martedì 27 novembre 2007

Franco Piccolini



















... qualche anno fa...






Oggi Franco Piccolini risponderà alle mie solite domande standard (volutamente ripetitive).
Lo conosco da pochi mesi ma abbiamo instaurato un rapporto personale che, partendo dalla musica, si è evoluto.

Lui è modesto e non si inserisce nella categoria “artisti”... ”Ne riparleremo Franco, quando avremo definito cosa fa un  artista”.
Nel 1974 contribuisce, assieme ai gemelli Terribile, a far nascere il gruppo prog savonese “Il Cerchio d' Oro”, con cui “lavora” per alcuni anni.

Le solite vicende della vita lo portano ad accantonare l’impegno musicale attivo, ma le passioni non si cancellano ed ecco a distanza di 25 anni il suo ritorno, il loro ritorno, con la band originale, e soprattutto con un progetto ambizioso, che sta andando a buon fine.
Mi riferisco ad un disco (inteso davvero come vinile, oltre che cd) che dovrebbe uscire ad inizio 2008.
Ma di questo mi occuperò a tempo debito.
Sono riconoscente a Franco per avermi guidato nella registrazione di un piccolo coro, compreso nel concept albumIl Viaggio di Colombo”.
Nessuna mia velleita’ artistica, ma il piacere di fare una cosa nuova, nell’ambito che piu’ preferisco.

E sentiamo il pensiero di uno che di idee ne ha ...

Come e quando nasce la tua passione per la musica?
Da bambino, i miei mi mandarono al liceo musicale, ho imparato lì le basi della musica, di malavoglia, e ho incontrato uno strumento, il piano, che emetteva suoni seguendo la logica di uno spartito, ma mi affascinava lasciare andare la mente e seguire i “miei” suoni. Erano sequenze irrazionali, ma il tempo mi ha portato a riscoprire proprio quelle basi classiche.

Quali sono i tuoi riferimenti musicali più importanti?
La musica a metà tra il rock e il melodico tipica di certa produzione italiana degli anni settanta, produzione che oggi chiamiamo prog italiano (New Trolls, Orme, PFM, Trip,Quella Vecchia Locanda, Rovescio della Medaglia e tanti altri) , ma anche i grandi internazionali Deep Purple, Pink Floyd, Yes, Jethro Tull, Genesis, ELP ecc.

Qual’e l’artista/gruppo a cui sei più legato?
Devo dire che nel panorama italiano, ho sempre avuto molte emozioni nel sentire i brani delle Orme e un’ammirazione fortissima per il nostro concittadino Joe Vescovi, leader dei Trip, forse perché lo immaginavo come uno di noi arrivato a livelli di talento internazionale, ma pensandoci bene era veramente geniale e tecnico contemporaneamente. Internazionalmente devo dire che Rick Wakeman è stato sempre un musicista a cui mi sento molto legato. Come vedi, da sempre ho privilegiato ottimi strumentisti che hanno saputo conciliare tecnica, melodia e citazioni classiche senza peraltro essere fenomeni da baraccone.

Come riesci a far convivere la tua passione per la musica con gli impegni quotidiani?
Non sono un musicista nel vero contesto della definizione, quindi la musica è sempre nei miei pensieri, ma nella mia vita entra solo quando gli altri impegni me lo permettono…

Ami qualche strumento, oltre alle tastiere?
Il piano è la mia passione, quando imbastisco una canzone o le volte che mi sono messo a creare qualcosa, è sempre e soltanto successo con lui… le altre tastiere poi servono a colorare…!
Ogni tanto provo a suonare la chitarra, ma i miei conflitti con la diteggiatura mi portano solo a torturare il povero strumento malcapitato.

Come e’ cambiato nel tempo il tuo rapporto con la musica?
Molto e poco! Mi spiego, oggi cerco di esaminare criticamente ciò che ascolto e di apprezzare anche cose che non condivido, poi traggo le mie conclusioni personali. Ieri ero selettivo in partenza, “a pelle” direi, ma le conclusioni ieri come oggi sono pressoché identiche.

Cosa giudichi importante… il testo, la musica, entrambi?
Assolutamente la musica, poi magari scopro quanto belli siano i testi e quando entrambi sono presenti, danno vita a magiche alchimie. Ma la prima cosa che noto è la musica.

E’ importante essere costantemente presenti per restare a galla (riferito agli artisti)?
Dipende cosa si intende per“restare a galla”. Se parli di notorietà, grande o piccola, è bene essere costantemente presenti, ma se un artista ha le giuste qualità, vive anche solo della sua leggenda. Parlando di un cantautore atipico nel nostro panorama, Paolo Conte è un grande che specie ultimamente, è poco presente, ma è sempre e comunque un mito, un riferimento.

