Tra i primi singoli della band la psichedelica Hole in my Shoe (1967).
Uno dei loro album più rappresentativi è John Barleycorn Must Die (1970) dove, oltre alla title-track, che non è altro che la riproposizione in chiave moderatamente folk rock di un canto di origine celtica, spiccano lo strumentale Glad , e la swingante Empty pages.
Altri brani emblematici della ricerca stilistica e sonora del gruppo sono Dear Mr. Fantasy (1967) e 40.000 Headmen (1968).
Un’altra loro composizione, No Face, No Name, No Number, tratta dal loro primo long playing “Mr. Fantasy” (1967) venne riproposta dal complesso beat italiano Equipe 84 col titolo di Un Anno.
Durante la temporanea debacle della band, a cavallo tra i ‘60 e i ‘70, Winwood si aggregherà a Eric Clapton e Ginger Baker (ex-Cream) e Ric Grech (ex-Family) nel supergruppo Blind Faith con all’attivo un unico, omonimo album (1969).
Dopo la vetta di John Barleycorn la produzione del gruppo prosegue su ottimi livelli, anche se per alcuni è meno originale, venendo comunque premiata da vendite massicce.
Dopo la pubblicazione di When The Eagle Flies (1974) i Traffic si sciolgono.
Nel 1994 Winwood e Capaldi rispolverano la gloriosa sigla pubblicando Far From Home ed intraprendendo un tour. L’album è dedicato a Chris Wood, scomparso undici anni prima.
Un decennio dopo, nel 2004, i Traffic vengono inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame ma, di lì a poco, una possibile nuova reunion della band è purtroppo resa impossibile a causa della morte di Jim Capaldi, nel gennaio 2005, sancendo l’assoluta impossibilita di progetti futuri a nome Traffic. Nel novembre dello stesso anno esce il doppio live Last Great Traffic Jam (il titolo sfrutta un gioco di parole inglese: ‘traffic jam’ significa ‘ingorgo automobilistico’) che contiene brani dal tour del 1994.
Winwood, tuttora attivo come solista, ripropone spesso in concerto i cavalli di battaglia della sua storica band.


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