Meglio il Vinile, il CD o l’MP3?
So di non essere un purista, molti accuseranno svenimenti: preferisco di gran lunga il CD, non ho rimpianto dei fruscii e degli scricchiolii, non sono un nostalgico, amo i suoni moderni e puri del digitale, a tutti i livelli, dalla classica, al jazz, dal blues al rock. Certo che se parliamo di copertine e di”magiche buste” con crediti e testi, gli ellepi sono imbattibili. Gli MP3 sono solo una grande invenzione che permette di avere sempre a portata di mano una grande collezione di musica.

La musica deve necessariamente essere divisa in categorie?
C’è chi ci ha vissuto di queste divisioni, e in effetti all’ascolto esiste un mare di differenza fra le varie categorie, ma hanno tutte lo scopo di comunicare qualcosa, di raccontare un percorso, di suscitare emozioni. Può tutto questo essere diviso in categorie? Si, certo, ma credo che sia più una giustificazione psicologica e ideologica.

Esiste musica per differenti eta’?
Credo proprio di si, perché ad ogni età corrisponde il bisogno di sentire e di provare piaceri diversi. Però quando si va a certi concerti e si trovano nella stessa contemplazione estatica ragazzini, giovani spavaldi, cinquantenni panciuti, sessantottini smagriti, mamme gaudenti e giovani teen agers urlanti…penso che qualcosa sfugga a questa mia considerazione.

Cosa cercheresti di cambiare (sempre riferito alla musica) se potessi riscrivere la tua storia?
Vorrei aver approfondire lo studio, la confidenza con la composizione e le partiture; ieri non me ne importava nulla, oggi mi affascina e cerco di riprendere le fila. In qualche modo. Inoltre eviterei di allontanarmi dalla musica “attiva” per così tanto tempo, come invece ho fatto!

Immagina una tua diversa collocazione: palco? Produzione? Solo ascolto? Organizzatore?Scrittore?
Innanzitutto al momento non mi ritrovo in nessuna di queste collocazioni, comunque mi piacerebbe produrre e avere nuovamente qualche sporadico contatto con il palco.

Cosa salveresti della tradizione musicale italiana?
Amo la musica sinfonica ma non quella lirica, per il resto abbiamo avuto ottimi cantautori, ottimi gruppi musicali, ottimi cantanti… tutto da salvare direi… forse metterei da parte la musica napoletana!

Perche’ ci siamo innamorati, da bambini, di canzoni di cui non capivamo una parola?
Perché il bambino non ha le malizie e la corruzione mentale dell’adulto, è istinto puro e la musica che nasce dall’istinto, arriva subito, nelle viscere e le parole non sono altro che una melodica “liasion”, parte integrante della canzone. Molti di noi da quel lato sono rimasti e sempre rimarranno, eterni bambini.

Blues, Progressive o Jazz?
Progressive, ovviamente e blues, al jazz riconosco grandi meriti, ma non sono in grado di apprezzarlo nel giusto modo.

Classica,Hard Rock o Punk?
Detesto il punk, ricevo molta serenità dall’ascolto della classica, l’hard rock, alla mia età non sempre lo sopporto. Il Rock… normale… non è compreso?

Provi a gettare il seme con la nuova generazione?
Direi proprio di si…ho seminato…e a Dio piacendo, proverò a seminare ancora!

Musica scaricabile da internet o… a costo contenuto, per vie tradizionali?
La prima soddisfa il bisogno impellente di conoscenza, l’altra rimanda ad un piacere diverso, la ricerca, la scelta, l’approfondimento bibliografico, insomma, appaga più sensi, oltre l’udito!

Il filmato di un gruppo che vorresti sentire adesso?
Mi piacerebbe vedere un filmato dei Genesis live mentre eseguono Firth of Fifth, mi manca.

Fatti una domanda a cui non ho pensato?
A chi mai potrà interessare quello che ho detto? A parte questo, mi farei una domanda alla quale non so rispondere: perché i grandi gruppi internazionali del giorno d’oggi, non riescono ad andare otre un successo mediocre paragonato a quello dei mostri sacri di 30/40 anni fa? Eppure sono bravissimi (mi piacciono moltissimo i Porcupine Tree), possono contare su veicoli di diffusione ed informazione efficientissimi e tempestivi, ma più di tanto… .non vanno avanti.

Grazie Franco per il tempo dedicato al questionario… immagino che parlare di musica sia per te sempre un piacere.






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